Uno dei metodi che amo di più per far fuori gran parte degli avanzi e avanzini che mi trovo nel frigo, è quello di tramutarli in Pasta al Forno alla Quelchecè Nel Frigo.
La Pasta al Forno alla Quelchecè è una delle più belle invenzioni dell’Arte del Riciclo Culinario; è facile da cucinare, fa da piatto unico, è sempre appetitosa.
Così ieri sera, prima ho acceso il forno a 200° e poi ho aperto il frigorifero per vedere cosa ci fosse da far fuori, e fra la miriade di tazze barattoli pacchi e pacchetti ho trovato:
1 tazza da tè contenente il sugo di lepre di pappardelle natalizie. Sarebbe bastato per una porzione solitaria (e noi in questi giorni siamo in tre), non potevo integrarlo con altra lepre perché il Bucolico Giardino non pullula di lepri ma solo di gatti, e non è assolutamente carino pensare quello che state pensando voi…
Un barattolo di besciamella avanzata da crèpes santostefanesche.
Mezza ex-enorme burrata, che mi guardava supplice dicendo “Io sino a domani non reggo”.
Una tazzona di pomodori pelati ciliegini, che mica ricordo perché avevo aperto.
Una formaggera con dentro mezzo cm di grana grattugiato.
Poi nel cassetto della pasta ho trovato un sacchetto con gr 200 di maccheroni, che ho fatto lessare molto al dente.
In una larga ciotola ho messo il sugo di lepre, la besciamella, i pomodorini schiacciati, una bella presa di origano, un pizzico di sale e ho mescolato tutto.
In un piatto ho tagliato la burrata a pezzetti piccoli piccoli.
Cotta la pasta l’ho scolata e messa in una teglia antiaderente che non ho imburrato; sopra la pasta ho versato la mescolanza di lepre-besciamella-pomodorini ecc, e ho mescolato bene bene livellando poi la pasta nella teglia e infilandoci delicatamente qua e là i pezzetti di burrata.
Sopra ho spolverato il mezzo cm di grana.
Messo la teglia nel forno per tre quarti d’ora circa (il tempo preciso non lo so, ero nell’altra stanza a prendere un aperitivo e a chiaccherare con la famigghia); però quando mi son ricordata della pasta, era dorata al punto giusto.
E buonissima.