La Salma Paziente di Caterina, “la Santa” di Bologna

Caterina-bologna

Sono molti i casi di “conservazione prodigiosa” riguardanti i corpi dei Santi.

Ad esempio, nel 1263 venne riesumata la salma di Sant’Antonio da Padova (1191-1231): il suo apparato vocale (lingua e annessi) venne trovato perfettamente integro ed essendo stato in vita il Santo un instancabile predicatore della religione cristiana, la cosa venne giudicata miracolosa tanto che le sante parti vennero asportate e riposte in preziosi reliquiari conservati nel Tesoro della basilica.

Genova invece, nella chiesa della Santissima Annunziata di piazza della Zecca è conservato il corpo di Santa Caterina Fieschi Adorno (1447- 1510); quand’era viva la nobile signora era stigmatizzata, possedendo sul costato la stessa ferita provocata dalla lancia del soldato sul petto di Gesù, e da questa ferita “entrava e usciva sibilando l’aria”.

Quando nel 1737 venne proclamata Santa, il suo corpo venne esumato e trovato completamente integro (ferita compresa) e da allora asposto al pubblico come, dal 1850, quello perfetto di Santa Chiara ad Assisi.

Ma un caso decisamente particolare è quello di Santa Caterina de’ Vigri (1413 – 1463),  nota a Bologna semplicemente come “la Santa“.

catherinebologna

Caterina, educata alla corte Estense di Ferrara, ebbe una formazione prettamente rinascimentale; sapeva leggere e scrivere benissimo, dipingeva, suonava vari strumenti.

A diciotto anni divenne suora di clausura e nel 1456, già in odor di santità, amatissima Madre Badessa del nuovo convento delle Clarisse in via Tagliapietre a Bologna dove morì il 9 marzo del 1463.

Le consorelle la seppellirono nell’orto del convento, avvolta in un semplice lenzuolo.

Però, come narrano i registri dell’epoca, non riuscivano a stare lontane dalla sua sepoltura, terribilmente  attirate da un dolce profumo e da avvenimenti miracolosi: guarigioni ottenute tramite semplici preghiere e una sorta di “misterioso splendore che si diffondeva dalla tomba” .

Ma le suorine erano anche pentite di averla sepolta senza una cassa che ne preservasse le “delicate membra” e così, dopo 18 giorni dalla sua morte, chiesero il permesso al loro confessore di poterla riesumare e riseppellire con tutti i crismi.

Il 21 marzo iniziarono i lavori di sterro, ma scoppiò un violentissimo temporale che durò sino all’una di notte, quando le monache si riprecipitarono nell’orto “incuranti del buio e del fango e delle molte pozze stagnanti” e freneticamente, con badili e mani nude, si rimisero a scavare per tirar fuori la Badessa prima che venisse inghiottita dal fango.

Con stupore si accorsero che il corpo era sempre profumatomorbido nelle giuntureincorrotto nella carne, a parte la faccia massacrata dagli zelanti badili.

La misero nella cassa pensando di riseppellirla il giorno dopo; ma la mattina il viso era miracolosamente tornato “bianco bello e pastoso come vivo”.

La notizia si diffuse in città e così le monachine decisero di esporre la salma nella loro chiesa del Corpus Domini (da allora detta Chiesa della Santa).
Vollero metterla a sedere su un seggio dorato, ma si irrigidì.
La nuova Badessa allora le ordinò di sedersi, e la salma obbedì.
Vi fu solo una suora che dubitava della sua morte, e così le morse selvaggiamente un dito: il dito sanguinò e la malfidata fu allontanata con ignominia.

Da allora, scampata alle amorevoli attenzioni delle consorelle e ai bombardamenti del ‘43, Caterina sta seduta sul trono dorato in una cappella della chiesa in via Tagliapietre 21; le suore la lavano e le cambiano abito a seconda delle stagioni e delle ricorrenze e lei “le aiuta“, muovendo docilmente braccia, busto, testa e gambe.

Dicono profumi ancora.

© Mitì Vigliero

caterina de' vigri

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A proposito di Placida Signora

Una Placida Scrittora ligurpiemontese con la passione della Storia Italiana, delle Storie Piccole, del "Come eravamo", del Folklore e della Cucina.
  • 9 November 2010 at 09:43Mitì Vigliero
    Una storia per gli amanti dell'horror, dedicata a Mr Potts.
  • 9 November 2010 at 09:47Mitì Vigliero
    e ai bolognesi ;-)
  • 9 November 2010 at 09:48MrPotts
    Uh, grazie! La leggo dopo con calma...
  • 9 November 2010 at 10:03Mitì Vigliero
    MrPotts, prego ;-*
  • 9 November 2010 at 10:04Mitì Vigliero
    mc, è una storia che mi affascina :-)*
  • 9 November 2010 at 10:17turismoemiliaromagna
    Ci è piaciuta così tanto che l'abbiamo condivisa anche con i nostri amici di twitter e facebook :D - claudia, staff TER
  • 9 November 2010 at 10:22Mitì Vigliero
    Claudia, son contenta :-)*
  • 9 November 2010 at 11:31Librando
    Storia magnifica! Dalle affettuose consorelle mi guardi Iddio. E gli "zelanti badili" uniti al morso al dito, mi hanno messo di buon umore per tutta la giornata. Grazie.
  • 9 November 2010 at 11:48Mitì Vigliero
    Lib, felice che ti sia piaciuta, e soprattutto di averti fatto sorridere ;-D
  • 9 November 2010 at 19:49MrPotts
    Una bellissima storia. Ce le vediamo proprio le suorine che, "incuranti del buio e del fango e delle molte pozze stagnanti", vero? Ti ringrazio tanto.


20 Replies to “La Salma Paziente di Caterina, “la Santa” di Bologna”

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  2. Ecco… vorrà dire che vado a controllare. Visto che son di Bologna, un saltino in via Tagliapietre non me lo nega nessuno :)

  3. Ti ringrazio molto della dedica e soprattutto della storia della Santa, piena di particolari fantastici. La storia del morso me ne ha fatta tornare in mente una simile (addirittura un alluce staccato) che ho letto da poco da qualche parte e che adesso… non ricordo dove (mi pare nell’ultimo libro di Tabucchi, che non ho qui con me). Ma poi la ritrovo. Grazie ancora.

  4. mi ha messo i brividi!
    sei una fonte inesauribile di notizie interessanti, ma come fai????
    :-*

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