Oggi ho preparato il rancio per due Tesorimiei carissimi che non vedevo da una vita, accompagnati da una Tesoramia altrettanto carissima che vedo un po’ di più, ma mai abbastanza.
E visto che i primi due per motivi politici ;-) da giorni vivono giù al Porto nutrendosi esclusivamente di fritti, mi sono immedesimata negli ormai scomparsi Catrài, natanti ristoratori proprietari di curiose trattorie galleggianti sistemate su gozzi o piccole chiatte che, sino ai primi anni del Novecento, si avvicinavano ai bastimenti ormeggiati alle banchine e distruibuivano alle ciurme fumanti xiàtte (piatti fondi) colme di minestrone profumato che veniva assai apprezzato dai marinai che allora, durante le lunghissime navigazioni, non avevano possibilità di mangiare verdure fresche, con conseguenti gravi malattie come lo scorbuto. (Fortunatamente Diego e Antonio grazie alle cibarie della festa democratica annata 2009, rischiano solo un po’ di fegato ingrossato e bon)
Ovviamente, vista la stagione, il mio minestrone alla genovese, o menestron (pron. u menestrùn) quello col pesto, tanto pesto, era rigorosamente tiepidino- quasi freddo.
Come si fa il minestrone alla genovese?
Non ne esiste una ricetta precisa, ciascuna famiglia ha il “suo” menestrùn fatto con verdure che variano da stagione a stagione.
Nel mio oggi ci stavano: fagiolini, cavolo cappuccio, piselli, bietole, cipolle, fagioli, zucchine.
Le ho fatte cuocere ieri sera (veramente era notte, h. 1,30, ma come sapete io sono un gufo) con poca poca acqua nella pentola a pressione per una ventina di minuti scarsi dal sibilo. Poi ho spento e le ho lasciate lì.
Stamattina le ho frullate col coso ad immersione facendone una bella crema spessa, che ho messo in una zuppiera.
Poco prima che gli ospiti arrivassero ho fatto bollire 250 gr di ditaloni in un brodo vegetale; una volta cotti, li ho ben scolati e spruzzati d’olio bono.
Ho unito alla crema una tazzona di pesto fatto solo di basilico, grana ed aglio (niente pinoli se mettete il pesto nel minestrone, potrebber poi dare un saporino acido non gradevolissimo): niente olio, era pesto secco, all’antica, e ho mescolato accuratamente.
Alla fine ho uniti i ditaloni ormai a temperatura ambiente, mescolato e, alè, a tavola.
Poi ciascuno ha unito olio crudo e grana grattugiato a suo piacimento.
Mi pare sia stato apprezzato ;-)

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