Perché si Dice: Vattelappésca

© Mitì Vigliero

E’ una di quelle espressioni che i colti antichi definivano “idiotismi“, non nel senso di “stupidaggini” ma di “locuzioni familiari caratteristiche di un ambiente, di una regione, di un dialetto ecc”.

Vattelappésca letteralmente è composto dalla seconda persona dell’imperativo di andare unita alle particelle rafforzative ti e lo (vattelo) e dal popolare “a pesca“, a pescare.

E il suo significato è: “Chi lo sa. Lo ignoro. Non ne ho la più pallida idea. Non lo so“. ” Vattela a pescare la risposta…

Ad esempio:

– Riusciremo mai ad avere una classe politica di cui andar fieri?
– Vattelappesca.

– Usciremo dalla Crisi?
Vattelappesca. 

A diffonderlo nella lingua corrente fu Giuseppe Giusti, con il vattel’ a pesca presente nel suo “Colloquio tra il Poeta e gli Eroi che hanno fatto l’Italia” (1873).

Leggete.

E poi ditemi se non sembra scritta oggi...

Eroi, eroi, che fate voi? 
Ponziamo il poi.
(Meglio per noi!)
E del Presidente
Che avete in mente?
Un tutto o un niente.
(Precisamente).
Che brava gente!
Dite, e l’Italia?
L’abbiamo a balia.
Balia pretesca,
Liberalesca,
Nostra o tedesca?
Vattel’a pesca.
Lo so. (Sta fresca!)