L’indagare sulle professioni passate di alcune celebrità può riservare curiose sorprese, consolatorie forse per tutti quelli – giovani o meno giovani – che sognano di poter diventare un giorno famosi e che, agognando i più o meno metaforici palcoscenici dei Brodway, Campiello, Pulitzer, Saxa Rubra o Montecitorio, s’incupiscono all’idea di “sprecar tempo” a starsene dietro a una scrivania o a un bancone di negozio, svolgendo insomma professioni che nulla hanno a che fare con i loro sogni di gloria.
Posto che vi sia talento vero non bisogna mai disperare: in fondo anche Giotto era un umile pastore…

Ad esempio, celebri inventori fecero fortuna creando oggetti che non avevano il minimo collegamento con le loro originarie professioni.
Hubert Booth inventò l’aspirapolvere e faceva il contabile; un rappresentante di tappi di Boston, King G. Gillette, inventò i rasoi di sicurezza.
Un assicuratore, Lewis Edson Waterman, inventò la stilografica e un pio pastore protestante, Jan Zizka, ideò il “carro di fortezza”, alias il carro armato.
Charles Barbier de La Serre era un capitano dell’artiglieria francese quando con Louis Braille nel 1825 brevettò il suo sistema di “scrittura notturna” mentre il papà del cinema, Louis Lumiére, era un perito chimico…

Il poeta Vincenzo Cardarelli raccontava:
“Arrivai a Roma con sette lire in tasca e per vivere dovetti fare i mestieri più vari: addetto a vigilare l’andamento delle sveglie in un deposito d’orologi; amanuense nello studio di un bisbetico avvocato; impiegato nella segreteria della Federazione Metallurgica; contabile in una cooperativa repubblicana di scalpellini e infine, dopo un congruo periodo di disoccupazione e di miseria, giornalista“.
A loro volta, “prima” di diventare giornalisti, Natalia Aspesi disegnava tessuti per arredamento; Indro Montanelli fu lettore d’italiano all’estone università di Tallinn mentre Silvana Giacobini fu per anni Signorina Buonasera alla Rai tv.

In compenso furono “prima” rampanti giornalisti Inge Schontal in Feltrinelli e David Niven, mentre Frank Sinatra utilizzava la sua splendida voce nella professione di cronista sportivo.
Rosanna Cancellieri “prima” di passare alla Rai era insegnava a scuola Lettere come Michele Mirabella; Laura Antonelli era professoressa di ginnastica con tanto di diploma all’Isef, così come molti personaggi oggi notissimi in altri campi furono “prima” validi sportivi professionisti: campioni di nuoto Bud Spencer e Lina Volonghi; di pattinaggio Milly Carlucci; di sci il giudice Tina Lagostena Bassi mentre lo stilista Ottavio Missoni fuolimpionico dei 400 m. a ostacoli.
Al contrario, un architetto come Ida Castiglioni diventò una famosa velista e Lalla Novo da veterinaria si tramutò in campionessa di equitazione.

Esisto anche seguaci di Ippocrate come Daniele Luttazzi; il cantante cardiologo Enzo Jannacci, lo psichiatra-regista Dino Risi, i medici chirurgoscrittore Giulio Bedeschi e Giuseppe D’Agata, così come vi furono avvocati che gettarono la toga dopo la prima causa, come Tristan Bernard.
Il papà di Zazie, Raymond Queneau, prima di diventare scrittore faceva il cicerone del “Paris by night”; Marcello Marchesi fu un grande pubblicitario e Giovannino Guareschi portiere in uno zuccherificio, istitutore in collegio insieme a Zavattini e correttore di bozze come Federico Fellini.

Molti i virtuosi della matita: il grande attore Gilberto Govi era disegnatore alle Officine Elettriche, Pippo Franco disegnatore di fumetti, Mario Marenco architetto e designer di mobili, mentre Ellekappa-Laura Pellegrini era impiegata in un ufficio ministeriale romano. Walt Disney invece era autista di ambulanze.
Greta Garbo era “ragazza lavateste” da un barbiere di Stoccolma; Lucia Bosè commessa in una pasticceria di Milano; Glenda Jackson banconista ai grandi magazzini inglesi “Boots”, Mariangela Melato vetrinista alla “Rinascente” e Nilla Pizzi collaudatrice di apparecchi radio in una fabbrica bolognese.

A proposito di cantanti: Celentano era orologiaio, Morandi calzolaio, Drupi idraulico, Albano cameriere di ristorante, Lando Fiorini facchino ai Mercati Generali e Julio Iglesias portiere di calcio del Real Madrid.
Nella musica classica, il direttore d‘orchestra George Prétre era pugile e Luciano Pavarotti insegnante elementare

Per sbarcare il lunario, aulici letterati non disdegnarono “prima” terrene professioni più o meno prestigiose.
Goethe fu precettore e Stendhal Console in Italia; Balzac giovane di studio da un notaro; Dickens operaio in una fabbrica di lucido da scarpe; Italo Svevo dirigeva una fabbrica di vernici navali; Edoardo Firpo accordava pianoforti, Vittorio G. Rossi fu ufficiale di marina e Aldo Busi per molti anni fece il rappresentante di collant lavorando contemporaneamente come traduttore per le case editrici.

Molti gli impiegati: Puškin nell’amministrazione statale; Matilde Serao nella Compagnia dei Telegrafi di Napoli; Corrado Govoni in un ufficio ministeriale; Camillo Sbarbaro alle industrie siderurgiche dell’Ilva; Pietro Jahier alle Ferrovie dello Stato; Salvatore Quasimodo al Genio Civile e Luciano De Crescenzo, dirigente all’IBM.

Invece Umberto Saba fu mozzo sui mercantili proprio come Herman Melville, mentre William Faulkner fu agricoltore e minatore; si mormora che Le Carré, grande autore di spionaggio, fosse egli stesso una spia, così come Graham Greene che lavorava pure come critico cinematografico al Times oltre che come funzionario del Foreign Office.
Ma uno dei “prima” più sorprendenti è quello del poeta Leonardo Sinisgalli: fisico “cervellone” in via Panisperna con Fermi e Majorana e poi direttore degli uffici pubblicità Pirelli, Eni e Alitalia.

Se Piero Angela “prima” era un pianista jazz, Massimo Boldi era batterista; Giancarlo Magalli assicuratore e vigile urbano; Pippo Baudo procuratore legale; il regista tv Michele Guardì avvocato e Gianni Boncompagni fotografo.
Alcuni attori comici esercitarono inizialmente professioni ben poco esilaranti; Ugo Tognazzi era impiegato alla “Negroni”; Gianfranco D’Angelo alla Sip; Enrico Beruschi ragioniere alla “Galbusera“, Beppe Grillo girava le boutique della Liguria facendo il rappresentante di blue jeans, Dario Vergassola operaio e Paolo Villaggio fu“colletto bianco” all’Italimpianti e, in seguito, fece tesoro della sua esperienza impiegatizia creando il mitico Fantozzi.

Anche molti registi si cimentarono “prima” in mestieri del tutto diversi da quello che diede loro la fama: Robert Altman fu pilota dell’aviazione militare; Marco Ferreri rappresentante di liquori; Stanley Kubrick fotografo di “Look“; Luigi Comencini giornalista del “Tempo” e Jean Renoir ceramista.
Tra gli attori, Yul Brinner cantava nei night-club per poi divenire trapezista acrobata in un circo esattamente come Burt Lancaster e Maurice Chevalier.
Invece Jean Gabin era operaio in una fabbrica di bulloni; Rodolfo Valentino giardiniere; Susan Saradon una fidatissima ed efficientissima colf; Errol Flynn pugile come Jack Palance ed infine l’elegantissimo e raffinato Sean Connery fu muratore, lavapiatti, bagnino ed ebanista lucidatore di bare.
© Mitì Vigliero
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