Tortino di Patate alla Placida Fiacca

In questi giorni di convalescenza e fiacchezza infinita, la mia casalighitudine è a livello zero; per fortuna ho vicino un uomo meraviglioso che si occupa di tutto, però almeno a far da mangiare cerco di pensarci io.

Cose semplici e facilissime, ché anche solo pensare mi fa fatica.

E così l’altra sera ho aperto il frigo e mi sono trovata di fronte due grosse patate lesse e intere avanzate (avevo calcolato male la dimensone dei tuberi) da uno sciattamaiu fatto due giorni prima, una valanga di culetti avanzati di formaggi, due grandi pomodori tristi e un po’ rugosi scordati nel fondo del cassetto delle verdure.

Così ho preso le patate, le ho pelate e tagliate lentamente a fette rotonde.

Ho scartocciato piano piano tutti gli avanzini di formaggi vari (fontina, gruviera, uno tipo bel paese, mezza mozzarella di bufala, mezza scatoletta di philadelphia), li ho tagliati a tocchetti (il philadelphia ovviamente l’ho schiaffato dentro a cucchiaiate) e messi in una ciotola insieme a un cucchiaio di origano, mescolandoli mollemente con le mani per ricoprirli bene della profumatissima erbetta.

Ho lavato e tagliato stancamente a fette i pomodori.

Ho imburrato (pochissimo) una teglia e ho fatto –con calma– una strato di fette di patate, uno di tocchetti di formaggio, uno di fette di pomodori.
Poi ne ho fatto un altro (patate, formaggi, pomodori).

Ho coperto languidamente il tortino con due belle manciate di grana grattugiato e foglie di basilico colte direttamente dal vaso sul poggiolo.

Ho messo la teglia nel forno scaldato a 200° e poi abbassato a 180, sono andata a sdraiarmi sul divano.

Dopo tre quarti d’ora – causa profumo buonissimo che aveva invaso casa grazie al Dio protettore delle Placide Cuoche Fiacche- mi sono ricordata improvvisamente del tortino nel forno e sono andata a levarlo.

Era dorato, cotto al punto giusto e soprattutto ottimo.

Provare per credere.