Perché si dice “Mettere le corna, Essere Cornuto”, con corollario di proverbi e modi di dire.

corna

Nell’antichità le corna erano originariamente simbolo di forza, coraggio, ardore e virilità.
Per questo molte divinità e molti personaggi potenti venivano rappresentati cornuti, ossia dotati di un bel paio di corna più o meno grandi sulla fronte. 

Orazio e Tibullo cantarono le “corna d’oro” del dio Bacco, molti re di Macedonia, Siria e Tracia ornavano i loro diademi, oppure, nel caso dei sovrani guerrieri Alessandro e Pirro,  i loro elmi di corna, mentre a Roma esisteva addirittura la famiglia dei Cornelii.

E allora perché ad un tratto l’epiteto “cornuto” divenne un insulto?

Tutta colpa dell’imperatore bizantino Andronico I Comneno, nato nel 1120; un tipaccio violento, sanguinario, esperto in congiure e grande sciupafemmine.

I suoi lo detestavano, sia perché non faceva che tramare contro l’Impero di famiglia maneggiando con nemici storici quali Ucraini e Sultani di Damasco, sia perché riusciva a portarsi a letto ogni donna di parente altrui, cognata o cugina che fosse.

L’Imperatore Manuele, suo cugino, prima lo schiaffò in prigione per nove anni poi, per toglierselo dai piedi, lo esiliò nominandolo governatore della Cilicia.

Qui Andronico si annoiava a morte, così piantò moglie legittima e tre figli e andò ad Antiochia dove sedusse la principessa Filippa di Poitiers.

Ma si stancò presto della relazione; così la mollò, fece un salto a San Giovanni d’Acri, rapì la regina Teodora vedova di re Baldovino III e la portò prima a Damasco poi in Georgia sul Mar Nero e infine di nuovo a Costantinopoli dove, furbone, fece pace con Manuele, vecchio e malato.

Quando questo morì ottenne la tutela del figlio di lui, l’imperatore Alessio II; stette calmìno per due anni poi, con una solita congiura, lo strangolò, ne prese il posto e, già che c’era, cacciò via Teodora e i due figli avuti da lei,  impalmando la giovanissima vedova di Alessio, Agnese di Francia.

E ora arriviamo finalmente alle corna: una volta preso il potere, dal 1183 al 1185 Andronico Comneno si abbandonò a una serie interminabile di nefandezze.

Mentre blandiva il popolo con trovate demagogiche e populiste, si accaniva sui nobili di Costantinopoli e città vicine, soprattutto su quelli che lo avevano sempre avversato.

Li faceva arrestare per un motivo qualsiasi, rapiva le loro mogli tenendosele come concubine e sollazzandosi con esse sino a quando gli andava; poi, come sommo scherno, faceva appendere sulle facciate dei palazzi dei poveretti delle simboliche e beffarde teste di cervi e altri animali naturalmente cornuti da lui abbattuti a caccia.

Fu allora, e precisamente nel 1185, che nacque il modo di dire grecocherata poiein”, mettere le corna, per indicare il pubblico ”infortunio” coniugale subìto dai mariti sudditi di Andronico.

Il 24 agosto di quell’anno i soldati dell’esercito siciliano di re Guglielmo II il Normanno conquistarono Salonicco, e rimasero stupitissimi nel vedere decine e decine di palazzi decorati con teschi di animali muniti di corna; quando ne conobbero il motivo, fecero conoscere l’epitetocornuto” anche in Sicilia , da dove si diffuse in tutta Italia prima e in tutta Europa poi.

E che fine fece Andronico Comneno il cornificatore?

Quando l’11 settembre giunse a Costantinopoli la notizia della caduta di Salonicco, il popolo –cornuti in testa- si ribellò; l’Imperatore venne catturato, mostruosamente seviziato e – proprio come uno dei suoi macabri trofei- appeso per un piede alla facciata del suo Palazzo.

© Mitì Vigliero


Corollario

Brian: In Brianza il cornuto si dice Becch, caprone: Becch dorment, becch content.

Rosidue: “Cu piglia bidizzi, piglia corna
Chi sposa donne belle, è destinato ad avere le corna.
C’unnè gilusu unn’è amanti
Chi non è geloso, non ama.
Lu gilusu mori curnuto
L’uomo geloso ha sempre le corna.

Luca: anche in liguria il becco è simbolo di cornuto becco è il caprone…negli anni passati erano famosi nei paesi dell’entroterra ligure le partite di calcio tra scapoli ed ammogliati (stile fantozzi) gli ammogliati per tradizione legavano alla propria porta un becco pare portasse bene oltre ad essere il simbolo della squadra

Blimunda: In casa (Genova) da noi invece per definire qualcuno dotato di moglie un po’ allegra si dice: “U g’ha ciù corna che un cestin de lumasse”, ha più corna di un cestino di lumache. Chiaro ed efficace, eh?

Roger: Ecco fatto il becco all’oca (e le corna al podestà). poi c’è il rassegnato…Meglio aver delle corna che delle croci. ed infine l’ attualissimo…Dove son corna, son quattrini. ma per evitare il tutto basta essere…Uomo nasuto di rado cornuto.

Angela: U vo’ disce curnuto o ciucce (il bue dice cornuto all’asino)

Vipera: In Puglia di una donna che tradisce il marito si dice che “è scivolata”:D

Naima: (spiegazione del detto Ecco fatto il becco all’oca (e le corna al podestà) Il detto ha un’antica origine fiorentina: chi usciva bene da un processo aveva fatto le corna al podestà e un nuovo becco all’oca, cioè all’aquila scolpita sopra la porta della chiesa di Badia, che sta davanti al Bargello.
La mia bisnonna (pugliese) lo diceva sempre quando aveva finito un compito noioso, gravoso o difficile.
Sospirava con soddisfazione e diceva: “ecco fatto il becco all’oca!” e sottovoce aggiungeva “… e le corna al podestà”.
Ho sempre pensato che volesse dire: ce l’ho fatta a togliermi di torno una rogna… (do you know “rogna” in romanesco???)

A proposito di Placida Signora

Una Placida Scrittora ligurpiemontese con la passione della Storia Italiana, delle Storie Piccole, del "Come eravamo", del Folklore e della Cucina.


67 Replies to “Perché si dice “Mettere le corna, Essere Cornuto”, con corollario di proverbi e modi di dire.”

  1. E’ incredibile come ogni minima cosa abbia dietro motivazioni storiche così!
    Non mi stancherei mai di leggerti, ogni giorno è una sorpresa :)

  2. Mau, che strano…Le corna sono il simbolo del comando biblico per eccellenza. Se si fosse trattato di raggi di sole messi a mo’ di aureola sarebbero stati indubbiamente più di due e di diversa lunghezza e forma. :-)*

  3. Così per consolare chi ne sarà colpito si potrà dire “Ti danno del cornuto però non è colpa tua, ma di Andronico Cormeno” ;oDD

  4. In un paese della Campania – non ricordo quale- tutti gli anni si svolge la festa dei cornuti, sarebbe stato molto carino vedervi partecipare tutti i cornificati di quel tempo, arbitri compresi, ma esistevano allora? Adesso ho capito perche’ e’ stata inventata la “pasta alla puttanesca” le mogli di allora dopo essere state con Andronico, non avevano piu’ tempo per preparare il pranzo,i mariti stavano per rientrare, e allora se la cavavano con un po’ d’aglio, olio, olive, acciughe e condivano la pasta, ma la ricetta e’ valida anche ai giorni nostri eh!… se le corna fossero bandiere sarebbe tutti i giorni festa Nazionale :@)

  5. una torbida storia di corna…ma la palazzina di stupinigi, secondo te, allora è una specie di album dei ricordi dei bei tempi dei savoia? ; ))

  6. Mimosa, una festa così si svolge in molti posti d’Italia, mi pare intorno a San Martino (protettore dei cornuti, nel senso dei buoi). Che buona la puttanesca…:-)*

  7. Luisa, dubito che i Savoia (re-contadini) conoscessero le gesta del Cormeno ;-D Però anche quelli sono “trofei”, come l’Andronico considerava le donne dei suoi nemici.

  8. Miiiiii…le corna cosa mia sono….

    “Cu piglia bidizzi, piglia corna”
    Chi sposa donne belle, è destinato ad avere le corna.

    “C’unnè gilusu unn’è amanti”
    Chi non è geloso, non ama.

    “Lu gilusu mori curnuto”
    L’uomo geloso ha sempre le corna.

    Se sei geloso, sei cornuto… se non sei geloso, sei cornuto lo stesso…. che fare?….
    Baciamo le mani……

    .

  9. anche in liguria il becco è simbolo di cornuto becco è il caprone…negli anni passati erano famosi nei paesi dell’entroterra ligure le partite di calcio tra scapoli ed ammogliati (stile fantozzi) gli ammogliati per tradizione legavano alla propria porta un becco pare portasse bene oltre ad essere il simbolo della squadra
    …. da cui ci sarebbe poi quella famosa barzeletta del genovese che gli nasce il figlio di colore……….

  10. Mau, La chiesa non avrebbe mai sopportato che un suo personaggio avesse le corna, che dal medoevo erano diventate simbolo del maligno. E così ogni raffigurazione di divinità o di potente legato al cristianesimo, aveva in testa l’aureola, che atro non è se non il disco del sole (dio Ra per gli egizi, Cristo per noi).
    Ma anche le antichissime raffigurazioni di guerrieri/eroi/capipopolo ecc che troviamo raffigurate nelle varie stele-menhir (in sardegna, ad esempio), hanno le corna. dovrei recuperare i miei sacri testi d’arte, che purtroppo sono tutti ancora imballati causa trasloco e truppe cammellate. ;-D
    Ad ogni modo qui
    http://www.emsf.rai.it/grillo/trasmissioni.asp?d=921
    il prof. Forcellino, uno dei massimi esperti europei di Rinascimento, ne accenna (verso la metà del testo).

  11. Grazia a Luca ho imparato anche perché si dice “becco”. In casa da noi invece per definire qualcuno dotato di moglie un po’ allegra si dice: “U g’ha ciù corna che un cestin de lumasse”, ha più corna di un cestino di lumache. Chiaro ed efficace, eh?

  12. Anche il bue dell’imperatore ha solo due corna.

    Ecco fatto il becco all’oca (e le corna al podestà).

    poi c’è il rassegnato…

    Meglio aver delle corna che delle croci.

    ed infine l’ attualissimo…

    Dove son corna, son quattrini

    ma per evitare il tutto basta essere….

    Uomo nasuto di rado cornuto.

  13. In Puglia di una donna che tradisce il marito si dice che “è scivolata”:D

    PS: Ho postato il sequel di “Minni” (ce ne sarà un altro nei prossimi giorni)!

    Baci baci baci

  14. “simbolo di forza, coraggio, ardore e virilità”

    ehm… insomma pare che non ci sia appiglio storico per convincere la platea femminile … che le corna sono “simbolo di dolcezza, femminilità, passione”… insomma pure le donne le possono indossare… con classe :)

    ps. prima che le donzelle di questo blog comincino a lapidare il sottoscritto… ecco avrei un lunghissimo ultimo desiderio da raccontare tutto insieme naturalmente… son 2/3.0000 volumi… mettetevi comode che inizio la lettura… :)

  15. Ad un genovese nasce un figlio di colore la moglie sapendo quanto questo fosse ingenuo spiega con il fatto che il dottore avendole prescritto durante la gravidanza un’alimentazione a base di alimenti di color scuro il figlio sia venuto di quel colore.. quando questo lo racconta a suo madre lei risponde
    “e sci l’è vea quande ti ei piccin nu gaia de lete e to dou quello da crava e ti e vegnu beccu” si è vero quando eri piccolo e io ero senza latte ti ho dato quello della capra e tu sia diventato becco (cornuto becco il caprone)

  16. Non si può certo dire che non si sia meritato la sua fine. Peccato solo che non si sia potuto vedere, appeso come le corna dei suoi cervi.
    A volte davanti a queste cose uno non sa proprio come fare a non giutificare la violenza di risposta.

  17. Che gran persona eh??
    Come dici Tu, al giorno d’oggi farebbe sfaceli nei talk show e nei programmi della nostra TV!!!! eh,eh,eh ….

    P.S. CHE BASTARDO!!!!

    Ciao Mitì :-)***

  18. Vipera, questa mi è proprio piaciuta! :D grazie Placida per questa nuova, stupenda spiegazione! :)***

  19. per il becco all’oca trovo quest’ipotesi:

    Il detto ha un’antica origine fiorentina: chi usciva bene da un
    processo aveva fatto le corna al podestà e un nuovo becco all’oca, cioè all’aquila scolpita sopra la porta della chiesa di Badia, che sta davanti al Bargello.

    La mia bisnonna (pugliese) lo diceva sempre quando aveva finito un compito noioso, gravoso o difficile.
    Sospirava con soddisfazione e diceva: “ecco fatto il becco all’oca!” e sottovoce aggiungeva “… e le corna al podestà”.
    Ho sempre pensato che volesse dire: ce l’ho fatta a togliermi di torno una rogna… (do you know “rogna” in romanesco???)

    Naima

  20. spiegaziòòòò….

    Proverbio:
    Ecco fatto i’ becco all’oca, e le corna a i’ podestà

    Significato:
    Si dice dopo aver portato a termine un lavoro o un impegno difficile.

    Origine:
    Il detto ha un’antica origine fiorentina: chi usciva bene da un
    processo aveva fatto le corna al podestà e un nuovo becco all’oca,
    cioè all’aquila scolpita sopra la porta della chiesa di Badia, che
    sta davanti al Bargello.

    ma una volta l’ho sentito usare nei confronti di un marito geloso e possessivo ,cornificato dalla moglie…

    in questo caso il marito penso si intendesse sia come oca,sia come podestà…
    vedi te….uno si tutela dalle corna e poi un giorno si ritrova becco con le corna….ops…un becco…e un paio dicorna modello podestà…

  21. ho dovuto fare ricerche per trovare il significato ,pescato come si vede nel solito sito,neanche io sapevo cosa volesse dire…