Archivio tag: mistero
Cosa c’è laggiù?
Radiowaves: Un altro tunnel, appena più illuminato.
Mimosafiorita: C’è un mare turchese che toglie il fiato, io stò prendendo la rincorsa per tuffarmici dentro.
Roger: un mondo migliore. con…
…una casetta piccola così,
con tante finestrelle colorate,
e una donnina piccola così,
con due occhi grandi per guardare,
e c’è un omino piccolo così,
che torna sempre tardi da lavorare,
e ha un cappello piccolo così,
con dentro un sogno da realizzare,
e più ci pensa più non sa aspettare….
magari….stando bene ATTENTI AL LUPO
ZiaPaperina: Un’autostrada incasinatissima e trafficatissima piena di italiani che si spareranno un mese filato di mare o di monti alla faccia della crisi.
MaxG: La casa dei miei sogni
Scrittoingrassetto: Non lo so, ho troppa paura per andarci :)
xlthlx: La casa nuova e un nuovo lavoro, data approssimativa: l’anno prossimo :)
Guido: Qualcuno che si domanda cosa c’è quassù.
Fatacarabina: c’è mio padre, che sta bene di nuovo.
AndreA: Una mega Villa, con una bellissima festa e tanta gente …Ah…non è nel Nord Sardegna eh!!! :-D
Peppermind: Qualcosa che è meglio non sapere… vaso di pandora style… Rimango qui nel folto della macchia, va avanti tu :P
Alebino: chiamatemi romantico ma io vedo il grande ammmmore!
Marina: Il castello di Chambord che sta proprio in una radura in fondo ad un bosco. Una meraviglia assoluta.
Regi: Non lo so, prima bisogna arrivarci tutti interi, laggiù
Skip: Un grande prato , pieno di fiori e anche un laghetto..L’ideale per lucertolare al sole
Graziella: Anch’io penso ci siano le persone e le cose perdute. E quella luce mi attrae…
Sancla: il mistero utile per sognare, e per questo preferisco che rimanga tale
Rosy: “…un nido semplice
come sogna il tuo cuor
Vieni c’è una strada nel bosco
Baol: Un bel cartello con il nome del posto completamente all’opposto di quello dove siamo diretti :D
E una volta girata?
Cosa vedremo? Che accadrà?
(foto Txan Cardona)
Mimosafiorita: Appena girata, vedro’ un immenso prato con tutti i toni del verde, in contrasto con il rosso dei papaveri, e accadra’ che correro’ ad allungarmi su quel prato con un bel libro, alternando lunghe pause per far vagare la mente.
Beppe: Due rampe di scale a chiocciola; una sale, l’altra scende. Dovremo decidere quale fare.
Marchino: Una scala che scende al mare. Oppure girando la chiave si mette in moto un grandioso carillon, con al centro una stella e dieci pianeti che vorticano intorno e sul terzo pianeta, quello azzurro e piccino, con una luna al seguito…
Antar: L’interno di un armadio. Profumato di polvere e lavanda
ZiaPaperina: Un solaio, pieno mobili e bauli. Accadrà che pesseremo ore a guardare in quei bauli, alla caccia di ricordi (almeno io lo farei di sicuro!!)
Roger: la camera ancora da pulire dell albergo (nientepopòdimenoche un cinque stelle…forse erano comete) prenotato per le vacanze…sic…GRRRRR…e i CABBASISI…girarono, girarono, girarono…
Luca: troveremo la cantina del nonno, con quegli odori, quei rumori, con tutte le bottiglie lavate pronte ad accogliere il vino nuovo della prossima vendemmia il sacco del mangime per le galline (u brennu) aperto e quell’angolo là in fondo con uno strano mucchietto di sabbia, la dove erano nascoste le bottiglie “pregiate”… e lui la in fondo con gli occhiali chino sul banco da falegname intento ad armeggiare a qualche invenzione, o a costruirsi uno strumento nuovo…
L’Avvocatessa: Una stanza al piano terra di un centro storico sul mare.
Abbandonata ed odorosa di umido.
Il pavimento di pietra viva, una finestra dagli stipiti cotti dalla salsedine, un cartone pieno di libri, brandelli di vecchi manifesti che ciondolano dai muri, una rete da rammagliare, una lucertola che sguizza spaurita al primo fascio di luce.
Oltre la veduta, un porto vecchio mille anni.
Ed io vestita da maschiaccio che sorrido con un secchiello di pittura bianca in mano.
Nonsonocostante: l’anima si espande
Dedy: Il mare, con la sua immensità…e una barchetta lì ad aspettarmi….che mi porterà ovunque io voglia andare!
Tittieco: Una bellissima vallata verde,con cavalli galoppanti in piena libertà, un piccolo fiume fiancheggiato da salici piangenti che scorre tranquillo.
Regi: Una cantina in penombra, una finestrella con la rete, e tutti i nostri vecchi giochi impolverati, ma vivi!
Krishel: Cosa c’è dall’altra parte? Quello che ancora non abbiamo visto in generale e di noi stessi. Bello o brutto che sia…(continua)
Oscar Ferrari: Appena girata non succede niente, era chiusa a doppia mandata.
Skip: un bellissimo fondale marino da esplorare camminando,senza maschera e pinne…mi piacerebbe scoprire Atlantide
Dania: La mia dispensa. Vuota.
Anna righeblu: Una cantina buia, vagamente illuminata da un solo fascio di luce che, dalla rete arrugginita di una finestrella, penetra obliquamente nell’oscurità, e rivela pesanti ragnatele intorno, e sulle polverose, vecchie botti…
Rosario: Sarà chiusa per sempre, butteremo la chiave, gireremo le spalle a quella porta e proseguiremo verso il nostro futuro.
Gattasorniona: dietro la porta c’è un altra porta, sprangata, naturalmente
Alianorah: Una terrazza che si affaccia sui tetti della città vecchia. Una musica. E lui. Finalmente lui.
Aglaia: apparirà la visione assolata di colline ricoperte di fiori multicolori, lo sguardo seguirà il riflesso di un ruscello che gioca a nascondersi fra cespugli di piante sulle cui rive regalano ombra invitante al riposo…..e noi sdraiati a guardare le nuvole nel cielo limpido spostate dal vento.
Uzi: la chiave non gira nella toppa. i meccanismi sono inceppati dalla ruggine.
ma la porta è aperta, anche se non si può entrare. appena varcata la soglia, infatti, il soffitto cade spiovente e anche un bambino deve piegarsi solo per fare il primo passo.
dentro è buio, non ci sono lampadine né candele, l’aria è pesante e carica di polvere, l’odore è strano, sembra di respirare ferro e sabbia. è un posto pauroso, ma affascinante. nessuno sa cosa ci sia più in fondo, si vede solo la piramide di carbone, come una macchia nera nel buio. un posto pauroso, ma anche affascinante perché è uno di quei posti che i grandi vietano. erano anni che non ‘tornavo’ nella mia carbonaia (che ormai esiste solo nella mia memoria).
Roquentin: Non gira, s’inceppa, quella porta non è aperta da troppo tempo.
Mary: …un sacco di vestiti appesi, su grucce di legno, abiti vecchi ma ben conserrvati, per lo più bianchi, coi pizzi.
Spikette: La moglie di Barbablù apre la porta e scopre le teste mozzate delle precedenti first ladies. La chiave le cade di mano e si imbratta di sangue, come vuole la fiaba.