Immersa da tre giorni della Campagna Romana, accolta dal ciclone Lucy, presa tutta l’acqua dell’Urbe sul cranio, tentato di riordinare una casa semi-abbandonata da un anno, svuotato un freezer il cui contenuto è stato messo KO dalla nevicata di febbraio che ha fatto saltar la luce per 48 ore, osservato piangendo (da dietro i vetri delle finestre, visto che il muro d’acqua che cadeva incessante) i danni che la succitata nevicata ha provocato al giardino (disintegrate ginestre, abbattute yucche, stecchiti gelsomini, spaccati rami di pini e olivi), accompagnata perennemente dal concerto uccellesco che non s’interrompe manco sotto i nubifragi, velocissima, prima che la lentissima e irritante bucolica connessione mi abbandoni, vi mando un saluto e un abbraccio.
(Anche i gatti di casa mostran facce annoiatissime per colpa della pioggia)
(Resti di rami spezzati dalla neve e diventati futuri Ceppi Natalizi. Ne avremo almeno per 15 Natali)