Perché si Dice: Passare un brutto quarto d’ora.

Il modo di dire esatto e completo, ma ormai dimenticato, sarebbe “Passare il quarto d’ora di Rabelais“; si riferisce ad un’avventura che pare sia capitata al celebre scrittore francese entro la prima metà del ’500.

François_Rabelais

Si trovava a Lione, completamente senza soldi e con due problemi; trovare un posto dove dormire e mangiare e  il modo per tornare a Parigi, il tutto ”a gratis“.

L’idea gli venne, e gli parve geniale: si basava tutta sulla sua grande amicizia col Re di Francia, Francesco I, suo massimo estimatore.

Andò quindi nel migliore albergo di Lione, trattenendosi parecchi giorni e rifocillandosi in modo decisamente pantagruelico, ma tenendo sin dall’inizio un comportamento assai misterioso, strano ed ambiguo.

L’albergatore iniziò a nutrire sospetti sempre più grandi su di lui, e Rabelais decise che fosse arrivato il momento di agire.

Una mattina seminò per la stanza tanti minuscoli pacchettini contenenti una polverina bianca (altro non era che zucchero), con su scritto a chiarissime lettere “Veleno per il Re“, “Veleno per la Regina“, “Veleno per il Principino” ecc. ecc., e poi uscì dall’abergo.

Ritornando dopo alcune ore vide che – come previsto dal suo piano – l’albergatore era entrato nella sua camera per frugare fra le sue cose e, trovati i pacchettini minacciosi, aveva immediatamente avvisato i gendarmi.

Erano tempi, quelli, in cui pullulavano congiure e attentati contro i Reali e i potenti in genere; quindi Rabelais venne subito arrestato come “sospetto regicida” e condotto sotto scorta a Parigi, per esser processato per direttissima al cospetto del Sovrano.

In tal modo Rabelais non pagò né l’albergo né il viaggio di ritorno.

Una volta giunto nella capitale, nella prigione del Palazzo Reale, raccontò finalmente tutta la sua “macchinazione” ai giudici, dicendo loro di avvisare il suo amico Re che di certo – divertito come al solito dal suo geniale umorismo – avrebbe dato immediato ordine di liberarlo.

Francesco I ascoltò tutta la storia riportata dai giudici ed effettivamente si divertì moltissimo ma, prima di andare a prelevare personalmente l’amico, lo fece aspettare per un lungo quarto d’ora, circondato e minacciato da guardie feroci che gli facevan credere che il Re non solo non l’aveva mai sentito nominare, ma che l’avrebbe condannato a morte come monito a tutti gli attentatori di Altezze Reali.

Passato il brutto quarto d’ora, Francesco lo liberò e gli pagò persino il conto dell’albergo di Lione.

Sì certo: sarebbe stato tutto molto più semplice se Rabelais avesse mandato subito da Lione un bigliettino al Re, chiedendogli aiuto economico. Ma vuoi mettere il divertimento?

© Mitì Vigliero

A proposito di Placida Signora

Una Placida Scrittora ligurpiemontese con la passione della Storia Italiana, delle Storie Piccole, del "Come eravamo", del Folklore e della Cucina.
  • 3 November 2010 at 11:30Mitì Vigliero
    E voi, avete mai passato un brutto quarto d'ora?
  • 3 November 2010 at 11:34Vinz
    Storia simpatica
  • 3 November 2010 at 11:48Librando
    Quando rimasi chiuso in ascensore il giorno di Ferragosto. Più che un quarto d'ora furono 3 ore (e nel mio ascensore il cellulare non funziona).
  • 3 November 2010 at 11:51Mitì Vigliero
    Vinz, :-*
  • 3 November 2010 at 11:51Mitì Vigliero
    Lib, ma povero! è una cosa che mi terrorizza solo a pensarci...
  • 3 November 2010 at 11:52Magenta
    Quando sento di disavventure del genere penso sempre "e la pipì?"
  • 3 November 2010 at 12:31Mitì Vigliero
    Magenta, anch'io :-D Sarà come nei film, quando vedi gente imprigionata in posti piccolissimi o in cantine, grotte... Mai pipì. Mai.
  • 3 November 2010 at 12:36Ele
    Si. L'11 Settembre 2001 a NY (ne ho anche altri ma quello è il più clamoroso)
  • 3 November 2010 at 12:38Mery
    Solo uno? ;)
  • 3 November 2010 at 12:39Chiaralice NiñaDeGB
    Brutti quarti d'ora ne ho diversi. Il più recente è stato da panico (a lieto fine) ma il panico fu solo per me. Se lo raccontassi sembrerebbe una scena presa da una commedia demenziale americana quindi evito volentieri. : )
  • 3 November 2010 at 12:39degra
    A me è successo quando la polfer mi ha scaricato dal treno e mi ha tenuto una mezz'ora nell'ufficetto della stazione per accertamenti. Mi hanno preso sottobraccio in due come i gendarmi d'un tempo.
  • 3 November 2010 at 12:40Mitì Vigliero
    Elena, dovresti raccontarlo!
  • 3 November 2010 at 12:40Mitì Vigliero
    Mery, eh ;-*
  • 3 November 2010 at 12:40Mitì Vigliero
    Chiaralice, e ci lasci con questa curiosità? ;-**
  • 3 November 2010 at 12:41Mitì Vigliero
    degra, quali accertamenti? che accadde? :-*
  • 3 November 2010 at 12:42Ele
    Si hai ragione :) dovrei mettermi seriamente a scrivere, che da raccontare ne avrei. Chissà, magari presto ne avrò il tempo. Mi piacerebbe...
  • 3 November 2010 at 12:42Chiaralice NiñaDeGB
    Eh, Mitì, quando ci sono i miei e un uomo di mezzo preferisco non raccontare. Scusa. :**
  • 3 November 2010 at 12:46Mitì Vigliero
    Elena, quando vorrai. Sarà interessante per tutti :-*
  • 3 November 2010 at 12:46Mitì Vigliero
    Chiaralice, immagino. Fai bene :-*
  • 3 November 2010 at 12:46Ele
    Grazie Mitì :**
  • 3 November 2010 at 12:47degra
    accadde che provai a rendere riutilizzabile l'abbonamento del treno (era il primo giorno, e pensavo di ri-obliterarlo il mese successivo), ma il controllore più pignolo della storia (anche secondo la polfer) decise che era "sospetto", lo seuestrò e chiamò due agenti per fare il riconoscimento, fermando il treno in stazione 20 minuti. quindi mi fecero scendere tra una folla parecchio festosa e per niente incazzata del contrattempo. ovviamente i due agenti non sapevano il motivo del riconoscimento, perché il controllore non ebbe il tempo di dirglielo, così si risolse tutto con loro che bestemmiavano contro il controllore. piccolo siparietto comico-surreale: i poliziotti salgono sul treno e chiedono le generalità al controllore, che di cognome si chiama Comi, ma loro capiscono "come?" e vanno avanti a ripetere la domanda finché il controllore non scrive il proprio cognome su un foglietto.
  • 3 November 2010 at 12:54mario leone
    molti anni fa fui convocato in questura dove un simpatico commissario mi disse che stava indagando su un mio omonimo rapinatore (di prostitute per di più), per mia fortuna quel qualcuno era descritto come quarantenne, mentre io avevo diciott'anni, ma all'inizio sembrava deciso ad arrestarmi
  • 3 November 2010 at 13:23Mitì Vigliero
    degra, ossignur :-D da riderne ora, ma immagino che sia stato un momento da nervi assoluti!
  • 3 November 2010 at 13:23Mitì Vigliero
    mario, sono situazioni kafkiane...:-*
  • 3 November 2010 at 13:252/12
    uh...e chi era questo kafkia?
  • 3 November 2010 at 13:32Mitì Vigliero
    un insettione ;-D
  • 3 November 2010 at 23:16Hung Bao Shi (stefanoR)
    Molti brutti quarti d'ora, generalmente in montagna salendo o scendendo senza saper cosa fare, costretto a prendere una decisione purchessia, per sbloccare l'impasse e darsi una mossa.


37 Replies to “Perché si Dice: Passare un brutto quarto d’ora.”

  1. Non lo sapevo ma tu non saprai cos’è il quarto d’ora granata. Molto conosciuto. Riporto.

    Il nome Mazzola non diceva nulla ai tifosi granata: per loro era solo Capitan Valentino. Fu lui l’emblema di questo undici meraviglioso, e la sua leadership era riconosciuta da tutti i compagni di squadra. Micidiali erano i famosi “15 minuti” granata, che cominciavano quando Capitan Valentino si tirava su le maniche della casacca e urlava: “Alè!”. Era il segnale di carica. Bastava quel quarto d’ora a far perdere la testa e la partita agli avversari. Gioco-spettacolo e goals a valanga.

  2. Samuele, ma era un quarto d’ora brutto solo per gli avversari! :-D Grazie per avermela raccontata questa storia, non la conoscevo (e piacerà moltissimo a mio fratello, gran tifoso del Toro!) :-**

  3. Quando ho avuto il distacco di retina all’occhio destro ma tutto si è felicemente risolto, però che bruttissimo quarto d’ora durato un paio di ore.

  4. Dovessi raccontare i miei brutti quarti d’ora facciamo notte. Uno però l’abbiamo avuto tutti noi ponentini la mattina di lun 1 novembre quando sembrava che dovesse replicare il disastro che tu ben conosci.

  5. Metto qui un commento ma quello che scrivo è valido per tutti i tuoi post!!
    Ma che bella sorpresa questo blog bello, insolito e interessante!!!
    Compliments

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.