La Forza del Pensiero

Guardo le piante sui balconi. Quelle aromatiche, di fronte alla cucina, ricambiano il mio sguardo sospirando.  
Hanno patito questo lungo inverno. Ci sono vasetti di salvia, timo, rosmarino, maggiorana, che all’apparenza sembrano defunti. Ma poi, da vicino, si vedono spuntare foglioline nuove. Una media di tre ogni sette rami.
Che senso ha tenere piante praticamente morte?
Penso che dovrei buttarle via.

Guardo la stanza degli armadi. Maglioni, giacconi, pantaloni e gonne pesantissimi.
Penso che dovrei iniziare a tirare fuori le cose più leggere, e mettere almeno via quelle troppo invernali.

Guardo gli scatoloni vuoti che aspettano d’essere riempiti coi nuovi libri da portare nella cantina-magazzino
Penso che dovrei prendere la scala lunga per raggiungere i piani alti della libreria.

Guardo la pila della posta cartacea sulla scrivania. Missive e cartoline di lettori, lettere di amministratori vari, cose di banca, bollette.
Penso che dovrei rispondere, telefonare, archiviare.

Guardo il notes con gli appunti presi per scrivere 4 articoli.
Penso che dovrei riordinarli.

Guardo l’agenda con la fila degli appuntamenti della settimana.
Penso che dovrei confermarli.

Il Pensiero deve possedere davvero una Forza immensa; non sono nemmeno le 11 del mattino, e sono già esausta.




Pigrizia e Memoria

 

snoopy

In questi giorni mi è tornata all’improvviso in mente la primissima poesia studiata alle elementari:

La Pigrizia andò al mercato
ed un cavolo comprò,
mezzogiorno era suonato
quando a casa ritornò.
Prese l’acqua,
accese il fuoco,
si sedette e riposò
ed intanto a poco a poco
anche il sole tramontò.
Così persa ormai la lena,
sola al buio ella restò
ed a letto senza cena
la comare se ne andò
.

E’ La Pigrizia, di Francesco Pastonchi.

Perché sia resuscitata così di colpo dai meandri della mia memoria, lo ignoro.
O forse posso supporlo: in questo periodo non ho né la forza né la voglia di fare assolutamente niente.
Ergo, sono pigrissima. E mi identifico perfettamente con l’ultima battuta di Snoopy, lassù.

Però è sorprendente rammentare  una cosa di 46 anni fa e mai più ripetuta o ascoltata, e poi magari non riuscire a ricordarsi il menù della cena fatta 12 ore prima…

Voi ricordate ancora le poesie studiate a memoria da bambini? E se sì, quali?