Questo antico proverbio sì rifà a una favoletta popolare che raccontava d’un contadino il quale, con pezzi di legna, riempiva a dismisura le due gerle poste sulla schiena del suo asino.
Quando gli dissero “Guarda che quella bestia non ce fa più”, lui continuando a metter legna rispose serafico: “Ma no, sono rametti da niente, piccoli piccoli…”.
Infatti, ad un tratto, a causa del peso l’asino stramazzò a terra e morì.
E il significato del proverbio riferito a noi umani è che tante piccole negatività possono far molto danno; tante minime sgarberie, delusioni e trascuratezze sommate insieme possono uccidere amori e amicizie; tanti piccoli dispiaceri e dolori ricevuti in serie possono stroncare anche il carattere più forte.
E’ un po’ come dire che la goccia scava la pietra. O no?
buon inizio di settimana ricevute le e-mail di zucchero alle violette e liquore alle violette?
anche Melesecche la pensava così….
http://www.intratext.com/IXT/ITA2242/_P1.HTM
BUONGIORNO…. :)
L’ASINOTERAPIA….
“…Ciò che accadde nel 1855 ad una villeggiante di rango, la marchesa Elisabetta Rosalia di Sassenay, confermava che con gli asini si faceva davvero di tutto, grazie all’estro degli Stabiesi. Questa giovane signora, che a Castellammare mise al mondo una bambina, fu sottoposta per l’occasione a strane e durissime cure popolari concluse con una “lunghissima passeggiata” a dorso d’asino:
“Secondo l’usanza del luogo, venni messa in un letto provvisorio, preso non so dove e brulicante di cimici […]. La bambina nacque senza difficoltà, dopo di che venni trasportata in un letto senza cimici e dovetti digiunare per nove giorni. Piangevo dalla fame, ma il mio Cerbero era inflessibile […]. Allo scadere del nono giorno si dichiarò che ormai stavo bene e due sere dopo presenziai a una lauta cena per solennizzare la nascita. Il tredicesimo giorno feci una lunghissima passeggiata a dorso d’asino: se mi ritrovo ancora viva e sana, e se da vent’anni sono nonna, vuol dire che in quel metodo di cura così primitivo v’era qualcosa di buono”…….”
trovato qui ….
http://www.stabiana.it/ciucast.htm
Alianorah, sì, il significato è uguale :-*
Caravaggio, sì, viste stanotte (ieri è stata giornata un po’ caotica…). Grazie tesora! :-*
Roger, sempre colpa del destino ;-D L’asinoterapia è incredibile! :-))
E’ attualissimo questo proverbio: vero slogan dello stress! :o)
Mi sento molto asino in questo momento…La somma delle *cose da niente* che mi trovo sul groppone sta diventando insopportabile. E poi di lunedì pesa tutto di più ;)
come diceva mio bisnonno
“i stagnun i s’impu cou e gusse nu cui ruggi”
ZiaPaperina, esatto! :-D
Beppe, il lunedì tutto si moltiplica :-*
Luca, per me stagnun è l’innaffiatoio (o sbaglio?)
“L’innaffiatoio si riempie con le gocce e non con le cascate” :-)
un niente di troppo….
http://it.youtube.com/watch?v=QPSCnibI664
Che bello questo post, che finalmente mi racconta l’origine del proverbio più amato da mia nonna: lo ripeteva sempre a nonno, credo volesse comunicargli qualcosa…;D
parole sante!! :-**
Roger, ;-D
Max, velatamente…;-)
JillL, già! :-)*
stagnun per me ehh, per me è secchio e lo è anche per te faccio una capriola e ti cito
https://www.placidasignora.com/2007/11/22/parliamo-tutti-arabo/
ruggi invece pronuncia rùggi si intende un getto d’acqua piuttosto forte
La goccia che fa traboccare il vaso.Ha più o meno stesso senso que quello che hai messo oggi.
La gota que rebosa el vaso
Luca, uh, ‘un mi ricordavo più…Sì, “ruggi” secondo il vocabolario zeneise è “getti d’acqua, cascate, secchiate”
Conchi, sì, perfetto!
(devo sempre risponderti…ma sono indietrissimo con lavoro e posta e tutto in generale. sigh. abbi pazienza. E dai un bacio da parte mia alle tue 2 splendide figlie! :-)**)
Bello, non lo conoscevo proprio. Avevo una nonna cultrice e divulgatrice di proverbi, detti e sentente, ma questo deve esserle sfuggito. Povero asinello, però. Buon inizio settimana Placida…
Non conoscevo il proverbio ma, in certi periodi , mi è capitato di sentirmi come l’asino in questione!
Ciao Mitì, buon inizio di settimana :-)
la goccia che fa traboccare il vaso….
io quando innaffio le piante sul terrazzo
la goccia che fa traboccare il….naso….
sempre io… ho beccato un bel raffreddore..
ciaooooooooo….. :))))
‘It’s the last straw that broke the camel’s back’, dicono gli inglesi.
E pazienza se invece che di un rametto si parla di una pagliuzza, e anziché un asino quello che si rompe la schiena è un cammello; tanto è sempre chi lavora a stramazzare :-(
Non ti preoccupare Placida, anch’io so cos’e andare indietro col lavoro.Ma quello si, spero una tua risposta!!
La goccia che fa traboccare il vaso l’hanno già detto, ma a me era venuto senza vedere il commento. Giuro.
OT
Forse da me c’è una curiosità che ti potrebbe interessare. Ciao.
In Cilento dicono “a acin’ a acin’ accocch’ ‘a macin'” (Ad acino ad acino riempi la macina) :)
ciao Mitì!