Placidi Perché Si Dice: Non c’è trippa per gatti

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(foto  © qui)

Modo di dire romanesco che in parole più eleganti significa “Non vi è alcuna speranza che una certa cosa venga concessa“.

Si usa soprattutto per negare qualcosa a qualcuno in modo molto deciso.

Risale ai primi del ‘900, quando il sindaco di Roma Ernesto Nathan cancellò dal bilancio del Comune l’acquisto mensile di trippa destinata a sfamare i felini che servivano a dar la caccia ai topi che infestavano il Campidoglio.

Poiché il costo della trippa era troppo alto, sul libro del Bilancio Comunale qualcuno scrisse pari pari la frase passata alla storia:
Nun c’è trippa pe’ gatti.

© Mitì Vigliero

Altri modi di dire o proverbi riguardanti i Gatti?

Luca: il gatto era nella stemma della potentissima famiglia dei Fieschi… e il grido delle truppe era GATTO GATTO GATTO

Graziano: Chi non ha il gatto mantiene i topi, e chi ce l’ha mantiene tutti e due.

Skip: I  gatti sono regalmente eleganti e misteriosi, istintivi, scelgono chi amare e non dipendono da nessuno, semplici nei loro bisogni primari ma eternamente cuccioli nei loro entusiasmi e curiosità, affascinanti quando ci osservano e sembrano capire…interlocutori attenti , muti eppur presenti ,abitudinari ma non facilmente addomesticabili.
Un gatto è un gentiluomo. Sotto quel pelo morbido si trova ancora uno degli spiriti più liberi del mondo. ( Eric Gurney )

Gianluca: procurarsi “Il libro dei gatti tuttofare” del sig. T.S.Eliot…tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino, troppo facile…non dire gatto se non l’ha nel sacco…e poi guarda questo link

Krishel: Mitì spero che tu non abbia una gatta da pelare in questo momento…;-)

A proposito di Placida Signora

Una Placida Scrittora ligurpiemontese con la passione della Storia Italiana, delle Storie Piccole, del "Come eravamo", del Folklore e della Cucina.


35 Replies to “Placidi Perché Si Dice: Non c’è trippa per gatti”

  1. lo sai meglio di me visto che lo hai scritto anche in un post un pò di tempo fa…..ma il gatto era nella stemma della potentissima famiglia dei Fieschi… e il grido delle truppe era GATTO GATTO GATTO

  2. I gatti sono regalmente eleganti e misteriosi, istintivi, scelgono chi amare e non dipendono da nessuno, semplici nei loro bisogni primari ma eternamente cuccioli nei loro entusiasmi e curiosità, affascinanti quando ci osservano e sembrano capire…interlocutori attenti , muti eppur presenti ,abitudinari ma non facilmente addomesticabili

    Un gatto è un gentiluomo. Sotto quel pelo morbido si trova ancora uno degli spiriti più liberi del mondo. ( Eric Gurney )

  3. io l’ho vista un paio di volte…. non perchè sia un highlander, ma perchè mi capita ogni tanto di vedere le “ricostruzioni” dei duelli con i maestri d’arme di Lavagna… e alla fine tutti insieme GATTO GATTO GATTO

  4. “a iatt per fa’ ambress facett e figli cecati”
    non so se sia scritto bene…detto partenopeo:la gatta , per far presto, mise al mondo micetti ciechi

  5. al femminile….

    1
    A pentola che bolle, gatta non s’accosta.

    2
    Avere un occhio alla gatta e uno alla padella.

    3
    Che colpa ci ha la gatta se la massaia è matta?.

    4
    Chi di gatta nasce sorci piglia, se non gli piglia non è sua figlia.

    5
    Chi nasce di gatta, piglia i topi al buio.

    6
    Chi sparagna, vien la gatta e glielo magna.

    7
    Di casa la gatta il topo non esce a corpo pieno.

    8
    Dio ti guardi da quella gatta che davanti ti lecca e di dietro ti graffia.

    9
    Gatta inguantata non prese mai topo.

    10
    La donna alla finestra, la gatta alla minestra.

    11
    La gatta caro vende, e il cavallo mezzo dona.

    12
    La gatta frettolosa (o presciolosa) fece i gattini ciechi.

    13
    La gatta grassa fa onore alla casa.

    14
    La gatta ha sette vite, e la donna sette più.

    15
    La gatta vorrebbe mangiar pesci ma non pescare.

    16
    Non fu mai gatta che non corresse a’ topi.

    17
    Ogni gatta ha il suo gennaio

    18
    Ogni gatta vuole il sonaglio.

    19
    Quando la gatta non è in casa, i topi ballano.

    20
    Quando manca la gatta (o quando la gatta non è in paese) i topi ballano.

    21
    Sotto consiglio non richiesto gatta ci cova.

    22
    Tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino.

    23
    Un occhio alla pentola, e uno alla gatta.

  6. al maschile….

    1
    A gatto vecchio dàgli il topo giovane.

    2
    A gatto vecchio, sorcio tenerello.

    3
    Al gatto che lecca lo spiedo, non affidare l’arrosto.

    4
    Chi non ha il gatto mantiene i topi, e chi ce l’ha mantiene tutti e due.

    5
    Chi serba, serba al gatto.

    6
    Chi troppo ride ha natura di matto; e chi non ride è di razza di gatto.

    7
    E’ meglio esser capo di lucertola, che coda di dragone, (o capo di gatto, che coda di leone, o capo di luccio, che coda di storione).

    8
    Gallo di mugnaio, gatto di beccaio, garzone d’oste, ortolano di frati e fattor di monache.

    9
    Gatto che non è goloso non piglia mai sorcio.

    10
    Gatto non goloso, non prese mai topi.

    11
    Gatto rinchiuso diventa leone.

    12
    Il gatto brontola sempre, anche quando è contento.

    13
    In casa d’altri loda tutti fino i figli cattivi o brutti, fino al gatto che ti sgraffigna, fino al can che ti mordigna.

    14
    Molto sa il topo, ma però più il gatto.

    15
    Quando scherzi col gatto e l’accarezzi, non sai che fine avran mai quei vezzi.

    16
    Quanto più si frega la schiena al gatto, più rizza la coda.

    17
    Se il tuo gatto è ladro, non lo cacciar di casa.

    18
    Ugna di leone e lingua di gatto guariscon del matto.

  7. par condicio……par…

    1
    Di notte (o di sera) tutti i gatti sono bigi.

    2
    Dove son donne e gatti, son più parole che fatti.

    3
    Guardati dai cani, dai gatti, e dalle donne coi mustacchi.

    4
    I figliuoli de’ gatti pigliano i topi.

    5
    Le donne son come i gatti; finché non battono il naso, non muoiono.

  8. Pingback: Maria Cristina Muccioli » “Baraca e rénghi” o “viziosa crapula”?

  9. Mitì mitica: oggi mi mancava lo spunto per un nuovo post… ma è bastato aprire la porta di casa tua… Thanks!

    – In cerca di un’ispirazione per un nuovo post, viaggiando nella blogosfera, oggi mi sono imbattuta nell’ultimo contributo di Mitì Vigliero, la Placida Signora diventata famosa, diversi anni fa, per il bestseller “Lo stupidario della maturità” . Sotto il titolo “Placidi perché si dice”, Mitì spiega il detto “Non c’è trippa per gatti”. Mi si è accesa subito la lampadina, pensando al modo di dire tutto riminese “baraca e rénghi” (forse per via di quel gatto che dovrebbe essere goloso anche di pesce, oltre che di trippa). –

  10. “I cani hanno un padrone, i gatti hanno uno staff”. Non ricordo di chi sia ma mi sembra fotografi molto bene le differenze tra i due quattrozampe. Ovviamente essendo gattara ne ho altre mille, ma quasi tutte già citate. Viva i gatti! E finalmente grazie a te so il perché di quella frase che uso spesso anche io! (P.S. appena riesco a destreggiarmi tra pappe etc e ho cinque minuti di calma, ti chiamo! Un bacione)

  11. Se non sai cosa fare, prendi la gatta e
    falla ballare!

    Ai miei gatti sia quelli di casa che quelli randagi, non piace in assoluto la trippa, qualcuno mi sa sa spiegare il perche? Mio marito sostiene che li ho viziati, mentre invece io sostengo che i gatti sanno che a lui piace tantissimo la trippa e non gliela vogliono togliere di bocca ! Che tesorini vero?
    Ciao a tutti Tittieco.

  12. “gatto ricco sta nel piatto!”
    come non vale??
    guarda che è antichissimo, che poi il gatto dice “piatto ricco mici ficco” o “piatto ricco gattini e bricco…

  13. Grazie per la spiegazione dell’espressione romana “nun c’è trippa pe gatti”. Sto scrivendo appunto un testo intitolato “nun c’è sta trippa pe gatti” che potrai trovare tra qualche giorno sul mio blog. ciao. Patrizio.

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