Placide Segnalazio’

Cose belle, divertenti, intelligenti, commoventi.
Cose scritte tra le risa o tra le lacrime, partorite in due minuti o meditate giorni.
Cose scritte bene, con cuore, cervello e cultura.

Tutte cose speciali e che mi piacciono tanto perché nate da persone davvero speciali, che mi piacciono tanto.

Eccole qui:

 – Il colore della violenza, di Marileda Maggi

Di parenti serpenti e del fare, di Blondeinside

La donna che contemplava i calzini, di Mitia

Non esiste, di Maurizio Crosetti

Il bon ton per le amiche incinte, di Barbara Sgarzi

Ululiessenza, de i Bolsi  . Come fare il bagnetto a un quasitreenne

Me parlare donna un giorno (cit), di Senape. Come scegliere un passeggino. 

Single, di Splendidi Quarantenni

Il luogo delle parole perdute, di Daniela Losini

Mozart, costui chi era!, di Stefano

Leggere Lolita a Teheran, di Eleonora

Rispondi all’amico scomodo, di Marco Freccero

Come misurare le citazioni, di Davide Pozzi-Tagliaerbe. Interessante e utile, come tutto il suo blog

– La blog-galleria dei quadri di Francesca Ferrari

– Per i golosi, il Pain d’épice degli Scribacchini 

– Lo spettacolare blog Silenzi d’Alpe, di Andrea Fellegara. Magnifiche le sue fotografie, contagioso il suo amore per le montagne

– Il divertente blog Divergenze, di Kay, splendida fanciulla che un bel giorno ha piantato lavoro e Italia ed è andata a studiare in America.

– Il tumblr Collettivo voci, ideato da Fatacarabina. Blogger che leggono i post dei blogger.

– Il tumblr Due di picche , una magnifica idea di Marchino. Se volete potete raccontarli anche voi, i vostri due di picche.

– Il tumblr Worldwide desktops, da un’idea di Michele : le scrivanie dei blogger e tumbleri di tutto il mondo. Mancano le vostre!

– Come mi auguravo alla fine di questo post, Enrico è tornato con un bellissimo blog nuovo di pacca .

Buona lettura e buon week end!

Finalmente ci sono riuscita: l’Inaugurazione della Casa

Ricordate i mesi da incubo da me trascorsi in preda alle Truppe Cammellate?

L’unica cosa che mi tratteneva dal trucidare il Direttore dei Lavori e i suoi Complici era un pensiero:
  “Dai su, finalmente avrò una casa comoda, dove poter vivere, lavorare, ma soprattutto riunire gli amici. Anzi, appena finito sto’ delirio di ristrutturazioni, farò una festa per inaugurarla e festeggiare i miei 50 anni“.

Il delirio finì dopo 8 mesi; stavo ancora pensando dove appendere gli ultimi quadri (ancora non appesi), chiamare il tappezziere per le tende (che ancora mancano), comprare gli ultimi mobili (ancora latitanti), svuotare casse di libri (ne sono arrivate di nuove), però fantasticavo: “E vabbé, anche senza tende e quadri e mobili, io la festa d’inaugurazione la faccio lo stesso, e intanto festeggio i 51 anni
 
E invece m’è capitato tra capo e collo la Ginnastica dell’Anima.
5 mesi di lavoro matto e disperatissimo, faticoso ma soprattutto penoso, finito pochi giorni fa.

Martedì, in preda a una stanchezza infinita, mi son detta:
“Basta, mi son rotta quelle che non ho: la Casa la inauguro sabato 18 e festeggio pure Santa Teresa. Oh!”

Col terrore che accadesse di nuovo qualcosa (che so, terremoti, alluvioni, invasioni extraterrestri…), velocissima ho invitato gli amici, organizzato un party mangereccio, scaraventato sotto tavoli e letti i bauli e le casse del trasloco n° 11(…no, 12, insomma l’ultimo), che ancora dovevo (devo) sistemare, tirato fuori le tovaglie di lino e sabato ho trascorso – finalmente, dopo mesi e mesi – una lunga serata felice, allegra e spensierata in mezzo a 22 (sì, ventidue, e ci siamo stati!) meravigliosi Tesorimiei, a cui voglio un mondo di bene.

Perché per me non è stata una semplice inaugurazione d’una nuova abitazione, ma l’inaugurazione di una nuova fase di vita.  
E ora guardo questa Casa piena di fiori, e mi sembra che sia felice e finalmente rilassata anche lei.

Che Magie può fare l’Amicizia, vero? :-)*

Dell’arte di piantare i quadri

Finita la casa?

Me lo chiedete in tanti, e io nicchio.

Perché sì, sarebbe anche finita.

Per lo meno, di truppe cammellate non v’è più traccia, anche del falegname, del restauratore e del tapparelliere che dovrebbero venire a finire/aggiustare/ripristinare cose varie da 2 mesi, ma si son dati alla macchia.
E poi devo solo svuotare spostare riempire le 3 credenze del tinello.
E la sistemare la dispensa.
E il guardaroba.

Ma insomma sì, diciamo che le cose grosse sono a posto.

Ora mancano i dettagli.

Le librerie sono quasi a posto.

Mancano i quadri.

Perché piantare i quadri nei muri appena fatti, signori miei, mica è facile.

Un chiodo è per sempre, come il buco che fa.
E poi in questa casa, causa libri, non sono tante le pareti libere: bisogna centellinarle, misurare, progettare tutto prima, con criterio.

Così io e il mio dolce amòr abbiamo deciso, tirando a sorte fra i vari vani, di partire dal muro dietro al divano: l’unico spazioso, libero e nudo, 5 metri per 3, rivestito di tappezzeria (e lì i buchi si vedono meno in caso di sbagli).

Ci vuole armonia, dicono gli esperti.
Evitare l’effetto mostra.
Aborrire la simmetria.

– Ok. Iniziamo col primo. (martell martell martell)

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Poi il secondo (martell martell martell martell)

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– Vai indietro, guarda…
– Sì, mi pare armonico.
– Mettiti vicino alla finestra…Com’è?
– Perfetto.
– Metto il terzo? (martell martell martell martell martell)

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– Guarda bene come stanno.
– Diagonali, direi.
– (clak, parte la livella laser) Servono come linea ideale.
– Va bene. E ora?
– E ora andiamo avanti.
– Però che ci sia armonia.
– Certo.
– Evitando l’effetto mostra.
– Sicuramente.
– Aborrendo la simmetria.
– Ovvio.
– Quanti ne abbiamo ancora da mettere?
– Qualcuno ((martell martell martell martell martell ecc)

quadro4.bmp



– Quanti ne restano?
– Un, due, tre…quattordici, ventuno, ventotto.
– Più i quattro da prendere a casa di mamma.
– Sì. E quelli da portare dal corniciaio.
– Sino a quando non li abbiamo, inutile continuare. 
–  ‘Ndiamo a nanna, va’. E guarda dove metti i piedi, che non c’è più un centimetro di pavimento libero in ‘sta casa…