Stranissimi libri: in amianto, pietre preziose, sughero, pelle umana.

Le cronache storiche , come sempre sospese fra leggenda e realtà, raccontano di un’Iliade e di un’Odissea scritte in lettere d’oro sopra una pelle di serpente lunga cento piedi. Questa rarità apparteneva alla biblioteca dell’imperatore Costantino.

Particolarissimo era anche il libro contenente la “relazione” della città di Albany (stato di New York) spedita al Senato di Washington nel 1890. Era contenuta in un volume di seimila pagine, formato grande aquila: oltre al testo conteneva quarantacinquemila firme (tutte quelle degli abitanti di Albany), aveva uno spessore di m. 1,20, rilegatura compresa, e pesava 490 chilogrammi.

Un libro decisamente “ricco” fu quello donato nel 1907 Pio X dalla Repubblica brasiliana, come ringraziamento per aver innalzato alla porpora un prelato di quel paese.

fogli del libro erano d’oro, incrostati di pietre preziose; sulla copertina c’era un monogramma del Papa formato di brillanti e smeraldi e sulla prima pagina brillava il ritratto del pontefice, in finissima miniatura, contornato da 90 diamanti uno dei quali, grandissimo, posto in alto formava un sole i cui raggi erano disegnati da file di brillantini.
Non solo, ma quel libro conteneva pure una carta del Brasile disegnata con un mosaico di pietre preziose.
Chissà ora dove si trova.

Fino al 1885 Albert Rochas pubblicava a Blois un’opera in ottavo, intitolata  Le livre de demain, un vero e proprio “libro del colore“, seguace di quel “teatro del colore” proclamato da Sem Benelli e Marinetti. Nel libro del Rochas le scene d’amore erano stampate in caratteri rossi su carta rosa; quelle relative alla guerra in caratteri neri su carta sanguigna; le pastorali tutte in verde tenero e le pagine religiose in violetto.

Un libro a prova di fuoco fu invece quello del Bruckmann, medico tedesco del XVIII secolo: si trattava di una dissertazione sull’amianto, stampata su carta di amianto; invece un libro povero fu un’edizione spagnola del Don Chisciotte stampata, sempre nel XVIII secolo, su sottilissimi fogli di sughero.

Ma ci fu anche un libro macabro

Dovete sapere che il celebre astronomo Camillo Flammarion ebbe in lascito testamentario dalla contessa di Saint-Ange, celebre spiritista sua amica, “la pelle delle sue spalle per rilegare la prima opera ch’egli avesse pubblicata dopo la morte di lei“.

Così, in questo repellente modo fu appunto rilegata la prima copia de Le terre del cielo di Flammarion, e  la cosa viene riferita anche da La chronique médicale del primo marzo 1898: in alto, sulla copertina, era scritto “Ricordo di una morta“, e i tagli erano rosso sangue decorati con stelle d’oro.

E questo spero proprio di non trovarmelo mai tra le mani.

© Mitì Vigliero

A proposito di Placida Signora

Una Placida Scrittora ligurpiemontese con la passione della Storia Italiana, delle Storie Piccole, del "Come eravamo", del Folklore e della Cucina.
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  • 6 October 2010 at 09:10Librando
    Li vorrei tutti. Tranne quello delle spalle. (Chissà se Flammarion avrà dovuto pagare le tasse di successione... ;)
  • 6 October 2010 at 09:20Mitì Vigliero
    Mah? Quanto varrà la pelle umana al centimetro quadrato? ;-)
  • 6 October 2010 at 09:36thunalab
    a proposito di stranissimi libri: http://www.ivorypress.com/ nella sezione artist's books
  • 6 October 2010 at 09:41Mitì Vigliero
    thunalab, sono decisamente più rassicuranti di quello della spiritista ;-) (interessantissimo, grazie!)
  • 6 October 2010 at 16:28Mar@
    certo che anche il libro in amianto non mi pare troppo ecologico...
  • 6 October 2010 at 17:14Mitì Vigliero
    Mar@, ma allora non ci facevano tanto caso ;-)


6 Replies to “Stranissimi libri: in amianto, pietre preziose, sughero, pelle umana.”

  1. Un straordinario, affascinante e inquetante post !!!

    Ciao cara Mitì, ultimamente sono latitante dalla rete (dire galop è dire poco) . Ma alla sera tardi, trovo sempre il tempo di dare una sbirciatina al volo
    al tuo blog !
    Un caro saluto

  2. Cosa si sa del destino di questi libri? Passi per quello di Costantino, ma quello spedito nel 1890 al Senato di Washington dovrebbe esserci ancora, no?

  3. Watkin, bisognerebbe fare ricerche in loco, ma ne dubito. Anche l’America ha “monetizzato” nei secoli molte cose preziose che riteneva superflue.

  4. MIODDIO! altro che la poltrona in pelle umana del capo di Fantozzi… che inquietudine quel libro….anzi, che schifo!

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