Spot Story: vi racconto com’è nata la pubblicità

Com’è nata la Pubblicità

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(immagine tratta da qui)

La pubblicità, parola che deriva da “pubblico” inteso nel senso “rendere noto”, è antichissima; la sua nascita non ha una data precisa, perché coincide con la nascita del Commercio stesso di cui continua, indubbiamente, ad essere l’anima.

Ad esempio già i commercianti greci esponevano le loro merci accompagnandole da scritte accattivanti e pure i librai della Roma imperiale, sotto i portici della via “Argiletum”,  attaccavano gli antenati dei manifesti (in pergamena, cera o, per far prima, scolpiti direttamente sui muri) raccomandanti la lettura delle opere di vari scrittori.

Anche a Pompei sono state ritrovate iscrizioni (sia sui muri che su oggetti comuni quali vasi o piatti) che pubblicizzavano i servizi delle terme, spettacoli, gare,  offerte speciali delle botteghe, apertura di nuovi negozi, l’onestà dei candidati alle elezioni ecc.

L’aumento della produzione e il proliferare di mestieri e merci nuove diede vita alla concorrenza tra vari imprenditori e quindi alla necessità di farsi conoscere a pubblici sempre più vasti.

Nel XIII sec. i commercianti assoldavano banditori ed araldi che giravano per le vie cittadine suonando tamburi e strillando primitivi slogan  tipo “Mastro Guglielmo fa bellissimi bicchieri! Fatevi cavare i denti da Mastro Brunello!”.

Dal XVI sec. furono gli stessi commercianti a diventare banditori di loro stessi, girando a bordo di carri per paesi e per città annunciando -sempre con grida- le meraviglie dei loro prodotti ed esponendo rudimentali cartelloni indicanti i loro nomi.

Il primo annuncio pubblicitario a pagamento sulla stampa apparve nel 1630 sulla “Gazette” francese; ebbe molto successo tanto che il direttore Théophraste Renaudot il 30 maggio del 1631 fece uscire il “Feuille du bureau d’adresses” , il primo giornale della storia fatto esclusivamente di annunci a pagamento, seguito nel 1640 dall’inglese “Mercurius politicus”.

Per due secoli la pubblicità rimase legata ai giornali; fu solo nell’Ottocento, con lo sviluppo della litografia, che iniziarono a vedersi sui muri di locali e città i primi manifesti disegnati da grandi artisti come Manet, Jules Cheret, Toulouse-Lautrec  e innumerevoli altri.

Nel 1904 i fratelli Lumière realizzano per lo champagne Moët et Chandon il primo filmato pubblicitario che andò in onda al cinema; nel 1923 l’industriale André Citroën tappezzò Parigi di manifesti con su scritto “Se questa settimana il tempo è bello guardate il cielo”, mentre un aereo formava col fumo in cielo il nome Citroën (il pilota quasi s’ammazzò per poter  scrivere la dieresi) e nel 1925 sempre lui mise sulla Torre Eiffel un’immensa insegna col suo nome illuminata da 200 mila lampadine (e lì rimasta sino al 1934).

Ma la prima grande rivoluzione nella pubblicità avvenne il 28 agosto 1922, quando la stazione radio AT&T trasmise il primo spot della storia (durata 10 minuti): sponsor la Queensboro & Co, che vendeva appartamenti in un quartiere di New York.

La seconda rivoluzione avvenne negli anni ’50 sempre negli USA, con la nascita delle prime tv commerciali senza canone, che per campare avevano assoluto bisogno di pubblicità: per la cronaca, il primo “commercial” andò in onda sulla Nbc nel 1953.

Infine il primo banner pubblicitario della storia di Internet  risale al 1994, e reclamizzava uno dei primi siti commerciali: HotWired

© Mitì Vigliero