Un lato positivo dell’immobilità forzata, è il poter leggere quel milioncino circa di cose che avrei dovuto leggere, ma causa galòp non ce l’ho mai fatta.
Ad esempio, quattro scaffali zeppi di riviste antiche che dovrebbero essere tutte catalogate e riordinate da circa quattro anni.
Tra queste, alcuni numeri de La Lettura, rivista mensile del Corriere della Sera diretta da Giuseppe Giacosa.
Nel numero di febbraio 1904 vi è un lungo articolo firmato A.G. Bianchi e intitolato Inventori e scopritori da manicomio, che tratta di una collezione di fascicoli, libri, immagini e materiale vario dedicato alle invenzioni più bislacche e strane partorite alla fine dell’Ottocento da italiche menti; e il proprietario della collezione era il Dottor Giuseppe Amadei, direttore del Manicomio provinciale di Cremona, che l’aveva raccolta con l’aiuto di un altro appassionato di umane bizzarrie: Cesare Lombroso.
Tra le decine di invenzioni più o meno folli descritte nell’articolo, ce n’è una che mi ha particolarmente affascinato (nonché fatto ribaltar dal ridere) e che devo per forza farvi conoscere.
L’inventore era il signor Francesco Becherucci “scienziato naturalista di Firenze” il quale, in una “Memoria” inviata al Ministero del’Istruzione Pubblica e alle Accademie di Scienze d’Europa, descriveva il suo specialissimo Ricostituente: quello di sorbire le uova delle galline, ancor prima che queste le facciano.
“A tutti è facile conoscere quando nel seno di una gallina avvi l’uovo col guscio.
In tal caso si prenda la gallina e si avvolga in una salvietta, in guisa che non si possa muovere.
Quindi con una cannetta vuota e di piccolo diametro, lunga 20 o 39 cm di argento o altro metallo, di avorio o di altra sostanza, la si introduca sino a rompere il guscio: sarà facile all’individuo dal lato del bocchino, di aspirare a sorso a sorso l’uovo che è nel seno della gallina e protrarre la operazione sorbendo lentamente l’uovo per cinque e più minuti.
Egualmente potrà ripetersi a volontà la stessa operazione sopra una seconda e più galline per nutrirsi di più uova di seguito“.
Il Signor Becherucci concludeva dicendo che “qualora si volesse aprire a Firenze o altrove uno Stabilimento Igienico Curativo per diffondere il benefizio di detto Eroico Ricostituente, ne prenderà la direzione onde con fondamento di scienza contribuire efficacemente al bene dell’Umanità”
Non so voi, ma io credo che non riuscirò mai più a guardare una gallina con gli stessi occhi ;-D