Galòp e Attese

(L’attesa di Edward Hopper)

Sono giorni strani questi. Giorni di attesa.
Attesa di bufere di ogni tipo , capaci di coinvolgere popoli e nazioni intere.
E altre, piccole e private, che tutti noi potremmo affrontare con più calma e serenità se solo non fossimo circondati da quest’atmosfera greve e opprimente che ci nega ogni certezza.
Ma a differenza della donna ritratta da Hopper, che attende seduta immobile su una poltrona, io vivo l’attesa in continuo galòp che mi fa correre ovunque, impedendomi non solo di scrivere qui e altrove, ma – a volte – anche solo di pensare.
Prima o poi riuscirò a sedermi anch’io.

Perché si Dice: “Tenere sulla Corda”

Anticamente nei processi, per estorcere una confessione si ricorreva a crudeli sistemi di tortura, tra cui quello della corda.

All’imputato venivano legati i polsi dietro la schiena con, appunto, una corda; poi veniva sollevato verso il soffitto mediante una carrucola, in posizione dolorosissima, fino a quando il tapino non ammetteva di aver commesso il reato del quale era stato accusato.
Ovviamente spesso, se non quasi sempre, accadeva che a causa del dolore atroce l’imputato, anche se innocente, alla fine dichiarasse una colpevolezza non sua, preferendo così la prigionia -se non in certi casi la morte- alla tortura.

Simile a questa anche le locuzioni “stare sulle spine”, “stare sui carboni ardenti” eccetera; tutte derivate da barbari metodi di…convincimento.

Tutti modi di dire che, in generale, vengono oggi usate col significato di “non dare certezze, aspettare una risposta definitiva, tenere in ansia”.

I Sogni son Desideri nel Cassetto

 

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(Dream Chamber by Zack Schnepf)

Chi la ricorda, questa?

I sogni son desideri
chiusi in fondo al cuor
nel sonno ci sembran veri,
e tutto ci parla d’amor.
Se credi chissa’ che un giorno,
non giunga la felicita’
non disperare del presente,
ma credi fermamente,
e il sogno realta’ diverra’
.

Nel sonno però non sempre i sogni sono “desideri di felicità”; qualche volta posso essere veri incubi ;-)

Invece io vorrei parlare proprio di quei sogni belli fatti da svegli; quelli che teniamo nel cassetto magari da quando eravamo piccoli; quelli che qualche volta si avverano subito, ma soprattutto quelli che restano lì in attesa di esaudirsi: e quando ci pensiamo, ci scaldano ogni volta il cuore.

Non debbono per forza essere sogni razionali; sognare cose belle e impossibili è in fondo un gioco che facciamo con noi stessi, risvegliando la nostra parte bambina che ringraziando il cielo  non cresce mai.

Voi avete un sogno-desiderio nel cassetto, realizzabile o meno non importa?

Krishel: Ne ho di infiniti come il mare. Ma sono tutti irrealizzabili. Sogno un mondo in cui l’uomo comincia a valere per quello che è e quello che ha da dare al mondo. Sogno la mia anima gemella che esiste, io lo so, ma chissà dove è e cosa fa e se sta perdendo tempo a cercarmi così come lo sto perdendo io. Sogno più certezze e meno dolore per me, per chi amo, per il mondo intero. Sogno di poter chiudere la vita con un sorriso e con la consapevolezza di non aver lasciato nulla di irrisolto e, soprattutto, di aver lasciato un buon ricordo nel cuore delle persone che ho incontrato…

Mimosafiorita: Sogno di NON aver perso le varie occasioni che la vita mi ha generosamente offerto, e che io mi sono fatta sfuggire. Sogno di AVER seguito i consigli che mi hanno dato, e che qualche volta ho ignorato.

Beppe: Da piccolo sognavo di fare il pilota di aerei. Poi quando ho preso per la prima volta l’aereo (avevo 12 anni) per andare in Sicilia, ho scoperto di soffrire tremendamente il mal d’aria. Così ho messo il pilota nel cassetto dei sogni, convinto però che prima o poi inventeranno una pastiglia antinausea veramente efficace.

ZiaPaperina: Io mio sogno desiderio nel cassetto è di andare a vivere in una casa in riva al mare. Prima o poi ci riuscirò, eh?