Da un film al ricordo dei nostri giochi

 
(Un gioco da L’Estate di mio fratello, qui in grande)

Ricordate quando vi parlai della nascita di SelfCinema?

Sono molto felice, perché il progetto ha funzionato e sta andando molto bene; la cosa mi rende anche fiera, perché ho visto nascere questa splendida idea (prima con le parole e poi col bellissimo sito…) e l’ho pure battezzata, trovandole il nome: SelfCinema, appunto.
Tutte le persone che ci hanno lavorato si meritano davvero questo ottimo risultato: evviva! :-)

Leggendo le numerose e positive recensioni al film ho notato che gran parte del suo successo è dovuto alla capacità di coinvolgimento degli spettatori, che si sono trovati dolcemente proiettati nella loro infanzia.

E uno degli argomenti più coinvolgenti, è stato quello dei giochi dei piccoli protagonisti; giochi che tutti noi in un modo o nell’altro abbiamo fatto a quell’età, e di cui conserviamo un ricordo speciale.
Giocattoli e “rappresentazioni” in cui contava moltissimo la fantasia, che che ci hanno donato momenti indimenticabili…

E per voi qual era il gioco/giocattolo
che da bambini-ragazzini amavate di più?
  

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Sciura Pina: Un fantastico teatrino con fondali, quinte, sipario e una dozzina di marionette. La mia passione per il teatro è nata allora 

ZiaPaperina: Avevo una marea di giocattoli, ereditati dagli altri 5. Ma il gioco che amavo di più era una piccola casetta di legno e mattoni che nonno ci aveva fatto costruire in giardino in campagna, arredata dentro con mobili in miniatura. Aveva (ha) la torretta come un castello…Ci passavamo ore e ore. Ora ci passano ore e ore tutti i nostri figli. Anziché gioielli di famiglia, noi abbiamo giochi di famiglia! ;o)

Cristian: Penso che il gioco indimenticabile sia comunque Nascondino. In assoluto al primo posto. Penso lo sia per molti.

Angela: Per strada, qualsiasi oggetto e situazione, diventava fonte di giochi. “Irreali” e fantasiosi. Quante storie assurde si inventavano. Più grandicella, preferivo la compagnia dei maschietti, facevamo giochi più spericolati, come costruire con assi di legno e 4 rotelle l’antenato dello skateboard per lanciarci sulle strade in discesa.

Francesca: Io avevo ‘eletto’ il mio pianoforte a gioco-coperta di linus preferito.

Valentina: I pattini….ho iniziato a rompere per averli che avevo appena imparato a stare in piedi e camminare:) mi ricordo ancora la gioia quando li trovai sotto l’albero di natale e mio padre che al pomeriggio mi ha portata alla pista di pattinaggio e mi ha tenuta per mano mentre iniziavo a prendere delle sedarate per terra!!!:)

Glossy: A me piaceva disegnare. Sui blocchi, perché così la storia che disegnavo poteva proseguire pagina dopo pagina. E quando era proprio una bella storia, me ne andavo in giardino a metterla in scena :-)

Max: Mi hai fatto venire in mente uno dei giocattoli a cui ero più allegato, un Aquila, non il volatile,l’Aquila di spazio 1999, un telefilm in cui la luna si era staccata dalla terra e vagava nello spazio. Era bellissima, la portavo ovunque con me.

Roger: Io sono nato in un piccolo comune che allora contava appena poco più di mille abitanti sparsi in diverse piccole frazioni..quindi ….ho origini campagnole,e in campagna ho vissuto fino a divenire adolescente…i giochi che facevamo sono più o meno quelli che molti hanno già scritto ..nascondino…il carrettino…partite di calcio della durata pomeridiana(finivamo solamente perchè faceva buio e le mamme ci cercavano)..comunque l’ ingrediente comune a tutti,è soprattutto il più necessario, era la fantasia (Continua)

Luca: Cosa posso dire se non che a casa mia ci si è sempre guadagnato tutto anche noi bimbi davamo la nostra piccola mano e io ricordo le mille lire guadagnate finivano inesorabilmente in una scatola di soldatini Atlantis, comprati in un negozietto davanti a casa che non aveva nessun nome vendeva giocattoli casalinghi vasi da fiori…… però il gioco preferito era andare da mio cugino Alessandro che aveva e cianne (il terreno, le fasce) intorno alla casa e li ci inventavamo avventure a non finire ogni giorno

Laura: Non ho mai amato i giocattoli. Solo matite colorate, perciò; disegnavo, disegnavo e ancora disegnavo. Che passione!

Andrea: Mi ricordo di una pista di automobiline..ci giocavo anche da solo e facevo sia il vincitore che il vinto!!

Comidademama: Io avevo il cassetto dei giochi, ha ancora lo stesso odore, di polvere e di plastica, quando Marta lo apre a casa di mia mamma. Quello che si trova è un caos in miniatura, chiuso in un cassetto. Non era sempre chiaro cosa ci fosse, ma ne uscivano sempre meraviglie, piccoli giochini, sepolti per mesi e poi piacevolmente riscoperti. Qualche vecchia bomboniera orribile, i regali delle uova di pasqua, stelle filanti avanzata da carnevale, pezzi di giocattoli ormai rotti, Fiammiferino, il gioco del 15, le piume e così via. Il mio gioco preferito era mettere le mani qua dentro, in questo cassetto imprevisto.

Alessandra: Erano diversi i giochi, ricordo quelli all’aperto con immensa gioia e sensazione di libertà assoluta, in giardino, inventati al momento, le ore passavano ed era già sera, nascondino piuttosto che pallavolo dove il cancello fungeva da rete, una squadra fuori sulla strada e l’altra al di qua del cancello, nel cortile della casa. Ma ricordo con piacere un mortaio con pestello in legno della nonna che conservo ancora: il pestello si trasformava in un microfono con il quale, a turno con mia sorella maggiore, si cantavano le canzoni più disparate, e lo show iniziava.

Boh: Giocare con la terra e prendere i vermi lunghi, che mettevo in una cassettina per regalarli, le classiche bambole e i disegni. Disegnavo di continuo…

Cat: costruire igloo e castelli di neve in inverno(allora ne veniva tanta di neve, a volte non si andava nemmeno a scuola!), e costruire castelli di sabbia e piste per le biglie con i campioni del ciclismo, in estate, tracciando il percorso col sedere di mio fratello, trascinato per le gambe. Con la scusa di insegnarlo ai miei figli, appena posso, al mare o nella sabbiera del parco giochi, faccio di quei castelli (ehh lo spirito dell’architetto..)e ogni volta mi ustiono la coppa!

Brian: Per i giochi: gran battaglie cowboys/indiani e gran fortini nei boschi appena fuori casa mia, io ci avevo un arco fatto con legno di nocciolo e tutto intarsiato che me lo ricordo ancora dopo 40 anni. Era bellissimo, altro che l’arco di ulisse. Poi anche dei gran “dottori e infermiere”, sempre nei medesimi boschi, ma quella era tutta un’altra partita

Graziano: Big Jim!

Pispa: io credo la barbie. banale, ma mi sembrava così bella :)

Latifah: Ora che sono mamma penso spesso ai miei giochi preferiti… la corda per saltare, l’elastico, la luna (o mondo) e un gioco con la palla che facevo da sola contro il muro e non ricordo come si chiama! Anzi, se qualcuno mi potesse aiutare a ricordarlo…Si cominciava con 10 tiri semplici, poi 9 con rimbalzo a terra, poi 8 con battuta di mano e via via a scendere fino al più difficile, con giravolta prima di riacchiappare la palla!Che belli, i nostri giochi “poveri”…

Andrea: il mio mitico BIG JIM … un ometto niente male con mille risorse e tanti vestiti intriganti (sub, alpinista, poliziotto ecc..) e poi dicono che agli unomini non piacciono le bambole!

Bardaneri: a-luna-monta (cavallina). si giocava in diversi ragazzi, a turno uno stava inchinato con le mani contro il muro, e gli altri saltavano sopra, vinceva chi riusciva a reggere il numero maggiore di peso.biglie. il gioco abbastanza diffuso. col tacco della scarpa si praticava una fossetta sullo sterrato. il gioco consisteva nel lanciare la biglia, verso la fossetta misurando di volta in volta un palmo di distanza e mirando la biglia da bocciare (spedita in punta di dita, il pollice sotto l’indice schioccato con forza). Chi bocciava vinceva la biglia avversaria, e vinceva tutte le biglie chi lanciava la propria nella fossetta per primo

Blimunda: Ho avuto la fortuna di giocare molto all’aperto, per cui oltre al classico Nascondino direi Alto e Basso, Fulmine e soprattutto Strega comanda color! E poi le case sugli alberi in campagna!

Regi: In primis i libri, tutti i classici dell’infanzia della mia generazione, poi un bambolotto dotato di vasca da bagno e una bambola con i capelli verdi.

Gelosia infantile


(foto presa qui)

Il commento di Chamfort nel post qui sotto mi ha fatto ridere:
Ho letto la trama del film. E mi sono sentito molto coinvolto!!!”

Il film, L’estate di mio fratello, racconta la storia di Sergio, un ragazzino figlio unico a cui i genitori annunciano che avrà un fratellino.
La cosa non gli piace per nulla. E come tanti bambini che si creano un “amico immaginario” lui si crea un “nemico immaginario“, il fratellino; lo vede davvero, ci litiga terribilmente, non lo sopporta perché gli porta via i giocattoli e le attenzioni dei genitori che evidentemente preferiscono lui…Sino a quando, sempre fantasticando, arriva a eliminarlo. (Come prosegue il film ve lo vedrete da soli ;-)

Chamfort è il primo di 6 fratelli, e quindi di gelosia infantile se ne intende…;-D
Io ho cercato di ricordarmi se l’arrivo di mio fratello quando avevo 3 anni mi rese gelosa.
E mi pare proprio di no, anzi, ne fui felice. Era una cosa assolutamente naturale.

Invece ricordo amici che della nascita del secondogenito fecero una tragedia; e vedo anche oggi tanti figli primogeniti di amici che non prendono affatto bene l’arrivo dell’intruso, manifestando la loro gelosia in vari modi; dal rifiuto di dormire da soli, a capricci assolutamente ingiustificati, a disturbi dell’alimentazione, a scarsità di rendimenti scolastici ecc ecc.

Voi ricordate come reagiste all’annuncio e all’arrivo dei vostri fratellini o sorelline?
E i vostri figli, quando toccò a loro, come la presero?

***

ZiaPaperina: Ghghgh…Io sono l’ultima di quei 6, mai provata gelosia: la mia era sopravvivenza!!! ;o))) In compenso il mio Attilino è figlio unico e lo rimarrà. Ma in caso di fratellino/sorellina sarebbe gelosissimo: lo è già dei suoi amichetti d’asilo se faccio loro una carezza…

Marchino: Ho un vago ricordo di dispetti, che facevo a mia sorella più piccola; e adesso stiam passando ad una fase meno acuta di gelosia della mia bimba più grande nei confronti dei secondi arrivati, all’inizio era tragico (”ti ho detto che volevo una sorella, restituiscili!” ha tuonato una sera), non l’ha ancora risolta completamente ma almeno il clima è più sereno. Pensa che a scuola hanno saputo dei suoi fratelli quasi dopo un anno che erano nati.

Agomast: Posso dire solo di Stefano,quattro anni da me, e ricordo che rovesciai dello spirito(alcool denaturato) su qualcosa combinando un piccolo guaio, un po come il Pierino delle barzellette faceva con lo spirito. Quando nacque mia sorella avevo quattordici anni e sentendomi ormai grandissimo, portai,col motorino, la mia ragazzetta a pranzo al ristorante di un amico di papa. Tutti presero la cosa a gran ridere.

P4T: A me non è mai stato annunciato l’arrivo di un nuovo fratellino ma avendo 18 mesi di differenza con mia sorella maggiore vivo in stato di GELOSIA A VITA da quando sono nata. Non so perchè ma è spudoratamente cosi. Con il lavoro, con la casa, quando ero più piccola con i suoi amici…TUTTO! LA GELOSIA E’ PROPRIO UNA BRUTTA BESTIA

Tengi: Ti dico solo questo: da piccola sperimentai una mossa di lotta (vista in televisione) sui miei due fratellini. Non pensavo di far loro del male, ma tant’è! Quindi non si può dire che fossi proprio gelosa… diciamo che li usavo per i miei esperimenti! … spero di non averli traumatizzati!

Regi: Della prima sorella, avevo tre anni, ricordo solo che la presi dal letto e la posai per terra per giocarci, come fosse una bambola, terrorizzando mia madre. Della seconda, a sei anni, ricordo una crisi isterica (la butto di sotto!) che si placò solo quando mi permisero di battezzarla con un nome di mio gradimento. Col terzo, a otto anni, nessun problema, era il nostro bambolotto.

Francesco: Io per il momento posso solo dire che Teresa, dopo aver bevuto il latte, vuol fare anche lei il ruttino, in braccio! :-) (con il fratello sembra tenerissima, ma i capricci assolutamente ingiustificati non mancano)

Angela: Otto anni di differenza tra me e mia sorella. Sino al suo arrivo mi aveva cresciuta nonna. Sono tornata a casa quando è arrivata lei. Una tragedia. Avevo otto anni e sono finita sotto un auto. Viva per miracolo. La facevo cadere sempre, da piccola. Ma l’ho anche “protetta” dalle sfuriate tremende di mia mamma. Complessivamente un pessimo rapporto. Abbiamo recuperato il rapporto solo da pochi anni.
Con i miei figli ho cercato di “contenere” la normale gelosia. Ricordo Lilla, (la più grande) quando è nato il fratellino s’è fatta ridare il latte nel biberon, lei ne aveva tre e mezzo. E i miei amici, portavano i regali a tutti e due. Stavo più tempo con lei a giocare. Sono stata “brava”; ora hanno 20 l’una e 16 l’altro e si adorano. Due fratelli meravigliosi.
Mi sono dilungata, ma è il mio “capolavoro” la relazione tra i miei figli.

Pispa: Io per niente gelosa, ero la quinta dei fratelli. Che quando nacque la sesta, avevo quattro anni, feci pipì a letto fino a che non mi comprarono una bicicletta nuova :)))

Aquatarkus: Io essendo il più piccolo sono stato la vittima della gelosia di mia sorella che ha tentato più volte di farmi fuori e mi dava le colpe delle sue malefatte (ricordo una volta di fronte al barattolo di nutella da lei svuotato e agitato contro la nostra faccia da mia madre, io per la paura confessai il delitto senza averlo commesso, finì che mi presi le sberle mentre mia sorella sogghignava nell’ombra)
Un giorno mi stancai e a mo’ di avvertimento mafioso staccai un occhio da ciascuna bambola. Poi disposi gli occhietti a cerchio sotto la coperta del suo letto. E finalmente le prepotenze finirono.

Chamfort: Confesso di essere stato un po’ geloso solo dei 2 maschi. Le altre erano femmine, roba diversa ;O). E poi la differenza di età era troppa, quando è nata la Papera ero praticamente universitario……Per le sorelle sono stato da sempre geloso invece dei loro vari fidanzati. Non me ne piaceva uno, ero più rompiballe di mio padre. I mariti ho imparato ad accettarli invece (anche perché se le sono portate definitivamente via in fretta!!!! ;OD

Fiodor: No, non ho mai provato gelosia per quello stronzetto.

Nick&Name: Noi siamo entrambi secondi figli. I nostri geniali genitori hanno fatto prima le prove generali, poi hanno tirato fuori i capolavori.

GigiMassi: Non so se mio fratello più grande di due anni sia stato geloso, so che per non creargli problemi, i miei continuarono a preferire lui =)

Luca: Ricordo solo botte da orbi per i primi 15 anni vissuti assieme a mio fratello…poi tutto è cambiato in meglio! ora siamo inseparabili

Sté: Mio fratello aspettò che avessi un anno e mezzo per sfracassarmi il naso… :(

Princy: La figlia di una mia amica, guardando la madre che infornava una torta, disse, riferendosi al fratellino: “Ci mettiamo anche Matteo?” ;-)***

Stufa: Io ero gelosissima. Avevo cinque anni quando nacque mio fratello. Mia madre mi raccontò, in seguito, che tentai di -farlo fuori- due volte: la prima, ficcandogli un termometro in gola; la seconda, cercando di strozzarlo nella culla. Azioni che io, ovviamente, non ricordavo. Il motivo? Sin dalla nascita soffriva di febbri alte e convulsioni che richiedevano attenzioni continue di mia madre, la quale, per forza di cose, non era più tutta per me… ;-)

Glossy: Ho un preciso ricordo di me cinquenne che all’annuncio della prossima venuta di un fratellino, rivelatosi poi una sorellina, rispondo con delusione profonda “un cane, vi avevo chiesto un cane”.

Fabs: E’ ingiusto, i fratellini sono utilissimi. Senza di loro non si potrebbero effettuare questi test.