“Donna Domitilla Vigliero, geografa, astronoma, sopraffina diplomatica ed erudita, passò alla storia per aver calcolato esattamente la curvatura terrestre utilizzando l’ombra di un fico del suo giardino e per aver ispirato grandi navigatori.”
Anche quest’anno festeggiamo insieme il Natale con le fotografie dei nostri alberi, presepi e decorazioni.
Esattamente come l’anno scorso le immagini sono intervallate con musiche, post, poesie, frasi buffe, pensieri seri, semprenel perfetto stile Blog&Social Network dove l’allegria e la riflessione, lo sberleffo e la sensibilità s’intercalano andando perfettamente d’accordo.
Aver postato qui, tutte vicine, le nostre creazioni natalizie, è come aver portato le nostre case sotto un unico, immenso tetto dove ci scambiamo gli auguri con quell’affetto, stima e simpatia che nulla hanno di virtuale ma sono verissimi, come tutti noi.
E ora, diamo inizio ai festeggiamenti!
L’Albero di Natale perfetto? Tutti gli alberi di Natale sono perfetti! (Charles Barnard)
San Giuseppe, assieme a Maria, incinta di Gesù, cerca un albergo, ma sono tutti pieni. Per forza non trovi un albergo libero: sei sotto Natale! (Paolo Rossi)
Se per Natale vuoi venire a casa mia – gli scrisse la fidanzata lontana – io sono contentissima. Così puoi innaffiarmi le piante mentre io sono in Mexico. (Sauro Ciantini)
“Stella che brilla bella favilla, della buia notte prima scintilla, tu che brilli di lassù guarda me che son quaggiù e il mio desiderio esaudisci orsù … noi ti chiediamo che sia Natale tutti i giorni.” (Qui, Quo, Qua)
C’era l’inverno Soffiava il vento dalla steppa. E freddo aveva il neonato nella tana sul pendio del colle. L’alito del bue lo riscaldava.
Animali domestici stavano nella grotta. sulla culla vagava un tiepido vapore. dalle rupi guardavano assonnati i pastori gli spazi della mezzanotte. Lontano era il campo della neve e il cimitero, i recinti, le pietre tombali, le stanghe di carri confitte nella neve, e il cielo sul camposanto, pieno di stelle.
E li accanto, sconosciuta prima di allora, più modesta di un lucignolo nella finestrella del capanno, tremava una stella sulla strada di Betlemme. (Boris Pasternak)
(Ellebis – la foto è storta, ma se ci cliccate su si raddrizza ;-) Ndr)
Alcuni suggerimenti per un regalo di Natale: perdono per un tuo nemico, tolleranza per un tuo avversario, il tuo cuore per un tuo amico, un buon servizio per un tuo cliente. Carità per tutti e buon esempio per i bambini. Rispetto per te stesso. (Oren Arnold)
Natale. Guardo il presepe scolpito, dove sono i pastori appena giunti alla povera stalla di Betlemme. Anche i Re Magi nelle lunghe vesti salutano il potente Re del mondo. Pace nella finzione e nel silenzio delle figure di legno: ecco i vecchi del villaggio e la stella che risplende, e l’asinello di colore azzurro. Pace nel cuore di Cristo in eterno; ma non v’è pace nel cuore dell’uomo. Anche con Cristo e sono venti secoli il fratello si scaglia sul fratello. Ma c’è chi ascolta il pianto del bambino che morirà poi in croce fra due ladri? (Salvatore Quasimodo)
Se fossi un filosofo, dovrei scrivere una filosofia dei giocattoli, per dimostrare che nella vita non bisogna prendere nient’altro sul serio e che il giorno di Natale in compagnia dei bambini è una delle pochissime occasioni in cui gli uomini diventano completamente vivi. (Robert Lynd)
Quest’anno passerò il mio primo Natale a Milano. Invece del bue e dell’asinello, nel presepe ho messo due borsette con dentro un chihuahua (Daniela Farnese)
Una luce vermiglia risplende nella pia notte e si spande via per miglia e miglia e miglia. – O nova meraviglia! O fiore di Maria! Passa la melodia e la terra s’ingiglia. Cantano tra il fischiare del vento per le forre, i biondi angeli in coro; ed ecco Baldassarre Gaspare e Melchiorre, con mirra, incenso ed oro. (Gabriele D’Annunzio)
Se quest’anno nessuno ha intenzione di mandarmi dei regali per Natale, non vi preoccupate. Ditemi solo dove abitate e io verro’ a prenderli da solo. (Henny Youngman)
Nel buio della stanza filtra un capello di luce mentre noi tutti intorno tratteniamo il respiro nell’attesa di percepire anche solo un vagito che annunci un Nuovo Mondo. (Mitì Vigliero)
Lode al gaio ceppo festivo! Balzate, fiamme, balzate gioiose. salute alla coppa colma di vino! spumeggia allegro, roseo liquore. Dorme nella mangiatoia il bambino. Ragliare d’asini, muggire di buoi, chiocciar di galline e canti di galli. trabocca di gente stasera l’albergo, in alto una stella splende e riluce, prega il pastore accanto al suo gregge, recano i Magi il dono regale, cantano gli angeli in alto, nel cielo, annunciano il dono divino d’amore. Presto, bambini, svegliatevi tutti, svegliatevi e udite l’angelico canto, lasciate il sonno, è giunto ormai il giorno, il giorno glorioso, è giunto Natale!
Disse la madre: Lasciate socchiusa la porta, ch’egli verrà. Fu lasciata socchiusa la porta: egli entra, disceso dall’eternità. Per strade di neve e di fango gli fu guida la stella in cammino nei cieli sol quando rinasce, dentro una stalla, Gesù Bambino… (Ada Negri)
Una stella nella notte viaggia solitaria i suoi raggi di luce fendono l’aria. Essa accende le speranze dei bambini si ferma di casa in casa, sfiora i più piccini. Ascolta tutti nel mondo intero, anche quelli lontani nell’altro emisfero. Raccoglie i desideri, i sogni e le preghiere, li posa nella mangiatoia con un gesto lieve. Si ferma, aspetta che all’alba si faccia chiarore, si allontana silenziosa, sperando in un domani migliore!
Ora festeggiamo insieme il Natale, con tutti gli alberi e le decorazioni che in questi giorni sono nelle nostre case.
Come “testi” ho scelto articoli, video, poesie, musiche, aforismi, cose da ridere e cose da magone, nel perfetto stile Blog&Social Network dove convivono tranquillamente battute feroci e frasi dolcissime, canzoni buffe e componimenti sacri.
E questi alberi, queste decorazioni sono tutte magnifiche perché “vere”, calde, spontanee e speciali come tutti voi.
Perché qui non c’è nulla di “virtuale”: solo concretissimi Simpatia, Amicizia e Affetto.
“Se il Natale non esistesse già, l’uomo dovrebbe inventarlo. Ci deve essere almeno un giorno all’anno a ricordarci che stiamo su questa terra per qualcos’altro oltre che per la nostra generale ostinazione“ (Eric Sevareid)
– Consolati, Maria, del tuo pellegrinare! Siam giunti. Ecco Betlemme ornata di trofei. Presso quell’osteria potremo riposare, ché troppo stanco sono e troppo stanca sei.
Ammalappena che s’è fatto giorno la prima luce è entrata ne la stalla e er Bambinello s’è guardato intorno. – Che freddo, mamma mia! Chi m’aripara? Che freddo, mamma mia! Chi m’ariscalla?
A Babbo Natale tutto quello che poteva andare storto, andava storto.
Le renne avevano avuto la dissenteria e avevano ridotto la stalla a un disastro e aveva dovuto spalare cacca per tutta la notte.
Aveva caricato la slitta da solo perché gli gnomi erano in sciopero e aveva dovuto scaricarla perché un pattino era rotto, aveva perso tutta la mattinata a ripararlo e si era anche tagliato malamente un pollice con l’ascia e quelle maledette renne erano scappate e ci aveva messo una vita a recuperarle.
Metà dei giocattoli non erano arrivati e quelli che gli avevano consegnato erano tutti della lista delle consegne dell’anno prima.
Gli elfi si erano ubriacati e aveva dovuto cercarsi i doni giusti in magazzino da solo e si era ammaccato il naso e un ginocchio quando gli si era rotta la scala.
Nel mettersi i pantaloni li aveva strappati perché era ingrassato troppo, non c’era verso di trovare il cappello, aveva perso gli occhiali, aveva bruciore di stomaco e quando aveva cercato una birra in frigo l’aveva trovato rotto e comunque la birra era finita.
In quel momento bussa alla porta un Angelo con un albero di Natale e domanda: “Dove devo metterlo questo abete?”.
Ecco come è nata l’usanza di mettere l’Angelo sulla cima dell’albero di Natale.
“Eravamo così poveri che a Natale il mio vecchio usciva di casa, sparava un colpo di pistola in aria, poi rientrava in casa e diceva: spiacente ma Babbo Natale si è suicidato.“ (J. La Motta)
“Verde Natale bianca Pasqua” “Natale al balcone e Pasqua al tizzone” “A Natale il solicello, a Pasqua il focherello” “Se Natale ha mosche, Pasqua ha ghiaccioli”
“Ho smesso di credere a Babbo Natale da quando avevo sei anni. Mamma mi portò a vederlo ai grandi magazzini e lui mi chiese l’autografo.“ (Shirley Temple)
Ritorna ogni anno, arriva puntuale con il suo sacco Babbo Natale: nel vecchio sacco ogni anno trovi tesori vecchi e tesori nuovi. C’è l’orsacchiotto giallo di stoffa che ballonzola con aria goffa: c’è il cavalluccio di cartapesta che galoppa e crolla la testa; e in fondo al sacco, tra noci e confetti, la bambolina che strizza gli occhietti. Ma Babbo Natale sa che adesso anche ai giocattoli piace il progresso: al giorno d’oggi le bambole han fretta, vanno in auto od in lambretta! E l’orsacchiotto, al posto del cuore, ha un modernissimo motore. Nel vecchio sacco pieno di doni ci sono ogni anno nuove invenzioni. Io del progresso non mi lamento anzi, vi dico, ne sono contento. “Viva la Scienza se ci dà un poco più di felicità!” Signori scienziati, vi prego, inventate le meraviglie più raffinate: ma per favore, lasciate stare certi giocattoli che fanno tremare… Non vanno bene per la mia sacca le bombe atomiche e bombe acca! Bella è la pace, chiara la via, dite la vostra che ho detto la mia. (Gianni Rodari)
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