E’ Cambiato Il Nostro Senso Del Tempo?

orologio al galop

Solo ieri era Natale e oggi siamo già a Sant’Agata…Dov’è finito Gennaio?  

Non so se capita anche a voi, ma talvolta ho come l’impressione che ci sia qualcuno o qualcosa che mi rubi le ore.

Le mie giornate non ne hanno più ventiquattro, ma dodici.
E la settimana è composta da due giorni; dal lunedì arriva direttamente al venerdì.
Non parliamo dei mesi, formati da due settimane. 
E gli anni…Oh, gli anni…

Ricordo una vecchia poesia di Marino MorettiLe prime tristezze, in cui raccontava quando – da bambino – un giorno bigiò la scuola andandosene da solo ai giardinetti.
Quella mattina gli sembrò lunghissima:

E quante quante volte domandai
l’ora ad un passante frettoloso ed era
nella richiesta mia tanta preghiera!
Ma l’ore… l’ore non passavan mai.
Chi mi darà, chi mi darà quell’ore
così perdute dell’infanzia mia?

Ricordo anch’io certe giornate, da ragazzina, che mi parevano non finire mai; ricordo lunghissime settimane, mesi eterni…E sbuffi di noia.

Ora non ho proprio il tempo d’annoiarmi, ma neanche di divertirmi: vivo nell’ansia di “non fare in tempo a”.

Vorrei davvero poter dire ancora, qualche volta: “Ma uffa, questa giornata non finisce più…”.

Dicono che l’impressione di “captare” il tempo più veloce sia sintomo di vecchiaia; però sono lustri ormai che ce l’ho.

Forse soffro d’invecchiamento precoce.

O forse, col nuovo Millennio ipertecnologizzato, superorganizzato e globalizzante, con lo stare perennemente collegati alla Rete ricevendo incessantemente in tempo reale innumerevoli messaggi e notizie, immagazzinando nelle nostre celluline grigie miliardi e miliardi di dati diversi,  è cambiato anche il nostro Senso del Tempo?

Vi lascio col dubbio, e riparto a testa bassa per il quotidiano galòp.

© Mitì Vigliero

A proposito di Placida Signora

Una Placida Scrittora ligurpiemontese con la passione della Storia Italiana, delle Storie Piccole, del "Come eravamo", del Folklore e della Cucina.
  • 5 February 2013 at 09:30Mitì Vigliero
    è una domanda seria. vi va di rispondere?
  • 5 February 2013 at 09:32teepepa goes to kuala
    e domani è ferragosto
  • 5 February 2013 at 09:32Mitì Vigliero
    teepepa, arriverà prima di quanto previsto ;-*
  • 5 February 2013 at 09:33teepepa goes to kuala
    forse siamo nel peggiore dei mondi possibili, per quanto riguarda lo scorrere del tempo, giorni uguali come quelli del contadino, ma alla velocità della luce per colpa della vita moderna.
  • 5 February 2013 at 09:34teepepa goes to kuala
    mi spiego: gennaio, sveglia alle 7, colazione doccia traffico ufficio 8 ore traffico cena film sonno sveglia
  • 5 February 2013 at 09:34teepepa goes to kuala
    febbraio gennaio, sveglia alle 7, colazione doccia traffico ufficio 8 ore traffico cena film sonno sveglia
  • 5 February 2013 at 09:34teepepa goes to kuala
    marzo gennaio, sveglia alle 7, colazione doccia traffico ufficio 8 ore traffico cena film sonno sveglia
  • 5 February 2013 at 09:34Elenucci
    Il tempo passa più in fretta col passare degli anni, perché facciamo più cose e cambia la percezione del futuro
  • 5 February 2013 at 09:34Mitì Vigliero
    infatti. ed il "senso" del tempo va a farsi benedire. come la sua organizzazione (ma probabilmente sono io che nun ce la fo a correr così ;-)
  • 5 February 2013 at 09:34teepepa goes to kuala
    almeno un contadino ha dei ritmi scanditi dalla natura... un seme per diventare una pianta ci deve mettere il suo tempo
  • 5 February 2013 at 09:35teepepa goes to kuala
    elenucci poi mi ha anticipato... più invecchiamo più aumenta il nostro denominatore nella frazione del tempo
  • 5 February 2013 at 09:35Mitì Vigliero
    Elenucci, il futuro sembra ieri (con le scadenze continue che abbiamo, appuntamenti programmati ecc, è già passato)
  • 5 February 2013 at 09:36teepepa goes to kuala
    quando compi un anno la frazione è 1/1 quando ne compi 20 è 1/20 a 60 sarà 1/60... e quel peso del passato rende l'anno che viviamo sempre più piccolo
  • 5 February 2013 at 09:37Mitì Vigliero
    teepepa, forse è proprio il tempo scandito dalla natura che mi manca, che ho perso completamente di vista. pur senza magari fare il contadino, i nostri nonni riuscivano a regolarsi meglio. c'era il tempo per il lavoro, quello per la casa, quello per il riposo. noi mescoliamo tutto
  • 5 February 2013 at 09:38Mitì Vigliero
    teepepa, ma a me succedeva anche a 30 anni...è stato un crescendo negli ultimi 20
  • 5 February 2013 at 09:39degra
    senza contare il fatto che il tempo sembra non passare se stai senza far niente. se sei occupato o superoccupato, con mille impegni anche nel "tempo libero", è normale che tutto passi più in fretta e non ci sia la sensazione di "non veder l'ora" che arrivi il momento che aspettiamo (Natale, venerdì pomeriggio, l'estate, la primavera, o quello che è).
  • 5 February 2013 at 09:41Elenucci
    La sensazione del non aver tempo, secondo me, è legata al tempo che rimane e ne perdiamo molto altro per decidere come o con chi passarlo, perdendo occasioni per viverlo.
  • 5 February 2013 at 09:42Mitì Vigliero
    degra, non lo so...quando sono in vacanza (e per me vacanza è fare assolutamente nulla. svegliarmi, colazione, pigronare, pranzo, pigronare, cena, dormire ecc, a velocità bradipa) passa in fretta lo stesso
  • 5 February 2013 at 09:42Mitì Vigliero
    Elenucci, di solito non riesco a pensarci: me lo trovo imposto "come" passarlo ;-))
  • 5 February 2013 at 09:45Mitì Vigliero
    teepepa, quelle frazioni sono ansiogene a vederle (sapevo, ma mai visualizzate così :-)
  • 5 February 2013 at 10:00Felter Roberto
    io invece ho la sensazione che il mio tempo sia frantumato. Tanti pezzetti di tempo che trascorrono a velocità diversa. Per cui in 24 ore ho il pezzetto di tempo che non mi passa mai e poi consumo altri 3 frammenti alla velocità della luce.
  • 5 February 2013 at 10:01teepepa goes to kuala
    mitì non volevo inquietarti :D comunque io sarei per la proposta "un orto per tutti!"
  • 5 February 2013 at 10:10M.
    sì, ma non c'entra con la contemporaneità. E' qualcosa che esiste da sempre e si chiama invecchiare. Pensaci un attimo: quando sei un bambino di 5 anni, 3 mesi sono un'enormità. Quando sulle spalle di anni ne hai 30 o più, 3 mesi sono poca roba.
  • 5 February 2013 at 10:11Mitì Vigliero
    Gion, ecco, a me quella consapevolezza manca. Mi sembra tutto "ieri", "un mese fa". Ho azzerato gli anni ;-)
  • 5 February 2013 at 10:13Mitì Vigliero
    Felter, già. E poi ovviamente sono anche le situazioni in cui uno vive. Nell'"emergenza" tutto si accavalla, o si blocca (ad esempio nell'attesa di una risposta). Molto einstaniano tutto :-*
  • 5 February 2013 at 10:13Mitì Vigliero
    teepepa, mi ci manca l'orto (anche se di notte, qualche ora...;-D)
  • 5 February 2013 at 10:14Al & Luminio ™
    cerco di rispondere seriamente: io il "galòp" l'ho avuto in qualche parte della mia vita, ma l'ho sempre odiato (e sono stato odiato per questo, e anche messo da parte); il tempo forse non esiste, siamo noi che gli diamo un significato, per non perderci nell'assurdo di tutto ciò che siamo costretti a fare. Da giovane ricordo che le giornate non mi bastavano mai, erano troppo corte per tutto quello che avrei voluto fare, che mi sarebbe piaciuto fare, Più in là negli anni il tempo non mi bastava per tutto quello che dovevo fare, che ero costretto mio malgrado a fare durante la giornata, e talvolta durante la notte. Ora che sono anziano (più di te, @mitì, te lo ricordo), provo solo fastidio quando gli acciacchi e i malanni sottraggono tempo al mio tempo, che finalmente, quando può, si snoda seguendo il corso dei miei desideri: non ho nulla, non desidero nulla di quello che non ho. Forse sono davvero vecchio.
  • 5 February 2013 at 10:16Mitì Vigliero
    M, questo sì, è ovvio. Ma io parlavo di quel "tempo mancante, scippato", del non rendersi assolutamente conto del trascorrere dei giorni. Del trovarsi da lunedì a venerdì senza realizzare bene cosa sia accaduto nei giorni di mezzo. Ossia: saperlo, ma come fosse tutto unito in un giorno solo (sensazione difficilissima da spiegare ;-)
  • 5 February 2013 at 10:18Mitì Vigliero
    Al, o saggio :-*
  • 5 February 2013 at 10:37Annarella e i trombonisti
    Il mio senso del tempo, specialmente nel caso ciclo-delle-stagioni, è strettamente legato al fatto di avere un tot di piante. Se spuntano i tulipani è primavera :) In ogni caso per essere consci del ritmo della natura bisogna prendersi 5 secondi guardare, osservare. Osservare come sia cambiata la luce per esempio. Il resto è legato al fatto che oggi andiamo sempre di corsa, tutto è galop. Persino le informazioni viaggiano veloci. Il prendersi quei 5 secondi per osservare e guardarsi attorno aiutano a capire l'adesso e i passaggi
  • 5 February 2013 at 10:40Mitì Vigliero
    Annarella, ed è per quello che v'inondo di tramonti ;-) l'unico momento della giornata in cui "sento" lo spazio del tempo, e mi fermo (poi come vien buio galòp)


17 Replies to “E’ Cambiato Il Nostro Senso Del Tempo?”

  1. Mi ritrovo in queste tue riflessioni ,cerco di spiegarmi in base alle mie impressioni e mi scuso per la prolissità.

    Secondo me, Il vero problema non è tanto la velocità con cui pare trascorrino le giornate e i tanti impegni, quanto la fretta. La fretta, o meglio l’aver fretta, è una dimensione interiore che fa percepire il poco tempo a disposizione, anche se a volte il tempo non manca.
    Si vive in base ai propri ritmi, lenti o veloci. Ritmi che a volte si possono regolare, a volte invece no. Penso alla mobilità tipica di alcune professioni che richiede frequenti spostamenti ogni settimana, alla flessibilità oraria, a tutto ciò che impedisce di avere un ritmo di vita cadenzato, fisso e prestabilito. Ciò non significa disporre poi di più tempo libero, ma l’imprevedibilità, la gravità o la mancata conoscenza di eventi e l’entità di adempimenti e responsabilità scatenano battaglie contro l’orologio.
    Da qui si innesca un circolo vizioso: si diventa iperattivi, ci si lancia nel futuro più o meno immediato, programmando tutto e perdendo di vista il presente, senza osservarsi intorno e senza assaporare la quotidianità, si scandisce la durata di ogni attività in nome di un’efficienza a ogni costo ( a volte caratteriale!). Si corre anche quando si potrebbe farne a meno. Spesso si è in grado di fronteggiare l’evento o impegno in sé, ma non il suo esito diverso dalle proprie aspettative perché chi corre, di solito pianifica, progetta ,velocizza il pensiero, cerca di prevedere sempre più cause ed effetti a livello razionale, ma entrano in gioco le risposte emotive, non sempre adeguate, sulle quali la persona dall’ orologio biologico accelerato rischia di franare.
    Inoltre con gli anni la memoria è più limitata o selettiva? Forse si tende a ricordare di più scadenze, impegni per timore di non ricordarli e questo non fa altro che aumentare l’ansia.

  2. Certo che il sovraccarico informativo ci fa pensare che non abbia abbastanza tempo per consumare tutto, per fare tutto, per sapere tutto. Io sono una di quelle che va sempre in fretta è che riempie ogni minuto libero con impegni, magari per la paura de la noia, o di volere realizzare tante cose… Però molte volte penso che dobbiamo fermarci un attimo e fare le cose una dietro l’altra, prestando attenzione a ciò che si fa e godendo il presente, il “qui e ora”. (scusate per i errori: sono spagnola :-))

  3. Salve. sono insegnante di lingua italiana in Spagna e facendo un’attività in classe sul senso del tempo ho trovato questo testo che mi è sembrato interessante da proporre in classe. Ho anche chiesto agli alunni di scrivere un loro commento nel blog. Quindi probabilmente ne appariranno in questi giorni come l’ultimo di Raquel. Se volete anche commentare i loro post sono sicura che ne saranno felici. Grazie in anticipo. Un caro saluto

  4. Penso che tu abbia ragione, il tempo passa più velocemente quando siamo adulti e aumentano le nostre responsabilità. Di solito, passammo la giornata facendo un migliaio di cose e quando viene la notte non pensiamo che un altro giorno è finito. Poi, il giorno che ci fermiamo a riflettere ci rendiamo conto che un altro anno è passato.

  5. Prova a guardare il cronometro, anche quello che abbiamo sul cellulare, e conta i secondi.
    Ti accorgi che scorrono molto più velocemente di quando eravamo abituati a contarli (molti di noi lo hanno fatto spesso) per gioco o per lavoro .
    Facendo una semplice proporzione, che necessariamente è approssimata, con le ore di una giornata, ci si accorge che fino a poche settimane fa le 24 ore erano diventate circa 16 , e ora (poiché il fenomeno è in accelerazione esponenziale) sono diventate poco più di 14.
    Non è un fenomeno legato alla rotazione o alla rivoluzione della Terra, non ha niente a che fare con il metabolismo che cambia con l’età, e tanto meno con il tempo che si dilata o si restringe se stiamo bene o male.
    E’ un fenomeno, io lo definisco “cosmico”, che sta accadendo da parecchi anni e non è spiegabile con nessuna delle leggi fisiche e astronomiche attualmete conosciute.
    Molti di noi se ne sono accorti da tanto tempo, e sempre più gente se ne sta accorgendo ora, e sta dicendo “ho fatto colazione ed è già l’ora di pranzo”, “è già venerdi di nuovo?!?”, “non ho più il tempo di fare questo e quello…”, “ma se Natale era ieri…!”….

    Si parla di ciò in molti siti vecchi, ma non c’è nessuno che esamini questo fenomeno attualmente.
    Nessun giornale e tanto meno nessuna televisione ne parla………………………………….
    ………….e questa è la migliore dimostrazione che quello che sta accadendo è veramente “vero” e molto preoccupante.

  6. quando io ero piú giovane , le giornate érano troppo lunghe, ancora sono molto veloce per tutti. Ieri mi ha detto la mia bambina que ha cinque anni , ” mama, i giorni trascorrono rápidamente,·, ¡ vero¡, e tu non hai stress, ho pensato io.
    salutti, Victoria da Elche.

  7. Io pensó che il tempo trascorre molto veloce ancora, quando ero piú giovane le giornate érano molto lunghe, adesso no . Ieri, la mia bambina que ha cinque anni, mi ha detto, ” mama, i giorni trascorrono rápidamente”, vero, e tu non hai stress, ho pensato io.
    Salutti da Elche.
    Victoria

  8. Il Tempo è relativo, questo lo sappiamo grazie alle teorie di Einstein, inoltre gli scienziati hanno dimostrato che il cervello ha la capacità di imparare azioni affinché lavori di meno quando realizza un’azione ripetuta, e per questo il senso del tempo è diverso quando ci troviamo di fronte a situazione nuova di quando facciamo qualcosa già fatta in precedenza.
    Per me c’è anche la parte emozionale, quella legata ai sentimenti ed al nostro stato d’animo, secondo la quale l’attesa di qualcosa desiderata sembra che non finisca mai e il lavoro noioso sia eterno. Invece il tempo passato insieme alla persona amata fugge come un ladro e una piacevole serata con i veri amici è sempre più corta di quanto ci dice l’orologio.

  9. Mosè, hai ragione riguardo agli amici e alla persona amata! Ma oggi ho l’impressione che nel resto dei nostri “incontri” sia diventato tutto più complicato; anche le azioni ripetute da anni, soprattutto se sono legate a questioni burocratiche (banche, uffici ecc), hanno caratteristiche e sistemi che paiono far perdere tempo più che guadagnarlo. O forse sono io che semplicemente sto invecchiando ;-)

  10. Penso che il senso del tempo nella vita è sempre diverso, dipende della tua età, ogni situazione, ogni stato d’animo. Se sei felice il tempo trascorre veloce, ma se stai vivendo un brutto periodo i giorni si fanno lunghissimi, invece quando uno è un bambino il senso del tempo non esiste. Ricordo quando ero piccola, volevo diventare grande per avere una vita organizzata come quella degli adulti, oggi già ho la vita che desideravo e invece ora voglio diventare piccola per godere la vita molto di più e senza stress. In questo senso abbiamo ancora molto per imparare dei bambini!

  11. Mia nonna ha detto sempre ” il tempo non passa, siamo noi”
    Quando ci fermiamo e pensare “quando ho fatto questo o quello”, giá molto tempo fa, e ancora non ho finito di tante cose.
    Ho bisogno di tempo, anche per questo scopo, dovrebbe scrivere in febbraio e siamo nel mese di aprile.
    Davvero, ho bisogno di tempo, e lui non ferma mai.

    PD. scusate per i errori, sono spagnola anche

  12. Mia nonna sempre ha detto ” il tempo non passa, siamo noi” quando ci fermiamo e pensare ” quando ho fatto questo o quello”
    Giá molto tempo fa! e ancora non ho finito di tante cose.
    Ho bisogno di tempo, anche per questo scopo, dovrebbe scrivere in febbraio e siamo nel mese di aprile.
    Davveero, ho bisogno di tempo, e lui non ferma mai.

    PD_ scusate per i errori, sono spagnola anche

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.