Nella raccolta di novelle del XIII sec. chiamata, appunto, Novellino, si racconta che Ezzelino III da Romano detto Il Terribile, soffrendo gravemente di insonnia, avesse assunto un Novellatore personale per intrattenerlo durante le notti in bianco, narrandogli storie.
Il Novellatore però, al contrario del padrone, aveva sempre un sonno tremendo; così una sera gli raccontò di un pastore che, col suo grande gregge, si trovava sulla riva di un fiume.
Dovendo portare il gregge sulla sponda opposta, si servì di un traghettatore e di una piccolissima barchetta che poteva contenere solo una pecora alla volta.
Il traghettatore caricò la prima pecora e a portò sull’altra sponda.
Tornò indietro, caricò la seconda pecora e la scaricò.
Ritornò indietro, caricò la terza pecora…
All’improvviso il novellatore, tacque.
Ezzelino spazientito lo sollecitò a continuare la storia; ma lui serissimo rispose: “Signore, dobbiamo prima farle passare tutte!”.
Il Terribile si mise miracolosamente a ridere, e per quella notte il Novellatore poté finalmente addormentarsi ad un’ora decente.