Una Chiave Smarrita: Chi l’ha persa? Cosa apre?

 

Alianorah: La chiave persa sulla pietra apre il cuore di pietra di un uomo, chiuso all’amore e ai sogni. Ma quel cuore è stato chiuso per così tanto tempo che nessuno più è rimasto ad attendere che si riaprisse.

Nonsisamai: uno scrigno pieno di pietre preziose e lettere d’amore.

Luca: veramente sembra la chiave della porta di servizio(antichissima) del mio negozio…

Roger: AAAAAAAA: Cercasi URGENTEMENTE chiave. LAUTA RICOMPENSA. (vi consiglio di cliccare su quel link: pauuuura! ;-) NdPS)

Caravaggio: una chiave della porta di una casa diciamo non modernissima ed una pietra…la padrona di casa l’ha persa facendo giardinaggio

Mimosafiorita: Finalmentel’ho ritrovata, ora posso riaprire il mio chalet di montagna ai piedi del Gran Paradiso. Mitìca sei invitata insieme a tutti i blogghini del blog, cucinerai la polenta e noi mangeremo,
punto e basta

Tittieco: La chiave per aprire gli occhi all’indifferenza del mondo…..e a chi ha gli occhi foderati di prosciutto!

Clando: Oh, finalmente è rispuntata la chiave di violino! Era stata utilizzata da un orco che viveva nelle grotte di Toirano con un cuore di pietra che non trovava la sua anima gemella. Quando trovò la giusta sinfonia per aprire il suo cuore, appoggiò la chiave su una pietra ed uscì dalla grotta con la sua amata verso la collina, fondando il paese degli orchesi e dove vissero felici e contenti. In fondo, anche l’orco vuole la sua partner.

Skip: È la chiave dell’”incubatrice” dei sogni

Marea di luce: apre una stanza segreta che porta ad una biblioteca segreta che raccoglie le più belle fiabe segrete per tornare bambini nel leggerle e sentirsi più adulti dopo averle lette

Regi: Apre la casa sul mare dove passare una serena vecchiaia.

ZiaPaperina: Apre il vecchio armadio che c’è nel solaio della casa dei miei nonni in campagna, ora seminascosto da un sacco di casse e altri mobili. Lo ricordo da sempre chiuso, nonna dice che non si trova più la chiave da anni ma che tanto è vuoto. Secondo me invece non lo è. Ora prendo quella chiave e provo ad aprirlo…

Stefano: Apre le nostri menti su tutti quei mondi possibili che non riusciamo ancora ad immaginare.

MaxG: E’ la chiave del mistero della vita. Ma poiché non è luccicante, nessuno la nota e raccoglie.

Morghy: Ho visto la fotografia con la chiave. Ho letto il tuo suggerimento.
E poi, non so perche’, ho iniziato ad aprire tutti i link delle persone che ti avevano gia’ risposto, e che non conoscevo ancora.
Ecco, per me, cosa ha aperto questa chiave: nuovi mondi, altri occhi. Persone, cuori, parole.
E’ stato come aprire una porta bellissima, con quella chiave, scoprendo i tuoi lettori.
Grazie Miti’.

Fatacarabina: Ho visto stanotte la foto, con quella chiave, e ho pensato potesse aprire la porta dei miei pensieri e che li facesse scorrere su carta e mi sono messa a scrivere, correggendo alcuni appunti che avevo preso su una terrazza di Teganga, in Colombia, e ne è uscito il mio desiderio.
Ecco, è andata così, mia signora bella.

Anna righeblu: E’la chiave che non vorrei perdere né lasciare ad altri, che mi rattrista e mi fa gioire quando la stringo tra le mani: apre il portone della vecchia casa in campagna, quella per cui dovrei prendere una decisione, non facile…

AndreA: L’han persa in tanti ed apre la porta verso la Ragione!

Manu: Uno scrigno pieno di pannamontata, fragole, palloncini da far volare in cielo e tanti sorrisi, carezze e sguardi luminosi.

Rosy: Non è che San Pietro è passato di lì?

Melpunk: La chiave era nella tasca del giubbone di Roquefort, il Maestro di Musica, una volta addentratosi nelle catacombe di Parigi, alla ricerca del famigerato Lepidottero Svizzero

Sancla: l’ho persa io (forse), apre la porta alla mia memoria a breve termine (credo)

Pimpirulin: E’ la chiave della porta segreta del magazzino che i dispettosi gnomi, domiciliati a casa mia, utilizzano per stipare le cose che mi nascondono.
Ciclicamente spariscono, per poi ricomparire improvvisamente, temperamatite, libretti di istruzioni, ricette, tagliaunghie, appunti…Ormai non cerco più, aspetto che le cose appaiano da sole (più o meno).

E una volta girata?

Cosa vedremo? Che accadrà?  


(foto Txan Cardona)

Mimosafiorita: Appena girata, vedro’ un immenso prato con tutti i toni del verde, in contrasto con il rosso dei papaveri, e accadra’ che correro’ ad allungarmi su quel prato con un bel libro, alternando lunghe pause per far vagare la mente.

Beppe: Due rampe di scale a chiocciola; una sale, l’altra scende. Dovremo decidere quale fare.

Marchino: Una scala che scende al mare. Oppure girando la chiave si mette in moto un grandioso carillon, con al centro una stella e dieci pianeti che vorticano intorno e sul terzo pianeta, quello azzurro e piccino, con una luna al seguito…

Antar: L’interno di un armadio. Profumato di polvere e lavanda

ZiaPaperina: Un solaio, pieno mobili e bauli. Accadrà che pesseremo ore a guardare in quei bauli, alla caccia di ricordi (almeno io lo farei di sicuro!!)

Roger: la camera ancora da pulire dell albergo (nientepopòdimenoche un cinque stelle…forse erano comete) prenotato per le vacanze…sic…GRRRRR…e i CABBASISI…girarono, girarono, girarono…

Luca: troveremo la cantina del nonno, con quegli odori, quei rumori, con tutte le bottiglie lavate pronte ad accogliere il vino nuovo della prossima vendemmia il sacco del mangime per le galline (u brennu) aperto e quell’angolo là in fondo con uno strano mucchietto di sabbia, la dove erano nascoste le bottiglie “pregiate”… e lui la in fondo con gli occhiali chino sul banco da falegname intento ad armeggiare a qualche invenzione, o a costruirsi uno strumento nuovo…

L’Avvocatessa: Una stanza al piano terra di un centro storico sul mare.
Abbandonata ed odorosa di umido.
Il pavimento di pietra viva, una finestra dagli stipiti cotti dalla salsedine, un cartone pieno di libri, brandelli di vecchi manifesti che ciondolano dai muri, una rete da rammagliare, una lucertola che sguizza spaurita al primo fascio di luce.
Oltre la veduta, un porto vecchio mille anni.
Ed io vestita da maschiaccio che sorrido con un secchiello di pittura bianca in mano.

Nonsonocostante: l’anima si espande

Dedy: Il mare, con la sua immensità…e una barchetta lì ad aspettarmi….che mi porterà ovunque io voglia andare!

Tittieco: Una bellissima vallata verde,con cavalli galoppanti in piena libertà, un piccolo fiume fiancheggiato da salici piangenti che scorre tranquillo.

Regi: Una cantina in penombra, una finestrella con la rete, e tutti i nostri vecchi giochi impolverati, ma vivi!

Krishel: Cosa c’è dall’altra parte? Quello che ancora non abbiamo visto in generale e di noi stessi. Bello o brutto che sia…(continua)

Oscar Ferrari: Appena girata non succede niente, era chiusa a doppia mandata.

Skip: un bellissimo fondale marino da esplorare camminando,senza maschera e pinne…mi piacerebbe scoprire Atlantide

Dania: La mia dispensa. Vuota.

Anna righeblu: Una cantina buia, vagamente illuminata da un solo fascio di luce che, dalla rete arrugginita di una finestrella, penetra obliquamente nell’oscurità, e rivela pesanti ragnatele intorno, e sulle polverose, vecchie botti…

Rosario: Sarà chiusa per sempre, butteremo la chiave, gireremo le spalle a quella porta e proseguiremo verso il nostro futuro.

Gattasorniona: dietro la porta c’è un altra porta, sprangata, naturalmente

Alianorah: Una terrazza che si affaccia sui tetti della città vecchia. Una musica. E lui. Finalmente lui.

Aglaia: apparirà la visione assolata di colline ricoperte di fiori multicolori, lo sguardo seguirà il riflesso di un ruscello che gioca a nascondersi fra cespugli di piante sulle cui rive regalano ombra invitante al riposo…..e noi sdraiati a guardare le nuvole nel cielo limpido spostate dal vento.

Uzi: la chiave non gira nella toppa. i meccanismi sono inceppati dalla ruggine.
ma la porta è aperta, anche se non si può entrare. appena varcata la soglia, infatti, il soffitto cade spiovente e anche un bambino deve piegarsi solo per fare il primo passo.
dentro è buio, non ci sono lampadine né candele, l’aria è pesante e carica di polvere, l’odore è strano, sembra di respirare ferro e sabbia. è un posto pauroso, ma affascinante. nessuno sa cosa ci sia più in fondo, si vede solo la piramide di carbone, come una macchia nera nel buio. un posto pauroso, ma anche affascinante perché è uno di quei posti che i grandi vietano. erano anni che non ‘tornavo’ nella mia carbonaia (che ormai esiste solo nella mia memoria).

Roquentin: Non gira, s’inceppa, quella porta non è aperta da troppo tempo.

Mary: …un sacco di vestiti appesi, su grucce di legno, abiti vecchi ma ben conserrvati, per lo più bianchi, coi pizzi.

Spikette: La moglie di Barbablù apre la porta e scopre le teste mozzate delle precedenti first ladies. La chiave le cade di mano e si imbratta di sangue, come vuole la fiaba.