Nella chiesa di Santa Maria dell’Aracoeli, sopra le volte barocche delle cappelle della navata sinistra, esiste un lungo corridoio dove – a un certo punto – si trovano due corde unite al centro da una specie di panchetto di legno; un’altalena, insomma.
E cosa ci fa lì?
Presto detto.
Le corde sono quelle delle campane e quando è il momento di suonarle a distesa, i frati si siedono lì sopra e si lasciano dondolare, altalenandosi allegramente: perfetta applicazione del detto francescano “servire Dio in letizia”.
E sempre a proposito di campane, lo sapevate che secondo i vecchi romani quelle di alcune chiese parlano?
Basta saperne intendere il suono.
Ad esempio, quelle di Santa Maria Maggiore annunciano:
“Avemo fatto li faciòli, avemo fatto li faciòli!”
Quelle di San Giovanni in Laterano domandano:
“Con che? Con che? Con che?”
E la campanella di Santa Croce in Gerusalemme risponde:
“Co’ le cotichelle, co’ le cotichelle, co’ le cotichelle!”