La Biblioteca della Memoria

 
Scultura di Paolo Beneforti
Collezione
Privata

La biblioteca non è solo il luogo della tua memoria, dove conservi quel che hai letto, ma il luogo della memoria universale. È un repositorio dove al limite tutto si confonde e genera una vertigine, un cocktail della memoria dotta. Ecco il contenuto virtuale di una biblioteca: “Monsieurs les anglais, je me suis couché de bonne heure. Tu quoque, alea! Licht, mehr Licht ber alles. Qui si fa l’Italia o si uccide un uomo morto. Soldato che scappa, arrestati sei bello. Fratelli d’Italia, ancora uno sforzo. L’aratro che traccia il solco è buono per un’altra volta. L’Italia è fatta ma non s’arrende. Ben venga maggio, combatteremo all’ombra. Tre donne intorno al cor e senza vento. L’albero a cui tendevi la nebbia agli irti colli. Dall’Alpi alle Piramidi andò in guerra e mise l’elmo. Fresche le mie parole nella sera pei quei quattro scherzucci da dozzina. Sempre libera sull’ali dorate. Guido io vorrei che al ciel si scoloraro. Conobbi il tremolar, l’arme, gli amori. Fresca e chiara è la notte, e il capitano. M’illumino, pio bove. Alle cinque della sera mi ritrovai per una selva oscura. Settembre, andiamo dove fioriscono i limoni. Sparse le trecce morbide, una spronata, uno sfaglio: questi sono i cadetti di Guascogna. Tintarella di luna, dimmi che fai. Contessa, cos’è mai la vita: tre civette sul comò”.
Umberto Eco, Vi racconto le avventure di un bibliofilo e i suoi libri, La Stampa.it , 10/5/2007 , da leggere tutto!

Chi vuole continuare? 

Sparse le trecce morbide sui ceppi accesi
Mi sovvien com’era verde la mia valle
Silvia rimembri gli atri muscosi?
Noi siamo felici noi siamo contenti dei fori cadenti
(
ZiaPaperina)

All’ombra dei sepolcri e dentro l’urne l’armi canto e il valor del grande eroe
Trafitto da un raggio di sole odo augelli far festa
(
Giovanna)

C’era una volta una gatta, presso un rovente muro d’orto
(
Beppe)