Al balcone
L’arco luminoso del Porto segna
come accento circonflesso
il confine fra la mia esistenza
e quella infinità immensità
posta al di là della Lanterna.
Di notte, nere sul nero del mare,
corrono sirene di navi
forse smarrite o forse solo desiderose
di comunicare con chiunque che
come me
viva al di qua del Faro
(Mitì)
(L’immagine è tratta da qui)
Bello voler bene a una città come fai tu. I versi sono cupi ma bellissimi, trapassati da quelle sirene ulissiache che richiamano anche i più sordi tra i sordi.
Bella poesia e bella immagine. La Lanterna esercita su di me, da sempre, un fascino misterioso. E’ bello quando, arrivando da Ponente, improvvisamente te la trovi lì che svetta davanti a te. Ogni volta è un’emozione.
Ah, che meraviglia. A me son sembrati gli spiriti dei morti, quelle sirene nere. Il confine tra terra e mare, illuminato solo da una Lanterna… bello Mitì. :-*
Ho sempre desiderato vivere in una città col Faro.
oh che bei versi.
– che oltretutto parlano di frontiere.
ulula in mare la sirena della nave…
alle spalle sferragliando il treno fischia..
ln strada nella fretta le auto si muovono clacsonando
poi potrei venire pure io che ogni tanto di notte russo..
pace e tranquillità in abbondanza….eh…?
A PARTEEE TUTTOOO LA POESIAAAA E BELLAAAAA…..scusa se parlo forte ma con tutto sto rumore pensavo non mi sentissi……
Peccato che qui non cè il mare, dal balcone vedo solo palazzi.
gran bella poesia… è da una vita che non faccio un salto a genova, m’hai fatto venire voglia di tornarci! :)
beppe
Beppe, a Genova vale sempre la pena di venirci…:-)*
Graziano, il mare lo senti anche quando non lo vedi ;-*
Roger, modula piano! ;-D
Waki, in certi casi le frontiere fanno sentire più vicini :-*
Lox, ho una passione per i fari :-)
Blimunda, un po’ magica lo è davvero…Quando tornate?
:-***
Elisa, è il fascino del mare, un misto di vita e morte, sserenità e paura :-)
Brian, grazie. Ne hai fatto una “lettura” magnifica :-**