Toccaferro in Pillole: credenze e superstizioni sul Sale

Elemento considerato da sempre preziosissimo, tanto che veniva dato come stipendio (salario) ai magistrati e i soldati romani.

Per questo gli antichi romani l’offrivano agli ospiti in segno di amicizia: lasciarlo cadere significava infrangere quel sacro vincolo, e perciò era un gesto che menava gramo.

E quando una città era stata vinta e rasa al suolo, i vincitori facevano spargere sul suo terreno molto sale per renderlo sterile; quindi anche qui il sale versato portava disgrazia.

Anche oggi quando si rovescia la saliera non è considerato beneaugurante; per evitare la jattura, occorre prendere un pizzico del sale sparsogettarlo dietro la spalla sinistra.

Però il sale in se stesso ha un valore altamente positivo e benefico, perché è elemento incorruttibile.

Durante i battesimi si posa sulle labbra dei neonati un pizzichino di sale, per infonder loro la sapienza; infatti per definire una persona poco sveglia si dice che “ha poco sale in zucca”.

Il sale porta bene agli esaminandi; basta tenerne un paio di granelli nascosti in tasca il giorno dell’esame.

E da sempre si pensa che protegga dal malocchio: ad esempio (credenza siciliana) ponendo sotto il letto, all’altezza della testa, una tazza piena di sale.

E se una cuoca sala troppo una pietanza, significa che è innamorata.

© Mitì Vigliero

A proposito di Placida Signora

Una Placida Scrittora ligurpiemontese con la passione della Storia Italiana, delle Storie Piccole, del "Come eravamo", del Folklore e della Cucina.
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  • 14 April 2011 at 08:41Mitì Vigliero
    Ne conoscete altre?
  • 14 April 2011 at 08:59Librando
    Ricordo la bisnonna che maneggiava il barattolo del sale come se fosse stata una reliquia. E raccontava sempre delle difficoltà enormi a procurarselo durante la guerra, loro, che vivevano in montagna. Ricordo anche che finite le pulizie di Pasqua, ne posava qualche granello in un angolo vicino alla porta di ingresso. Diceva che teneva fuori di casa "le cattiverie".
  • 14 April 2011 at 09:05blimunda
    No, però ho racconti bellissimi degli zii di mio padre che facevano a piedi la via del sale per vendere il sale in piemonte durante la guerra o barattarlo con conigli e galline..
  • 14 April 2011 at 09:11Mitì Vigliero
    Librando, mi hai fatto venire in mente che nell'entroterra della Liguria, durante i temporali violenti, buttavano del sale nel fuoco del camino...
  • 14 April 2011 at 09:16Mitì Vigliero
    blimunda, quei racconti sarebbe da scrivere, per tenerli vivi. Durante la guerra i genovesi rifugiati nei paesini sui monti facevano il percorso inverso dei tuoi zii. Ad esempio, scendevano a piedi da posti come Alpe di Gorreto (sono quasi 1000 m di altezza) e arrivavano a Genova dove alla Foce riempivano due, tre, quattro fiaschi di acqua di mare e se ne tornavano sempre a piedi ad Alpe. Qui facevano evaporare l'acqua per ottenere il sale. Ed era un'impresa rischiosissima, perché le spiagge erano presidiate : "rubare" l'acqua di mare era proibito. Esportarla, considerato contrabbando.
  • 14 April 2011 at 09:28AlessandraC Fraschetta
    io conosco l'usanza di versare il sale sul pavimento (dopo averlo pulito) dove si fosse malauguratamente versato dell'olio, cosa che porta malissimo.
  • 14 April 2011 at 09:34blimunda
    sì, io ricordo che gli zii dicevano che l'unico modo per ottenere qualcosa da mangiare dai piemontesi era portare loro il sale, per via anche del "gozzo", di cui soffrivano in molti.
  • 14 April 2011 at 09:34Mitì Vigliero
    Alessandra, perché anche l'olio era carissimo, e quindi sprecarlo era considerato una sfortuna. stessa cosa per gli specchi rotti: era il costo dello specchio (un tempo fatto a mano, con strato d'argento dietro al vetro) a provocare la disperazione e il discorso dei 7 anni di guai (ci volevano 7 anni di un salario medio per poterlo riacquistare)
  • 14 April 2011 at 09:36Mitì Vigliero
    blimunda, soprattutto le valli del cuneense avevano assoluto bisogno di sale, proprio per quella disfunzione tiroidea. e i liguri lo contrabbandavano tramite le botti contenenti ufficialmente acciughe salate (2 kg di acciughe, 50 di sale ;-)
  • 14 April 2011 at 09:36Massimo Ghetti
    io so che non si passa la saliera di mano, ma la si deve poggiare sul tavolo.
  • 14 April 2011 at 09:37Mitì Vigliero
    Massimo, probabilmente per evitare che cada nel passaggio.
  • 14 April 2011 at 11:33Librando
    Qui mi parlano del sale di Cervia. Sembra faccia fabbricare i bambini. (?)
  • 14 April 2011 at 11:48blimunda
    Mio zio che è di Cervia infatti me ne fece recapitare un sacchetto quando mi sono sposata. Ovviamente è ancora lì chiuso per benino. Ora che ci penso mi ero infuriata soprattutto per il fatto che promettesse non genericamente bambini, ma come nella migliore tradizione sessista italiana, "figli maschi".
  • 14 April 2011 at 13:49Mitì Vigliero
    blimunda, secondo me ora potresti usarlo per l'acqua della pasta; è ottimo e tanto sei a dieta, la pasta la mangeranno solo Seba e Bea, quindi no problem ;-D. (sai che c'è una spiegazione storica anche per i figli maschi? un giorno la racconterò.)


2 Replies to “Toccaferro in Pillole: credenze e superstizioni sul Sale”

  1. In casa mia si è innamoratissimi, soprattutto quando siamo in campagna. Mamma mette su il pentolone dell’acqua della pasta e dato che sappiamo che si dimentica sempre il sale (secondo me lo fa apposta, visto che deve mangiare insipido causa problemi di pressione), arriva papà che ne aggiunge un po’, poi mio fratello che fa la stessa cosa, io pure……Per fortuna ormai lo sappiamo e ne mettiamo pochissimo ogni volta., Così la pastasciutta rimane solo molto salata ma almeno mangiabile.

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