Solo in noi, per sempre


(Jean-Baptiste-Camille Corot, ‘Le Songeur’, 1854)

La casa di mamma non è più mia.

Da una parte è un sollievo, perché significa che ho finito il tremendo, faticosissimo mio lavoro di smantellamento durato mesi, coi relativi traslochi.
Sono stati in tutto 10.
10 camion, pieni di tutto, diretti a varie destinazioni.
Vabbé manca ancora la cantina. Sì, perché c’era una cantina. E me ne sono ricordata ad agosto, quando non trovavi un trasportatore manco a pagarlo. Ma entro la prossima settimana svuoto anche quella.
E poi basta.

E se da una parte è un sollievo, dall’altra…non so.
Dal notaro, durante il rogito, ad un certo punto ho avuto la netta sensazione che mi si spezzasse qualcosa dentro.
Come si staccasse l’ultimo brandello di cordone ombelicale.
Come se qualcuno o qualcosa sussurrasse “ora è tutto solo in te“.
Dentro me; nella mente e nel cuore.
E davanti agli occhi, con le cose di là che ho portato qua.
Con le immagini incorniciate, e oggetti, quadri, mobili scelte fra quelle che ho visto sin da quando sono nata.

E’ una sensazione indefinibile, che tutti – purtroppo – prima o poi provano.
Però, nonostante tutto, è anche una sensazione dolce.
Dolce come il fluire della vita, dolce come la certezza di non avere perso nulla; perché la vita che abbiamo vissuto e chi si è amato, non vanno mai via davvero.
Rimangono per sempre.
Con la nostra anima come culla.

Pioviggina…

…lentamente, molto lentamente; metronomo perfetto per scandire la velocità con cui svuoto gli scatoloni.

Sono riuscita a ricoprire 100mq del pavimento del salone pianoterra, oltre ogni superficie piana lì presente, con gli oggetti più disparati.

Tre servizi di piatti, due di bicchieri; pentole, ciotole, posate. 

Tele per quadri e sei cassette di colori e pennelli di mamma, ora passati alla suocera – allieva di Morandi – che che farà buon uso. 

Coperte, copriletti, mezzari, tende; lenzuola e asciugamani.

Il Libro Segreto degli Gnomi
, 25 volumi della Fabbri comprati quando tutti noi 4 eravamo troppo grandi per leggerli, ma che piacevano troppo a tutti noi 4 adulti…Ora li ha in cameretta la nipotina bionda, e vedo nei suoi occhi lo stesso sguardo mio quando li guardavo.

Tazze, tazzine, vasi da fiori, vassoi, piatti di peltro.

Monopoli, Risiko, la Tombola in Napoletano (fantastica), Trivial Pursuit; per le lunghe serate invernali con gli amici, col ricordo di altre lontane – dio, quanto lontane…- serate in un’altra casa in un’altra città.

Appliques e lampadari; aspirapolvere e lucidatrice.

Il servizio in rame per la bourguignonne, che a Torino usavamo soprattutto per la bagnacauda; e una volta papà, portandola trionfante in tavola, inciampò. Evitammo le ustioni, ma il bukara del tinello, nonostante la lavanderia, puzzò d’aglio per anni.

E poi non so, sono ancora più d’una decina gli scatoloni chiusi; e fuori pioviggina lentamente, molto lentamente. Mentre i ricordi mi abbracciano in fretta, troppo in fretta.

Cosa c’è dentro gli scatoloni?

Secondo Clando:

(che poi è lo stesso che mi aveva fatto questo regalo di compleanno…;-)

 

E secondo voi cosa sto trovando?

Roger: sicuramente c’è anche il bosone di Higgs…ma…SHHHHHH…non lo dire che quelli a Ginevra è anni che stanno sottoterra a far buchi…potrebbero diventare neri di rabbia…

Beppe: Le bambole di quando eri bambina, una collezione di elefantini in pietra, foto di famiglia, 4 padelle, 1500 libri, stivali da montagna e pinne da mare?

SmokingPermitted: Nei primi 40 che hai preparato c’è l’ORDINE: libri con libri, cd con cd, pentole con pentole, vestiti con vestiti e piatti con piatti. In tutti i successivi c’è il CAOS: scarpe con bicchieri e vasi di Murano, bracci di lampadari con biglietti di natale, confezioni di pepe rosa in grani con il cardatore dei gatti e guarnizioni nuove della Bialetti.

Sba: Ce n’è uno coperto di scritte “fragile”. Non si trasloca senza una dozzina di bottiglie di Nebbiolo d’Alba.

AndreA: Delle bellissime fotografie…

JillL: l’odore dell’infanzia

Skip: odori , colori, atmosfere che vanno oltre la dimensione reale degli oggetti…magari anche le zanzarone dell’immagine sono innocue e leggiadre ninfe di campagna :D

Aglaia: la gioia di un nuovo inizio, l’ansia di dover rimettere tutto a posto,la felicità di riuscirci,la fatica di averlo fatto, la voglia di restare a coccolarti fra i tuoi ricordi riscoperti. ah nell’ultimo a sinistra…c’è un grande abbraccio da parte mia per te e un benvenuto nella mia città!!!!;-)

Laurebis: buongiorno, piacere: sono amica/collega/partner creativa di clando. i complimenti sono doverosi, devo dire che qui la creatività è di casa…brava tu e bravo clando, una sola domanda: lo scatolone zanzarifero si trova nei normali supermercati o devo andare in un negozio specializzato?
comunque, ho una mia teoria sul contenuto: secondo me contiene una scatola, che contiene una scatola, che contiene una scatola, che contiene…

ZiaPaperina: Ci sono i baci della tua mamma, la tramontana e le sere rosate, la musica del mare e la voce dei gabbiani. Un angolo di Genova nella campagna laziale.  

Anna righeblu: Libri, portasigarette e accendini, dischi di vinile, mangiadischi…E c’è un premio per te, da me