Questa ricetta finirà stampata su un foglio che poi, dopo averlo piegato in quattro, infilerò fra le pagine del vecchio libro di Mamma per continuare la tradizione.
Quando la settimana scorsa sono andata in campagna, son tornata carica di burro, formaggi, un bel coniglio già lavato e pulito ed in testa la ricetta per cucinarlo insegnatami da Papà.
1 coniglio
1 bottiglia di vino bianco buono
tanto tanto tanto rosmarino
3 cucchiaini di sale
2 spicchi d’aglio
olio
Tagliare il coniglio a pezzi.
Staccare una gran quantità di foglie di rosmarino (prendendo il rametto sulla cima e, stringendo le dita, passarle alla base delle foglie in senso contrario all’attaccatura, andando verso il basso) e tritarle finissime, quasi in polvere (io ho usato un coso tipo questo): il quantitativo dovrebbe essere quello di una tazza .
In una padella grande, larga e abbastanza alta di bordi, mettere a scaldare un poco d’olio, i due spicchi d’aglio interi e i pezzi di coniglio: far rosolare e colorare molto bene a fuoco vivo.
Togliere l’aglio, unire la polvere di rosmarino, far rosolare ancora un poco mescolando e facendo in modo che il rosmarino si distribuisca bene sui pezzi di carne.
Unire il sale.
Versare sul coniglio tutta la bottiglia di vino bianco (io ho usato del Pigato: quello avevo…).
Mescolare, abbassare il fuoco, mettere un coperchio e cuocere piano piano sino alla quasi completa evaporazione del vino; dovranno rimanere due/tre dita di sughetto scuro e profumatissimo.
L’ho cucinato sabato a cena, servendolo con un po’ di polenta come contorno; Fabio, Gaia ed Enrico hanno molto apprezzato :-).
Spero anche voi!