Tra alba e tramonto, io scelgo il tramonto.


(Foto©Buba)

Preferisco il Tramonto all’Alba.

Amo la quiete serena che  riesco a provare soltanto alla fine di una giornata, quando la luce del sole regala ombre e colori morbidi e caldi.

Sono una crepuscolare che avverte di più in quell’ora l’accogliente importanza del nido, la casa dove mi sento sicura e protetta; dove tutto mi è familiare, amico.

Placida di nome e di fatto, al tramonto sento calare tensioni e preoccupazioni.

Subentra sì, a volte, una lieve malinconia: ma in quell’ora bella anche la malinconia è per me dolce, sottile come un filo iridescente in cui infilare  parole,  immagini,  suoni,  sentimenti vissuti e ascoltati e osservati durante il giorno.

L’Alba è splendida, certo; ma è come un parto in diretta di un qualcosa che non so come sarà.

Il Tramonto invece è una “vita” già formata, priva d’incognite.

E la sua luce gentile, che posso fissare a lungo senza provare dolore o fastidio, mi culla l’anima come una carezza.

© Mitì Vigliero

Lo sapevate voi che, di notte, il mare sospira?

Lo sapevate voi che, di notte, il mare sospira?

Sciacquio monotono all’apparenza tranquillo,
in ogni bolla della salata spuma che s’infrange a riva
sono raccolte le storie che ognuno di noi ha vissuto
in ogni ora della giornata appena trascorsa.

Ogni risata, ogni sospiro, ogni lacrima, ogni imprecazione,
ogni pentimento, ogni spavento, ogni finzione, ogni confessione,
ogni malvagità, ogni atto di bontà, ogni vendetta, ogni gesto d’amore,
ogni perdono, ogni ansia, ogni abbandono, ogni fiducia, ogni tradimento
ogni promessa, ogni perdita, ogni sussurro, ogni alto grido,
ogni preghiera, ogni speranza, ogni passione

di giorno s’innalzano nel cielo
e si compattano formando grosse nubi rosa e grigie
gonfie di lacrime gioiose o disperate, quelle che non versiamo
mai su questa terra, ma tratteniamo orgogliosi dentro il cuore.

Spinte da scirocchi e maestrali fin sul mare
le nuvole liberano quella salata pioggia
che si mescola alla salata acqua del mare.

Ma giunta con l’onda alla sua madre terra,
l’acquea anima umana si distacca
e canta la sua storia infinita, da millenni uguale.

Ed è per questo che il mare, di notte, al posto nostro sospira.

© Mitì Vigliero

Una Coperta di Linus Fatta di Note: Qual è la Vostra?

Staccare anche solo per 70 ore (sì, le ho contate) da ogni e-impegno, è stato salutare.

In compenso ora mi trovo immersa in un mare – all’apparenza tempestoso – di mail, documenti, appuntamenti, telefonate, robe varie da sbrigare e risolvere.

Ricomincia il galòp, insomma.

Quindi, mentre cerco di mettere un vago ordine logico nelle cose da fare, ascolto una canzone che  amo tanto da tanti anni e che mi rasserena sempre, perché sembra capace di effondermi luce e quiete dentro, rassicurando e alleggerendo  ogni volta i pensieri.

Una specie di “coperta di Linus” fatta di note.

Voi ne avete una?