Fare questioni di questo genere, significa “cavillare, esaminare con eccessiva pignoleria, insistere pedantemente su cose prive di vera importanza”.
Questo modo di dire venne usato dal poeta Orazio nelle “Epistole” (I, XVIII, 15), in cui prendeva in giro chi perdeva tempo – e soprattutto lo faceva perdere agli altri – disquisendo prevalentemente e pedantemente su questioni banali e stupide, simili alla lana di capra che allora non aveva alcun valore commerciale.
Infatti, una volta tosata, quella lana si presentava in bioccoli duri, intricati, difficili da sgrovigliare; e una volta filata con grande difficoltà, era pungente, ruvida e ispida, per nulla facile da lavorare e sgradevole da indossare.
Le questioni di lana caprina insomma costano solo fatica pratica e mentale, senza dare in realtà nessun valido e concreto risultato.
ohhh, finalmento qualcuno me l’ha spiegata questa situazione di lana caprina!
grazie
Praticamente lo stesso significato di “discutere del sesso degli angeli”.
c’è un’eccezione, in effetti, ma all’epoca in cui fu coniata l’espressione, era probabilmente ignota:
il celebre cachemire, deriva dalla lana di un tipo di capra di montagna, nella regione del kashmir