Elemento considerato da sempre preziosissimo, tanto che veniva dato come stipendio (salario) ai magistrati e i soldati romani.
Per questo gli antichi romani l’offrivano agli ospiti in segno di amicizia: lasciarlo cadere significava infrangere quel sacro vincolo, e perciò era un gesto che menava gramo.
E quando una città era stata vinta e rasa al suolo, i vincitori facevano spargere sul suo terreno molto sale per renderlo sterile; quindi anche qui il sale versato portava disgrazia.
Anche oggi quando si rovescia la saliera non è considerato beneaugurante; per evitare la jattura, occorre prendere un pizzico del sale sparso e gettarlo dietro la spalla sinistra.
Però il sale in se stesso ha un valore altamente positivo e benefico, perché è elemento incorruttibile.
Durante i battesimi si posa sulle labbra dei neonati un pizzichino di sale, per infonder loro la sapienza; infatti per definire una persona poco sveglia si dice che “ha poco sale in zucca”.
Il sale porta bene agli esaminandi; basta tenerne un paio di granelli nascosti in tasca il giorno dell’esame.
E da sempre si pensa che protegga dal malocchio: ad esempio (credenza siciliana) ponendo sotto il letto, all’altezza della testa, una tazza piena di sale.
E se una cuoca sala troppo una pietanza, significa che è innamorata.
In casa mia si è innamoratissimi, soprattutto quando siamo in campagna. Mamma mette su il pentolone dell’acqua della pasta e dato che sappiamo che si dimentica sempre il sale (secondo me lo fa apposta, visto che deve mangiare insipido causa problemi di pressione), arriva papà che ne aggiunge un po’, poi mio fratello che fa la stessa cosa, io pure……Per fortuna ormai lo sappiamo e ne mettiamo pochissimo ogni volta., Così la pastasciutta rimane solo molto salata ma almeno mangiabile.
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