Questione di feelin(in)g: indove si sfatano i luoghi comuni sui gatti

(Le immagini sono tutte di GattiBlogger. Questo qua su è Grissino, nostro gatto campagnanese)

Il Gatto divide l’umanità nettamente in due: da una parte c’è chi lo ama incondizionatamente, dall’altra chi lo detesta visceralmente.

Sono convinta che chi detesta i gatti abbia avuto la sfortuna di capitare nel Gatto sbagliato; capita anche con le persone: ci sono quelle epidermicamente simpatiche e quelle no.
E’ una questione di feelin(in)g.

È vero anche che gli amanti dei gatti, tra loro, stabiliscano alla prima occhiata una corrispondenza di felini sensi, alias una simpatia immediata.

Così com’è vero che tanti che affermano di amare i gatti solo perché posseggono -pardòn- sono posseduti da un Gatto in realtà sprecano le loro energie nei confronti in un individuo peloso che li ignorerà totalmente per tutta la vita.


(Loki, di Federico Kurai)

Per questo si dice che il Gatto sia traditore, infedele, poco affettuoso; ma vorrei vedere voi al suo posto, obbligati magari a convivere con chi non vi piace affatto.
Perché non siete voi a scegliere un Gatto: è il Gatto a scegliere voi.

E poi, ammettiamolo: i gatti sono gli animali più bersagliati da luoghi comuni che, una volta per tutte, occorre sfatare.


(Sofia, di HoldMe)

I gatti sono ladri.
Lo nego. Nessun Gatto nutrito regolarmente – colazione, pranzo, merenda, cena – ruberà il cibo degli umani; col pancino pieno di merluzzo bollito, sarà anche capace di ignorare totalmente il minestrone dimenticato sul tavolo.
Dovrete però dimostrare riguardo variando spesso la dieta ed evitando di ammannire cose non gradite quali scatolette e avanzi, ma prediligendo carne, pesce, panna e paté; il Gatto non è incontentabile, non farà capricci se vi ricorderete che gli piace avere il latte fresco solo nella scodella coi ghirigori rossi e la pappa solo nel piattino di ceramica blu, da dove la solleverà delicatamente coi denti per posarla sul pavimento e mangiarla direttamente da lì.


(Milù, di Roberto Felter)

I gatti cadono sempre in piedi.
Frottole. Un vero Gatto cade anche come una pera matura sulla schiena, sulla testa, sul sedere, quando non si spiaccica per terra sulla pancia a zampe larghe. Solo che non va in giro a vantarsene.

(Gelsomina, di Miro)

I gatti sono silenziosi e agilissimi.
Bubbole. La mia Lady, quando correva in corridoio, pur pesando 3 Kg scarsi ed avendo il pelo sotto le zampe era in grado di produrre ugualmente il rumore d’una mandria di bufali, ma in compenso non riusciva mai a frenare, stampandosi regolarmente contro la porta della camera da letto.
I primi tempi, dopo il boato, correvo a vedere se fosse ancora viva: in seguito mi limitavo a stuccare la porta incrinata.


(Mina, di Dania)

I gatti non sono affettuosi.
Lo dice chi non ha mai provato quanto sia dolce trovarsi, appena seduto, con un Gatto in braccio, incastrato sotto il mento, insinuato sotto il golf, arrotolato attorno al collo o col naso incollato al suo in stato di annusamento continuo. Lo dice chi ignora quanto sia bello dormire con un gatto il quale non ama tanto dormire con te quanto su di te, possibilmente sparapanzato sul coccige o sullo sterno…


(Dodo, di Wolly)

I gatti non sono socievoli.
Ma scherziamo? Provate a mettere in una stanza sette persone, di cui una sola detesti e/o sia allergica ai gatti.
Il Gatto, appena entrato, si avvicinerà immediatamente a quella, saltandole in braccio con rombanti fusa e non schiodandosi di lì manco a fucilate.


(GattaTopo di Ladradicaramelle

I gatti sono vagabondi.
Può darsi, ma è però curioso sperimentare quanto un Gatto possa rimanere immobile a dormire nella stessa posizione sulle vostre ginocchia sino a quando sarete quasi in piedi; fino all’ultimo spera che la vostra gentilezza prevarrà e che vi risiederete…Chi vi credete di essere, poi? Anche Maometto, per non svegliare il suo Gatto addormentato sulla manica del suo vestito, tagliò la manica.


(Popo, di AleNastrorosa)

I gatti non sono umili.
Vogliono solo rispetto. Non dovrete mai prenderli in giro, perché si offendono a morte, e un Gatto offeso è uno spettacolo tremendo.
Quindi, se lo vedrete dare selvaggiamente la caccia a una mosca e finire a sbattere col muso contro il vetro della finestra non scoppiategli a ridere in faccia, ma limitatevi a chiedere con noncuranza “È successo qualcosa?” e lui vi risponderà che aveva solo voglia di controllare se i vetri erano puliti.


(Miciarossa, di Mery)

I gatti hanno un udito finissimo.
Sì, riescono a captare a km la silente apertura d’un frigo o il sussurrìo d’un coltello che affetta la carne.
Ma se li chiamate e loro vogliono starsene in pace, potrete urlare, battere tamburi, affittare il coro della Scala che non vi sentiranno affatto, anche se si troveranno esattamente a 50 cm. da voi.


(Mela C, di Bak – ma Mela è nato per fare il fotomodello)

I gatti non hanno fantasia.
Ma se riescono a giocare per ore col pulviscolo o dare la caccia per un giorno intero ad una foglia secca fingendola un topo!
Però la fantasia più fervida la scatenano nel giocare a nascondino con voi.
E dove si nasconde un vero Gatto?
Dentro qualsiasi mobile con uno sportello troppo piccolo perché un gatto possa entrarci; in cima a qualsiasi cosa troppo alta perché un gatto possa salirci; sotto qualsiasi cosa troppo bassa perché un gatto vi si possa infilare appiattendosi; nella cesta della biancheria pulita e appena stirata, nel cassetto dei golf di cachemire e angora, sotto il piumone del letto, sopra la pelliccia di visone, dentro la lavatrice o il pianoforte, oppure esattamente sotto la sedia sulla quale voi, lì seduti da mezz’ora, state gridando come forsennati il suo nome facendolo divertire come un matto.


(Maddi, di Stefania)

I gatti non parlano.
Sicuri?
Ecco alcuni esempi con relative traduzioni:
Miàào? Miàào? Miàào? (e via di seguito per 150 volte)”: “Dove diavolo sei?”
Mrerèo-rèo-rèo… (ripetuto all’infinito)”: “Avrei un po’ di appetito…”.
Mìomìomìomìomìo?”: “E’ cotto il pesce? Quanto ci mette a cuocere il mio pesce? Fra quanto sarà pronto il mio pesce?”;
MARRAO-MAO-MAAOOO!!!?”: “Accidenti, mi dai ’sto pesce o no!!!?”
Mrrèo slap slap”: “Grazie, ben gentile”.
Inoltre sappiate che la grande Colette, trovandosi in Germania inseme al marito Henry de Jouvenel e alcuni importanti e noiosissimi uomini politici locali, mentre camminava con loro per strada vide un gatto seduto sul marciapiede. Allora gli si avvicinò miagolando; i due conversarono amichevolmente per cinque minuti, poi la scrittrice tornò dai suoi accompagnatori ed esclamò soddisfatta:
Enfin! Quelqu’un qui parle français!”

© Mitì Vigliero


(Zampe, di Mario Profili)


(SuaMaestà, di Giuseppe C)


(I Mici di Ipathia)


(Camillo di Apostocosi)


(Merlotta, di J.Held)


(Gattoperfetto, di Raffa)


(Jasmine, di Irrisolta)


(Giuditta, di Bacomarta)


(Iside, di Elena)


(Beta e Corrado, di Daniele)


(I Mici di 56k)


(Algernon di Livia)


(Sfigghi di Apelle)


(Cookie, di Nhaima)


(Pippo, di Maurizio Dal Bosco)


(Cagliostro, d 1la)


(Cleopatra, di Elena T.)


(Alice, di mmml)


(Apollo, di StellaViola)


(la Capacchiona di Isla)


(Micetto di MisterQ)

 
(Theo e Luce, di Rael)


(Carotta, di Daniela_elle)


(?, di Alex)


(Puma, di Risposte senza domanda)


(Bon, di Simple. E in questo video Dai, gatto da riporto)


(Suad, di Pepper Mind)


(Teppista Tigrato, di Alliandre)


(Tigro, di Corobi)


(Otto di Chiara)


(Tigro e GriGri, di Skip)


(Cherie, di Marco Doria)


(Achille, di Gian Luca Visconti)


(Violetta e Rosina, di Marina)


(Nemorino, di Beatrice Bruni)


(Ron, di Leonardo)


(Gennarino, di Rox)


(Momo, di Zisho)


(Cleo, di Devitalizart)

(Popov e Rublov, di Paolo)


(Lady, di Micky)


(Grisù, di Tatyana)

 

(Wilson, di Silvia)


(Lalè, di Enrica)

Sentimentalmente Irrequieti

L’Artista, si sa, è notoriamente un animo ipersensibile in continua evoluzione, alla perenne ricerca della perfezione, dell’equilibrio e della felicità; è per questo che quasi tutti i divi che i giornali da decenni definiscono “sentimentalmente irrequieti” possiedono una vita amorosa varia, frenetica e soprattutto costellata di scandali e burrascose separazioni.

La GossipStoria passata ci narra che l’Oscar dell’Irrequietezza Sentimentale, unita a una lieve vena masochistica, va ancora oggi e senza dubbio attribuito a Lana Turner (1920-1995):

lanaturner 

Il suo primo marito (per soli 7 mesi, nel 1940) fu Artie Show, un musicista omosessuale; il secondo fu Steve Crane, un miliardario distratto che nel 1942 la sposò dimenticandosi di avere già una moglie; seguì un appassionante processo per bigamia.

Lana quindi decise di rilassarsi non sposandosi per un po’, e nel frattempo si consolò con Clark Gable, Frank Sinatra, Tyrone Power, Robert Taylor, Cary Grant, Fernando Lamas e un’altra trentina di colleghi.

Nel 1948 convolò a nozze con un altro miliardario, Bob Topping Jr, il quale però la tradì lo stesso giorno del matrimonio, lei tentò il suicidio, e tra un tira e molla e l’altro alla fine divorziarono nel 1952.

Nel 1953 impalmò Lex Barker, mitico interprete di Tarzan, parte che però continuava a recitare anche a casa comportandosi come un selvaggio; divorziarono nel ’57.

Così lei, stanca di uomini prepotenti e inaffidabili, andò a convivere col rassicurante Johnny Stompanato, noto esponente della malavita italo-americana che finì sbudellato con un coltello da cucina dalla figlia di Lana, Cheryl , nel 1958.

La Turner a questo punto, invece di chiudersi in un convento di clausura, si risposò dal 1960 al 1965 con un allevatore texano alcolizzato, dal 1965 al ’69 con un produttore cinematografico drogato e dal 1969 al 1972 con un aspirante ipnotizzatore e illusionista.

   Anche Zsa Zsa Gabor, Ava Gardner, Vittorio Gassman e Liz Taylor come “irrequieti sentimentali” non scherzarono, ma una menzione speciale va a Maurice Chevalier, il quale nelle sue memorie confessò di avere avuto 571 amanti (tra queste l’eroina delle Folies Borgères Miguette, la scrittrice Colette e l’attrice Marlene Dietrich).
Essendo nato nel 1888 e morto nel 1972, significa una media di circa 6,79 donne l’anno, balia e levatrice comprese.

©Mitì Vigliero