Perché si dice: Parlare o Comportarsi in Punta di Forchetta

Fino al XVIII secolo, usare le posate per mangiare e soprattutto possedere le forchette era un lusso proprio delle classi più nobili e abbienti.

Il popolo usava le mani per smembrare i cibi o portarseli alla bocca se solidi, un cucchiaio/mestolo per quelli liquidi e un coltello (di solito proprietà dei maschi di casa), che serviva a tagliar tutto, dalle corde ai rami alle pance dei nemici al pane sulla tavola.

Quando iniziarono a diffondersi le forchette anche nella piccola borghesia, il popolo, soprattutto quello contadino, considerò la cosa come una ridicola e stupida esibizione di finta nobiltà, oltreché un’inutile fatica.

Perciò “Parlare, comportarsi in punta di forchetta” ha assunto il significato di “esprimersi, muoversi con esagerata ricercatezza

© Mitì Vigliero

A proposito di Placida Signora

Una Placida Scrittora ligurpiemontese con la passione della Storia Italiana, delle Storie Piccole, del "Come eravamo", del Folklore e della Cucina.
Liked by
  • 27 April 2011 at 08:55Librando
    Ti confesserò che un poco mi mancano quelli che parlano, si comportano e magari scrivono così. Oggi è il trionfo della sciatteria in ogni senso. (Sì, sto leggendo manoscritti. Sì, ho fatto una riunione. Sì, sono depresso)
  • 27 April 2011 at 09:13Mitì Vigliero
    Librando, diciamo che dovrebbe esistere una via di mezzo...(ma sì, ti capisco e sono solidale ;-*)


Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.