A fine settembre scrivevo:
“Stanotte ho sognato che compravo una nuova casa.
Realizzavo finalmente il sogno d’avere uno studio enorme tappezzato di libri, una sala da pranzo e un salotto ove riunire tanti amici e non una coppia per volta, una stanza per gli ospiti, una stanza degli armadi e un bagno così grande da ballarci il valzer.
Poi ho sognato l’Impresa di Ristrutturazione che sistemava la mia casa nuova.
Muratori, idraulici, elettricisti, falegnami, tutti artigiani espertissimi e gran lavoratori affiatati.
Una squadra in perfetto sincrono.
“Non posso mettere le piastrelle sino a quando non viene l’idraulico a montare i rubinetti”
“Non posso installare i rubinetti sino a quando non viene l’elettricista a collegare l’impianto della luce”
“Non posso montare gli scaffali sino a quando non viene l’idraulico a installare i rubinetti, l’elettricista a collegare l’impianto della luce e il muratore a mettere le piastrelle”
“Non posso finire il lavoro perché mi sono dimenticato il trapano: scusi signora, ne ha mica uno?”
“Non posso finire il lavoro perché mi sono dimenticato la pialla: scusi signora, ne ha mica una?”
“Scusi signora, ma non avrebbe mica in casa una decina di metri di flessibile di gomma?”
“Signora, ho scordato un po’ di materiale in magazzino: non è che per caso lei avrebbe dei mattoni, un piccone, una cazzuola, un paio di chili di sabbia, un sacco di cemento e una tazzina di caffè?”
E poi ho sognato che rifacendo l’impianto di riscaldamento segavano per sbaglio un tubo, lasciando 8 piani di casa e 20 appartamenti al gelo, ed era febbraio.
E ho sognato che montando il wc allagavano i signori del piano di sotto.
Che tracciando le crenne sui muri sbucavano nel tinello della signora di fianco, salutandola cordialmente.
Che nei week end ovviamente non lavoravano, e che per loro la settimana lavorativa iniziava il martedì pomeriggio e terminava il giovedì alle 16.
Che “oggi piove rimandiamo a domani”, che “mi scusi ma dovremmo finire un altro lavoro, ci vediamo fra 3 settimane”…
Alle 15.00 ho appuntamento con l’Agente Immobiliare.
Quasi quasi lo disdico.”
Non l’ho disdetto.
L’appartamento che ho poi comprato è confinante con il mio.
Sono io la signora di fianco.
Oggi attaccano i lavori.
Se sarò LEGGERMENTE distratta e nervosa nei prossimi 3 MESI (sic),
mi perdonerete, vero?
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