E’ il secondo foglietto scritto da me che trovo nel libro; sono riconoscibili, digitati al pc e poi stampati.
Confesso che mi divertono di più quelli scritti a mano: è come una sorpresa ogni volta.
Però questa zuppa è davvero buona, o almeno, a me piace molto e riscuote sempre un grande successo ogni volta che la cucino.
Ricordo di averla “inventata” una domenica invernale, con 4 amici milanesi bloccati dal traffico del ritorno e ospitati per una cena al volo e il frigo languente; solo del brodo (grazie a un bollito fatto il giorno prima), nessun tipo di pasta in quantità sufficiente (persino il riso bastava al massimo per un risottino per due), della fontina valdostana buona buona… Ma come si dice, necessità aguzza l’ingegno ;-)
Brodo di carne
Pane carasau (quello sardo sottilissimo e secco in forma rotonda)
Fontina o gruyere
Parmigiano grattugiato
Pepe nero
In ciascun piatto fondo dove si servirà la zuppa, mettere uno strato di pane carasau, cospargerlo abbondantemente di parmigiano e fontina tagliata a lamelle sottilissime, altro strato di pane, altro cospargimento di formaggi, spolverata finale di pepe.
Quando gli ospiti saranno seduti a tavola, versare nei piatti due o tre mestoli di brodo bollente; il pane si ammorbidirà, i formaggi fonderanno e buon appetito.