“La paura fa novanta” se si gioca al lotto, ma in modo figurato vuol dire che quando siamo spaventati facciamo o diciamo cose che ci sembrerebbero impensabili in situazioni normali; esistono persone che hanno “paura della propria ombra”, cosa che, più che a noi bipedi raziocinanti, dovrebbe essere più adatta ai cavalli ombrosi come Bucefalo, che fu domato da Alessandro il Macedone solo perché fu l’unico a capirne la paura.
Spesso “la paura non vien da fuori ma da dentro di noi”, come dicono i danesi; a volte è innata, come nel Don Abbondio di manzoniana memoria: “il coraggio uno non se lo può dare”.
A volte invece invece è un’esperienza passata a scatenare il timore: “gatto scottato con l’acqua calda teme pure quella fredda” e ciò può esser umano e comprensibile; però bisogna sempre ricordare che “la paura è un cattivo interprete” (Francia), può condurre anche a visioni errate dei fatti -“chi è inciampato nelle serpi ha paura delle lucertole” (Germania)- o a travisare la realtà “chi ha paura piglia la gatta per un lupo” (Polonia).
E dato che “cane pauroso abbaia più degli altri” (Gran Bretagna) può accadere che l’eccessivo timore spinga a “saltar nel fuoco per paura del fumo” (Austria), a “gettar le coperte per paura delle pulci” (Russia): si tramuti insomma in stupido allarmismo collettivo.
Ma è anche fuor di ogni dubbio che oggi viviamo in un periodo decisamente “da far paura”; si ha un bel dire “male non fare, paura non avere”: accadono cose paurose ogni giorno, anche a chi proprio non fa male a nessuno.
Perciò si ha “paura persino dell’aria respirata”, perché si capta ovunque un’atmosfera di ansia, violenza e insicurezza.
Un eccesso di prudenza in certi casi male non fa, “meglio aver paura che il danno” (Spagna), poiché “nulla è più da temere che il timore”, perché a lungo andare “la paura toglie il sonno e la pace” (Germania).
La paura “ode con mille occhi e vede con mille orecchie” (Sudan): le immagini e le parole terrorizzanti che quotidianamente i media ci porgono, spesso fanno venir voglia di barricarsi in casa.
Però è anche certo – e ne abbiamo purtroppo fior di esempi- che “nessun muro protegge dalla paura” (Portogallo); essa s’insinua sottile nei nostri gesti più normali, crea ansia, perché “la paura è fatta di niente” (Arabia) ma c’è, è lì.
Infine è da millenni noto in ogni saggezza popolare che “la paura non ha legge, “ la paura non ha vergogna”, “non ha onore”, “non ha virtù alcuna”, se non quella sciacallesca di chi approfitta delle paure altrui, magari fomentandole: ed è per questo che, da sempre, “la paura genera l’odio”.
Voi che paure avevate da bambini?
Spesso si subisce quella che genera odio insensato!!!
Un abbraccio Mitì!:-***)