Immersa da tre giorni della Campagna Romana, accolta dal ciclone Lucy, presa tutta l’acqua dell’Urbe sul cranio, tentato di riordinare una casa semi-abbandonata da un anno, svuotato un freezer il cui contenuto è stato messo KO dalla nevicata difebbraio che ha fatto saltar la luce per 48 ore, osservato piangendo (da dietro i vetri delle finestre, visto che il muro d’acqua che cadeva incessante) i danni che la succitata nevicata ha provocato al giardino (disintegrate ginestre, abbattute yucche, stecchiti gelsomini, spaccati rami di pini e olivi), accompagnata perennemente dal concerto uccellesco che non s’interrompe manco sotto i nubifragi, velocissima, prima che la lentissima e irritante bucolica connessione mi abbandoni, vi mando un saluto e un abbraccio.
(Anche i gatti di casa mostran facce annoiatissime per colpa della pioggia)
(Resti di rami spezzati dalla neve e diventati futuri Ceppi Natalizi. Ne avremo almeno per 15 Natali)
Forse sarà questo tempo umido, appiccicoso e bigio; forse il galòp che mi sfianca; forse semplicemente che oggi ho il berrettino inverso, fatto sta che gran parte delle cose che mi circondanomi dà noia.
Mi dà noia notare in ogni campo l’assoluta latitanza del buon gusto e della buona educazione.
Mi dà noia l’assenza generale di rispetto nei confronti degli altri; il parlare sempre solo di diritti e mai di doveri, il giudicare la libertà e la democrazia strumenti del tutto personali, utili solo per poter fare gli affaracci propri e averne un tornaconto.
Mi dà noia la carenza di professionalità e serietà in qualunque mestiere, sostituite da pressapochismo e superficialità.
Mi dà noia l’arroganza spacciata per cultura, la furbizia per debolezza, la spudoratezza per sincerità, l’odio per giustizia.
Mi dà noia l’apparenza prediletta alla sostanza, l’urlo al posto del dialogo, la violenza e l’insulto usati come ragionamento.
Mi dà noia l’agire prima di riflettere, il pontificare senza conoscere, il leggere senza capire, il giudicare senza sapere.
Mi dà noia il trionfo del banale e del vuoto in ogni ambito, la mancanza di approfondimento e attenzione in ogni azione.
Mi dà noia la sempre più diffusa apologia del cialtronismo; il disprezzo per la fatica altrui e la conseguente poca voglia di sudare e applicarsi prima di arrivare.
Mi dà noia il veder manipolare le menti, inculcando il desiderio continuo e collettivo di essere trendy, di possedere, indossare, mangiare, dire, fare esclusivamente cose “alla moda”; atteggiamenti livellanti che impediscono ogni originalità di idee e crescita di personalità.
Mi dà noia anche provare noia per tutte queste cose; è segno di poca integrazione e allineamento.
Fa sentire soli.
Ma forse sentirsi poco integrati e allineati oggi – in questo mondo sbarellato – è solo una fortuna.
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