“Fare il portoghese” indica quel genere di “furbetto” che utilizza servizi vari (trasporti, impianti sportivi, spettacoli, partite di calcio, concerti ecc), senza pagare il biglietto.
Leggendo i commenti a questo articolo di Repubblica, dove con indignazione si taccia addirittura di razzismo questo modo di dire, credo sia necessario raccontarne l’origine.
All’epoca del re Giovanni V di Braganza detto il Magnifico, il Portogallo era una nazione fiorente, ricca e potentissima.
Aveva ambasciatori in ogni paese europeo, e ovviamente il più importante si trovava a Roma – allora sotto il governo dei Papi – presso la Santa Sede.
Uno di questi fu un tal Monsignor Castro, che nel XVIII secolo fu a Roma per lungo tempo, vivendo in Largo di Torre Argentina.
Grande appassionato di musica, sembra sia stato lui a convincere la nobile famiglia Sforza Cesarini a costruire il Teatro omonimo del Largo; teatro nel quale gli appartenenti alla Comunità Portoghese residenti a Roma potevano gratuitamente assistere agli spettacoli o partecipare ai ricevimenti; bastava solo che, al momento dell’ingresso, dichiarassero la loro nazionalità.
Fatto sta che, ogni volta, al botteghino si presentavano centinaia e centinaia di persone le quali, pur con accento da far invidia a Trilussa, Aldo Fabrizi e Alberto Sordi, pretendevano di entrare “a gratis” dichiarandosi tutti cittadini portoghesi.
Quindi i portoghesi, poveretti, non c’entrano niente: il “merito” del detto è tutto dei romani.
allora record di distinzione di alcuni italiani…
però è giusto che ci siano più controlli sui mezzi pubblici
ciao Mitì, buon week end
non conoscevo l’origine del teatro argentina buon fine settimana
Pensa se avessero dovuto dichiararsi cittadini giapponesi o africani. Sai che trucchi? :D
lol eh si poveri portoghesi :P
Skip, buon week end a te :-*
Caravaggio, splendido teatro :-)
Beppe, ci sarebbero riusciti lo stesso :-D
Neoargo, poveretti davvero :-)
Ormai anche Calimero verrà trattato da extracomunitario! ;-)***
ma scusa….S.P.Q.R…Sono Portoghesi Questi Romani….è la storia a dirlo..
e poi…anche se fosse…stato scoperto,poteva fare l’indiano…
sapessi quanti ne vedo io di portoghesi ai vari cocktail in giro per il tigullio:)
Mi hai tolto una curiosità che ho sempre dimenticato di soddisfare!
Princy, già, mi sa che le idee siano un po’ confuse…;-D*
Roger, Sono Portoghesi Questi Romani è fantastico! :-DD
Luca, lo immagino! c’è gente che ne ha fatto un vero mestiere che gli risolve pranzo e cena :-)**
Asmogitai, felice di averlo fatto! :-*
Piccola correzione: non si chiama Piazza Argentina, ma Largo di Torre Argentina.
Tra l’altro, l’Argentina come nazione non c’entra nulla, la “torre argentina” è una parte del Palazzetto del Burcardo che sorge su un lato della piazza, e si chiama così perché il signor Bucardo titolare del palazzetto in realtà si chiamava Johannes Burckardt, ed era un vescovo di origine salisburghese il quale sui documenti ufficiali si firmava “episcopus argentinensis”, essendo Argentoratum il nome in latino di Salisburgo (perché vicino alla città ci sono le miniere di argento).
:)
Questa storia la sapevooooooo…
hovintoquaccheccosa? :D
Baol, un bacino :-)*
Giorgia, grazie! Corretto subito :-*
(da quando ho aggiornato WP, mi finite quasi tutti nella moderazione e vi vedo sempre in ritardo ;-)
il massimo però….è un turco napoletano che fa il portoghese a Roma in Largo(venite che tanto ci s’entra) Argentina venendo da Salisburgo dove era stato a cavar argento in miniera….
il turco napoletano….ferocissimo
http://it.youtube.com/watch?v=KPvheEOiBW4
Placida, importante sapere queste cose!
Immaginavo che fare il portoghese fosse un detto solo romano (mai sentito qui) ma non era così scontato, anzi! Visti i commenti all’articolo
ciao buon week-end (qui non piove per fortuna)
:)
buon fine settimana….:)))
Giove Pluvio….permettendo….direi che saremmo anche stufi di questo tempo dannunziano da pioggia nel pineto…che ci avrebbe un pò scasseto….ciaooooo
Sulle tavole dell’Argentina mia figlia ci ha passato l’infanzia, infatti adesso fa l’aiuto scenografa (altrove). Il Burcardo adesso è un museo di arti teatrali di proprietà della Siae, molto fascinoso e un po’ nascosto.
grazie lo sò peccatoche ha avuto momenti di pausa come altri teatri romani e la politica e che mi dici di gigi proietti….. ma và più lando fiorini chiudo altrimenti vado su spropositi buona serata
Finalmente riesco a sapere il perché…Ah, questi romani!
Un abbraccio e buona domenica
Boh, detto italianissimo è! ;-*
Roger, qui nuvoloide, ma niet pioggia. Per ora :-)
Regi, il Bucardo mi incuriosisce molto, grazie per la segnalazione! (e un bacio a te e figlia :-)**
Caravaggio, cosa in questo mondo non è dominato dalla politica? ;-*
Anna, buona domica anche a te, stelìn!
per una volta a fare i rammaggi non siamo noi napoletani :-)
Questi “aneddoti” sono sempre interessanti.
Io ci aggiungerei quelli che non mancano mai a nessuna inaugurazione.
bye
e ti pareva che non fossero gli italiani… :D
Verrebbe da dire:
se famo sempre riconosce…