Perché si dice: Specchio rotto, 7 anni di guai

specchio rotto

Una delle più diffuse superstizioni dichiara che rompere uno specchio porta sfortuna per 7 anni.

Le spiegazioni originarie di questa credenza sono due.

Innanzitutto i cinesi, e gli orientali in genere, i quali credono che ogni luogo ove venga riflesso il corpo umano sia sacro, misterioso e perciò anche pericoloso poiché cattura, assieme all’immagine, anche l’anima di colui che vi si riflette.

Rompere uno specchio quindi significa distruggere anche parte dell’esistenza/spirito di chi lo usa abitualmente; ergo, è funesto presagio.

Dall’antica Roma in poi invece, quando si diffuse questa credenza in ambito europeo, la rottura di uno specchio aveva il significato di portasfortuna per motivi molto più prosaici, e qui saltan fuori pure i 7 anni.

Gli specchi allora infatti costavano moltissimo a causa del primitivo strato d’oro, argento o rame puro (in seguito di piombo, stagno, mercurio, alluminio ecc ) che veniva spalmato come riflettente sulla base prima di posarci sopra la lastra di vetro (materiale carissimo pure lù).

Romperne uno significava quindi sempre un’infausta “perdita“, ma una perdita soprattutto economica, quale il dover fare almeno 7 anni di sacrifici prima di riuscire a comprarne un altro.

Per evitare la sfortuna però, secondola solita credenza popolare  esistono due rimedi ; poco ecologici lo so, io mi limito a riferire le usanze antiche quindi non protestate con me ma coi nostri avi, néh? ;-)

La prima dice di porre i frammenti dello specchio rotto in una bacinella d’acqua insieme  a una pietra trasparente e chiarissima (es. cristallo di quarzo, diamante, acquamarina ecc), lasciarli lì in ammollo per 7 giorni e poi gettare il tutto (acqua compresa, ma prima togliete le pietre ché perderle, le preziose, sarebbe altra sfortuna e stavolta innegabile) lontano da casa.

L’altra consiglia di raccattare velocissimi i pezzi di specchio, precipitarsi immediatamente al più vicino corso d’acqua dolce corrente (fiume, torrente, lago) e buttarceli dentro.

© Mitì Vigliero

Porta bene, Porta male

Un elenco delle cose che la credenza popolare vuole portino fortuna o sfortuna

PORTA BENE

– una rondine che fa il nido sotto il nostro tetto
– sentire il canto del grillo vicinissimo a casa
– una foglia che cade sulla spalla destra
– vedere un ragno o un pettirosso al tramonto
– infilare per prima la calza sinistra
– ricevere in regalo dei guanti
– tenere in tasca un pezzo di sale grosso
– incontrare un gobbo o un frate
– versare il vino sulla tavola
– vedere un cavallo bianco
– vedere una stella cadente
– trovare una conchiglia sulla spiaggia
– tenere in tasca una castagna d’India
– scopare il pavimento della nuova casa con una scopa nuova
– pestare degli escrementi
– tenere in tasca una moneta col proprio anno di nascita.
trovare un quadrifoglio (ma perché porti fortuna deve essere regalato a un’altra persona)

– se si posa una coccinella sulla tua spalla
– trovare un chiodo arrugginito e curvo 

PORTA MALE

– una foglia che cade sulla spalla sinistra
– rovesciare l’olio, il sale e far cadere il pane
– far ruotare una sedia su una sola gamba
– rompere uno specchio
– sentire ululare un cane di notte
– giocare a carte se si è fortunati in amore
– rifare il letto in tre
– accendere una sigaretta in tre usando la stessa fiamma
– incontrare un carro funebre vuoto
– regalare ombrelli, spazzole e specchi
– aprire l’ombrello in casa
– posare un cappello sul letto 
– tagliarsi le unghie di venerdì
– passare sotto una scala attaccata a un muro
regalare cose puntute come spille, a meno di non farsi pagare con una monetina da chi riceve il dono
– pettinarsi all’aria aperta (i capelli potevano essere raccolti da malintenzionati per fare “fatture”)
– regalare fazzoletti (portano lacrime) 

Altri?

Antar: Porta malissimo essere superstiziosi, si sa [:)].
Invece pare che porti bene iniziare la giornata sereni [e magari con un sorriso]. E per questo passare su questo blog [e il suo allegato è un indiscutibile portafortuna.

MimosaFiorita: Porta male andare a lavorare di Lunedì
Porta bene stare a casa il Sabato

Perché si crede che il Gatto Nero porti sfortuna, mentre è vero l’esatto contrario


(foto ©Fabs, io e Luna)

La superstizione del gatto nero = porta jella nasce nel Medioevo, periodo triste in cui si dava la caccia alle streghe.

Il gatto è l’unico animale domestico che esce di notte come le streghe, diceva il popolino; nero poi era il colore dell’Inferno, del Lutto e del Diavolo: ergo il gatto nero era un demone portatore di morte al servizio delle streghe.

Si dice che porti male se attraversa la strada; questo solo perché , sempre in quell’epoca buia, quando si andava a cavallo e le strade di notte non erano illuminate, un gatto nero che schizzasse di colpo di fronte a un equino poteva spaventarlo e quindi farlo disarcionare il cavaliere.

Ma gli antichi greci e gli egiziani vedevano nel gatto nero la perfezione assoluta ed era considerato una rarità preziosa.

Non solo; in Francia e Inghilterra un gattino nero in miniatura, come statuina o ciondolo, è considerato un portafortuna potentissimo.

E in tutta l’Europa civile da sempre si crede ormai che possedere un gatto nero voglia dire mettersi la fortuna in casa.

© Mitì Vigliero