Per la serie “Come eravamo”
Saremo anche in era Internet, invenzione fantastica, siamo tutti d’accordo: però determinate cose ce le può svelare solo la memoria dei vecchi libri.
Il primo “Stupidario” della storia, quello “Parlamentare” uscito nel 1959 nelle edizioni del Borghese e curato da Luciano Cirri, attraverso un florilegio degli atti ufficiali delle due Assemblee parlamentari fa rivivere, quasi parola per parola, ciò che venne detto nelle “sacre aule” durante la discussione della Legge Merlin, quella che – approvata il 20 febbraio – a mezzanotte del 20 settembre 1958 sbarrò le porte delle 590 case chiuse sopravvissute sino ad allora.
Il lettore odierno – soprattutto quello al di sotto degli “anta” – noterà subito quanto siano variati i metodi e i caratteri dell’espressione politica.
Innanzitutto allora, bastava che un onorevole o un senatore aprisse bocca per capire alla prima frase a quale partito appartenesse; i democristiani, parrocchiali nell’ostentata castità, i socialisti grondanti citazioni e ciniche boutade, i comunisti sempre entusiasti della grande madre sovietica. Oggi invece i politici parlano quasi tutti nella stessa maniera, e distinguerli – anche per questo, oltreché per i “contenuti” – è diventato difficilissimo.
Altro fatto che stupirà il giovane lettore sarà la cultura che, quasi sempre, i parlamentari di allora dimostravano; il fatto che utilizzassero termini aulici e parole “difficili” quali lupanare, lenone, filippica, leguleio, geremiade, mercimonio, oltre a non sbagliare un congiuntivo manco a pagarli, ce li fa apparire dei geni letterati al confronto delle nuove generazioni che utilizzano un vocabolario di 230 parole al massimo.
Indubbiamente la discussione della legge Merlin, durata in pratica 10 anni prima di arrivare alla approvazione, raggiunse alti livelli d’umorismo involontario, mostrando anche uno specchio di una società ormai visibile solo nelle vecchie pellicole in bianco e nero.
(locandina del film Arrangiatevi! ambientato in una ex casa chiusa)
Del resto, la questione delle case chiuse costituiva una saga tipicamente italiana, in cui si riassumevano tutti i motivi epici e caratteristici di quel tempo; il Sesso e la Mamma, la Debolezza Umana e la Pietà Cristiana, il Fango e la Redenzione.
Più che a un dibattito parlamentare, sembrava di prendere parte a un film tipico di quell’epoca, tra il serio e il faceto, interpretato da prostitute, caste fanciulle, ruffiani, poliziotti, lenoni, intellettuali, mandrilloni, padri di famiglia, giovani goliardi, Dame di San Vincenzo, il tutto condito da una gran voglia di happy end stile “tutto va ben, madama la marchesa”, anche perché l’Italia stava per entrare nell’ONU e per farlo doveva abolire in fretta la prostituzione di Stato, cosa che l’organizzazione aveva assolutamente stabilito come clausola per i suoi paesi membri.
Protagonisti indiscussi della discussione parlamentare furono due grandi della politica di allora; lei, l’Angelina Merlin detta Lina, classe 1887, professoressa di lingue, senatrice, socialista accanita, femminista convinta che però al marito Dante Gallani si rivolse tutta la vita (anche in privato) dandogli sempre rigorosamente del “voi”. Al di là dei sorrisi che oggi potrà far nascere il suo modo di esprimersi nelle arringhe parlamentari, fu una donna decisamente in gamba, estremamente coerente e contraria ad ogni forma di ipocrisia. Per conoscerla meglio (e ne vale la pena) vi consiglio di leggere La Senatrice – Lina Merlin, un “pensiero operante”, ed. Marsilio
E lui, il socialista Gaetano Pieraccini (1864-1957), che fu sindaco di Firenze, medico antropologo, quello che il 16 novembre ’49 – giorno dell’apertura della dicussione – esordì alla Camera dicendo: “Il mio discorso sarà forse un po’ lungo e particolareggiato; d’altra parte credo di essere il solo a difendere il bordello e quindi mi vorrete scusare”.
Ma alla fine il suo voto mancò (e sarebbe stato favorevole, essendo lui passato nel ’56 al PSDI), perché morì qualche mese prima della storica discussione finale. Per conoscerlo meglio (e ne vale sempre la pena) vi consiglio Gaetano Pieraccini – L’uomo, il medico, il politico (1864-1957), ed. Olschki.
Resta una curiosità meramente sociologica; pensare che cosa avrebbero commentato i due, e tutti quegli altri politici che per noi non sono ormai più che nomi spesso ignoti, nel vedere com’è cambiata l’Italia da allora; quanto sono diverse le idee di moralità, sessualità, buon costume ed educazione in genere.
Sono quasi convinta che a tutti loro, oggi, solo ad accendere la televisione verrebbe immediatamente un coccolone.
Ed ecco alcuni interventi che ho tratto dallo Stupidario Parlamentare, Milano, 1959.
QUESTIONE DI OSSA
Merlin Angelina, PSI: ”I clienti sono spesso uomini corrotti, sposati e non scapoli soltanto. Sono altresì studenti, operai, soldati che vengono condotti per la prima volta nel lupanare per soddisfare una curiosità. Non resterebbero certamente casti senza la regolamentazione, ma neppure cederebbero ai primi stimoli della passione, quando ancora non hanno le ossa ben formate. Ma ciò avverrebbe più tardi, con un atto normale e sano” (12/X/49)
CASTI SENATORI…
Tartufoli Amor, DC: “Nove benedizioni di Dio sono entrate nella mia casa e sei nipotini la stanno allietando. Io parlo in nome dell’angoscia che tiene il cuore di un padre quando ha numerosi figli, parlo in nome dell’esempio che posso aver dato ad essi per esser giunto al matrimonio in situazione di perfetta purezza…”(28/IX/49)
…E ANGUILLE ALLUPATE
Pieraccini Gaetano, PSI: “Le anguille quando entrano in amore fanno un lunghissimo viaggio di migliaia di km; vanno tutte quante a trovare il loro letto di nozze. Consideri, onorevole Merlin, quanto è potente lo stimolo sessuale!” (16/XI/49)
API E FIORI
Merlin: “Sviluppiamo la coscienza sessuale del cittadino: aprite ai giovani i campi sportivi per esercitare gli sport; moltiplicate gli Alberghi della Gioventù e spianate le vie dei monti e dei mari, anziché lasciare i giovani affollare i vicolo della suburra in attesa del loro turno dietro la porta del lupanare. Fate che non imparino dalla malizia del compagno più esperto come si genera la vita, ma fate che imparino dall’insegnamento scientifico quanto essa è bella e sacra nel fremito delle piante e degli animali, uomo compreso, che la rinnovano nell’amore!” (12/X/49)
(*)
DISTRAIAMO I MARINAI
Riccio Mario (DC): “Particolare considerazione per i marinai che, a volte dopo mesi di crociera, giungono in massa al porto e ovviamente sognano il lupanare. Ma vi sono nazioni che, “invece”, li conducono a visitare monumenti e musei, li intrattengono in gare sportive, li distraggono con manifestazioni artistiche e culturali…” (22/XI/49)
DISTRAIAMO SOLDATI E STUDENTI
Cortese Beppe (PSI): “Gli esercizi fisici sportivi, le sale di lettura, il teatro, le gite, le conversazioni, tanto per soldati che per studenti, saranno tali diversivi e tali occupazioni da far avvertire in molto minor grado gli impulsi sessuali!” (22/XI/49)
LENIN DOCET
Merlin: “La sfrenatezza della vita è un sintomo di decadenza. Il proletariato è una classe che deve progredire. Non gli occorre l’ebbrezza, né come stordimento né come stimolo. Dominio di sé, autodisciplina, non è schiavitù, nemmeno in amore! Signori, questo è l’insegnamento di Lenin ai giovani del suo Paese, e anche noi dovremmo accoglierlo perché esso non contraddice ai nostri credi!”. (12/X/49)
PROPRIETA’ DI LINGUAGGIO
Pieraccini: “Per non dire ruffiano devo dire “souteneur”? Per non dire puttana devo dire etèra o cortigiana? Sarebbe un errore, ché le etère vissero in Grecia, e le cortigiane nell’Italia del ‘500 (Vivaci commenti in aula). A Sanremo ci sono case del gioco, della cocaina, sentine di vizi: in questo caso si dice “casinò”. Quando si parla di postriboli allora si deve dire “casino” (Commenti vivacissimi). A Sanremo il proprietario dirigente della casa da gioco si chiama “concessionario”; quello del casino “ruffiano” (Rumori e grida). Siamo adulti: bando alle ipocrisie (Tumulti)”. (5/III/52)
QUANTE VOLTE?
Terracini Umberto (PCI): “Fissare numericamente il concetto di abitualità, due volte, cinque volte, dieci volte, mi pare troppo sottile. Esso ricorda la questione degli antichi teologi, su quanti angeli potessero sedere sulla punta d’un ago. Si può discutere all’infinito su simili questioni senza mai trovarsi d’accordo perché è tutta questione personale” (5/III/52)
LA CONTINENZA E’ ‘NA COSA GRANDE
Cingolani: “La continenza per l’amore è una cosa grande. E’ così alta, così bella questa limitazione che per noi è poesia divenuta realtà, unione di cuori e di anime che traduce mirabilmente quel detto scolpito nella nostra coscienza “Io sono te, unito per tutta la vita, oltre la vita” (6/XII/49)
L’ESEMPIO DEL CORALLO
Pieraccini: “Per evitare la prostituzione, dovremmo essere costruiti come gli animali inferiori, ad esempio il corallo, che è asessuale e non ha il sistema nervoso” (17/XI/52)
(*)
ASSOCIAZIONE D’IDEE
Cortese: “Quando nel segreto dell’urna porrete il vostro convincimento per approvare o disapprovare il disegno di legge, ricordatevi della vostra madre, delle vostre figlie, delle vostre sorelle, come io ricorderò mia madre saggia e buona, e mia sorella” (22/XI/52)
MIRACOLO SOVIETICO
Floreanini Gisella (PCI): “Riferendoci all’Unione Sovietica notiamo che gli affetti da malattie veneree erano il 50% negli ultimi anni del regime zarista; dopo il 1917 furono subito e solo il 6% e oggi là, come accadrà da noi grazie all’approvazione di questa legge, non esiste più la prostituzione” (24/1/58)
HAPPY END
Valandro Gigliola (DC): “…E a ciascuna di quelle nostre sorelle infelici più che colpevoli diciamo: finalmente sei libera, va’, sii felice, e non peccare più” (24/1/58)
(©Pocacola, collezione privata)
Oh! Stavo per commentare ma poi all’improvviso era sparito tutto! E ci sono rimasto malissimo: troppo bello questo post per scomparire! :*
Beppe, il coccolone è venuto a me quando non l’ho visto più ;-)
Davvero oggi sembra un altro mondo. Però li rimpiango politici così, avevano passione, erano veramente convinti di quello che facevano. E mi procurerò il libro sulla Merlin, che mi sembra un personaggio davvero interessante. Grazie!!
ZiaPaperina, brava. Vedrai che ti piacerà molto. :-*
Come sarà ricordato il presente fra 100 anni, o solo fra 50? Sarei proprio curioso saperlo.
Buona giornata, Mitì.
Rino.
Rino, chi lo sa…dipenderà molto dalle persone, dalla società e dalla cultura che che ci saranno allora :-*
http://it.wikipedia.org/wiki/Le_notti_di_Cabiria
BUON INIZIO di SETTIMANA Miti e a tutte/i
per la serie….
lui c’era e vi racconta come andò a finire…
http://www.memoro.org/it/video.php?ID=123
anche lui c’era….. sul fronte opposto …
tratto da Wikipedia…
“Sul fronte opposto il giornalista Indro Montanelli si batté pervicacemente contro quella che ormai veniva già chiamata – e si sarebbe da allora chiamata – la legge Merlin. Nel 1956 diede alle stampe un polemico pamphlet intitolato “Addio, Wanda!”, nel quale scriveva tra l’altro:
« … in Italia un colpo di piccone alle case chiuse fa crollare l’intero edificio, basato su tre fondamentali puntelli, la Fede cattolica, la Patria e la Famiglia. Perché era nei cosiddetti postriboli che queste tre istituzioni trovavano la più sicura garanzia… » “
Leggendo questo post, mi è venuto in mente il carinissimo libro di Andrea Camilleri “La Pensione Eva” che parla appunto delle sue prime esperienze sessuali in quei luoghi. Buon pranzo Mitì;@)
Tittieco, mi ha sempre messo addosso una tristezza infinita la povera Cabiria :-*
Mimosa, magnifico quel librino! :-)
“Nei pressi di Porta Soprana, il Castagna era il bordello prediletto dagli studenti, che sui divanetti del salotto preparavano gli esami. La maitresse ne era talmente orgogliosa che a chi si laureava con la lode offriva una gratuità con la sua ragazza migliore. E quando incontrava il neodottore, lo abbracciava esclamando: Ti ho laureato io!”
trovato qui…
http://www.mentelocale.it/viaggi_sport/contenuti/index_html/id_contenuti_varint_23416
mi piace questo lessico d’una volta, perchè la forma, checchè se ne dica, è sostanza in quanto l’usarla deriva da una visione del mondo improntata al rispetto
noto uan costante: l’alternativa alla pulsione carnale che viene sollecitata più spesso è lo sport, la pratica ginnica per i giovani e focosi corpi
in effetti i tempi d’adesso son più melanconici, visto che le palestre sono piene di signore anziane che combattono l’osteoporosi e uomini dal crine canuto che combattono l’artrosi
altro che giovini virgulti in amore!
gli uomini anziani ancora ricordano quei luoghi e le tante usanze, come i paraventi per quando entrava con discrezione un uomo importante
*Floreanini Gisella (PCI): (…) e oggi là, come accadrà da noi grazie all’approvazione di questa legge, non esiste più la prostituzione” (24/1/58)
*
ma ci credeva??? o.O
Questo post è strepitoso: insegnamento di Lenin (ahahah), pièces di teatro in Aula, Amor Tartufoli che esce dalle nebbie del nulla, splendida anche l’iconografia. Grazie! :)*
Una sola cosa non è cambiata: la tartufesca (sic) ipocrisia di chi fa il paladino della famiglia (e infatti se ne fa diverse, serialmente o in contemporanea) e popola viali e vialoni a tutte le ore.
Frankie Hi Energy: “quelli che vanno a mi***tte mentre i figli guardan la tv”.
Diego, vero, sport contro le pulsioni ;-) e vero anche come sono frequentate le palestre di oggi (oltreché di vecchietti, anche di narcisi però) ;-)
JilLL, sì. Era una fiducia estrema, indubitabile…
Equipaje, felice che ti sia piaciuto :-**
Regi, verissimo. Quella deve essere una caratteristica endemica…Ed era proprio quella che faceva imbufalire la Merlin.
sesso e 900…
http://cronologia.leonardo.it/storia/tabello/tabe1591.htm
non sbagliavano un congiuntivo? Che sogno!
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gran bell’articolo,ma importante che tu abbia ricordato in modo serio e semiserio questo spaccato italianoche ognitantoin tempi attuali si ripropone .ecc… buona giornatabaxin
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C’era una barzelletta che circolava a Trieste in merito alla chiusura della case di tolleranza.
Si narra che in una c’era un pappagallo che parlava e che fu regalato dalla tenutaria al prefetto di Trieste. Ovviamente il pappagallo era “scostumato” perchè nel suo vocabolario c’erano anche parole scurrili.
Fatto sta che venne portato, durante un ballo a casa del prefetto, nel salone dove tutti i rappresentanti dell’elite cittadina erano seduti ed attendevano l’inizio delle danze.
Su sollecitazione degli invitati il prefetto tolse dalla gabbia del pappagallo il telo che lo nascondeva e questi iniziò a scrutare i convenuti, poi all’incitazione “parla, parla” il pappagallo disse : “PUTTANE NUOVE STASERA, MA .. UOMINI SEMPRE QUELLI!”
Un strucon.
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Non so se l’Italia sia migliorata da allora. Al posto delle case chiuse ci sono le prostitute per strada, spesso vittime di sfruttamento, e le “escort” che ricevono in casa. La legge Merlin, pur con le sue buone intenzioni, non mi sembra sia servita purtroppo.